^///^ Grazie per avermi definita un'autrice "di spessore", ma qui al centro dell'attenzione ci devi stare tu con la tua storia.
Le cose si muovono in fretta e ovviamente Justin non sa che pensare del regalo che ha ricevuto dall'Alpha che gli ha già detto arrivederci e grazie, anche se Brian, dopo aver scoperto il suo talento per il disegno, gli ha spalancato un portone per il lavoro (e, cavolo, il set Faber-Castell è un signor regalo!).
Certo, Justin non lo sa ancora che Brian non è uno che parla a vanvera.
Non ci voleva proprio che servisse la firma del padre per i soppressori di Justin, perché ora il ragazzino rischia davvero grosso, tuttavia la rapidissima decisione di Brian di intervenire per salvarlo ci fa ben sperare.
In questo capitolo mi è piaciuto Vic: la sua disponibilità rassicurante e familiare, e quel frammento della sua storia che ci hai regalato. Dalle sue parole si intuisce che, nonostante l'età, considera Brian ancora immaturo, almeno sul fronte sentimentale.
Mi è piaciuta anche Daphne, una piccola Beta pronta a prendere a calci nel sedere l'Alpha che ha "inguaiato" il suo migliore amico.
Hai dato più spazio alle descrizioni e, credimi, anche se poco, si nota.
Questa volta ti segnalo "Dinner", perché l'hai scritto sia nello scorso capitolo che in questo, quindi forse non ti è sfuggito: è "diner", con una sola "n" e, mi hanno detto, con la "d" minuscola perché non è il nome del locale, ma un generico "tavola calda", in soldoni.
Al prossimo capitolo. ^^ |