Ciao, scusa per l'attesa, ma finalmente giungo per lo scambio del Giardino.
Le tue introduzioni alle storie sono davvero minimaliste (il che non è necessariamente una critica) eppure danno un'idea chiara e diretta, senza fronzoli di ciò che il lettore può trovare all'interno.
Ho scelto quindi questa storia, perché mi incuriosiva fare la conoscenza di Jake.
Innanzitutto ti faccio subito i complimenti per la cura del testo. Nessun errore grammaticale, ma altra cosa che suscita in me sempre ammirazione è la mancanza di refusi. Voglio dire, quelli scappano a tutti (e a me ne scappano parecchi quando scrivo) quindi ammiro chi riesce invece ad avere sempre il controllo della sua scrittura. Brava.
Passando allo stile di questa storia, ho due suggerimenti da darti (ovviamente sono pareri strettamente personali, puoi benissimo ignorarli). Il primo riguarda l'uso continuo del soggetto quando racconti.
Per esempio: "Stai bene?" chiese, con un filo di voce, il ragazzo -> Al momento sono solo due i personaggi, e a maggior ragione il lettore non può avere dubbi su chi sta parlando. Trovo che scrivere "le chiese con un filo di voce" renderebbe il tutto più scorrevole e meno ripetitivo.
Anche lungo la narrazione c'è un uso frequente di soggetti e termini come "ragazzo" e "ragazza". Il mio suggerimento è di provare a farne a meno, a rendere il testo tanto scorrevole da riuscire a rendergli, non sempre ovvio ma dove è possibile, sottintesi.
L'altro suggerimento riguarda la narrazione: l'ho trovata molto narrativa, come se ti sforzassi di seguire ogni singolo passaggio e movimento dei personaggi, rendendola quindi come una cronaca"azione per azione". La sensazione generale è stata quella di vedere un film smontato per immagini. Il suggerimento è di frammezzarla con un'introspezione più accurata, più immersiva e, gusto personale, di arrichire lo stile con qualche espediente, anche di struttura sintattica (ho notato che tendi a usare la classica struttura soggetto-verbo-complemento).
Riguardo alla trama, è uno spaccato di vita generale. La cosa che mi è piaciuta è stata l'incipit: inizi in medias res, con l'evento scatenante già avvenuto, e questo spinge il lettore a incuriosirsi e a cercare di capire subito cosa è successo. Mi è piaciuto anche il fatto che tu ti sia soffermata prima sul personaggio principale, lasciando che il lettore scoprisse la scena lentamente, attraverso i suoi occhi, man mano allargando sempre più la consapevolezza di ciò che le sta attorno. L'ho trovato molto scenico e ben riuscito.
Io aggiungerei solo un po' di suspense in più nei due momenti più "forti", quando scoprono l'autista morto e quando iniziano a incamminarsi. Ho trovato la reazione dei ragazzi un po' troppo controllata e monocorde rispetto a quella che potrebbe essere la reazioni di persone vere davanti a un simile evento. Rendila diversa, più emotiva, crea contrasti più forti.
Anche la caratterizzazione è a "senso unico". Cerco di spiegarti cosa voglio dire. A caratterizzare i personaggi è un singolo elemento: il fastidio di Kristen di essere chiamata "principessa", la bravura di Jake. Paradossalmente ho trovato più curato il personaggio di Mike, mi è piaciuto che il "capitano" non è stato certo scelto per le sue doti di leader, e che dietro a quest'etichetta, sorprendentemente, si trovi un ragazzo vile e insensibile, lamentoso e egoista.
Anche qui, un'introspezione più profonda di Kristen avrebbe aiutato a rendere il personaggio più sfaccettato, ho comunque apprezzato quando ha spiegato il perché prenda appunti per il padre, e soprattutto ho apprezzato il contrasto tra come la percepiscono i ragazzi e come in realtà lei è: non una principessa spocchiosa e superba, ma una ragazza premurosa e attenta. Sei stata brava a giocare con le apparenze e le varie etichette, facendo passare il messaggio che non bisogna giudicare o etichettare una persona dalla prima impressione.
La scena finale l'ho trovata molto carina, dolce, e soprattutto mi è piaciuto come hai saputo sfruttare la battuta di Jake sulla cioccolata per creare l'effetto finale.
Spero che la mia recensione possa aiutarti. Ripeto, è solo il mio punto di vista personale, ma credo possa aiutare a mettersi in gioco e a migliorare avere un'idea di come gli altri percepiscono il nostro lavoro. |