Cari Alessandro e Cara, che bello. Ho apprezzato veramente questo vostro lavoro, che rivela una maturità di stile che già avevo riscontrato negli altri e più recenti scritti di Alessandro, con mia grande gioia perché si trattava proprio di quel genere di storie che ti prendono e non ti lasciano più, e tu finisci sempre per portarle con te nella memoria. Non conosco invece lo stile di Cara93, ma questa storia mi ha fatto ovviamente venir voglia di approfondire.
Molto azzeccata la caratterizzazione dei personaggi, delineata con pochi tratti: apprezzo molto, in particolare, la tecnica di cogliere un particolare in genere fisico di un personaggio e da lì trarne un nome (Tossichello), perché questa tecnica, validissima, era usata da uno scrittore da me molto amato (Erich Maria Remarque ).
Il racconto procede non solo (e non tanto) come il classico interrogatorio da poliziesco, ma anche e soprattutto nei meandri della mente del protagonista, che ripercorre le proprie vicende attraverso questi due matrimoni che si concludono entrambi dopo un periodo di tempo di due anni e sei mesi. Ho considerato questa uguale durata alla stregua di un segnale inquietante, un indizio che mette sul chi va là il lettore e di conseguenza una genialata. Nel seguito della storia, però, non emerge (o forse non l'ho colto io) il perché di questa coincidenza. Il protagonista si sofferma a lungo ad analizzare i propri sentimenti nei confronti delle due donne della sua vita, e ci racconta di queste due relazioni in fondo così simili con due donne che hanno finito per deludere le sue aspettative, ma quella coincidenza dei due anni e sei mesi alla fine non viene sfruttata appieno: peccato. Altro aspetto che mi ha lasciato un po' perplesso è il modo in cui il nostro si rivela - o quanto meno, rivela a se stesso e al lettore - di essere l'autore del fatto : peccato, perché questa rivelazione fa cadere un po' la tensione della storia. L'Anziano (molto azzeccata anche questa caratterizzazione ) gli chiede esplicitamente se e' lui l'assassino di Libby Davies e per quale motivo l'avrebbe uccisa, però queste domande mi sembrano più adatte all'interrogatorio di un imputato, che all'assunzione di sommarie informazioni, per cui Sullivan dovrebbe avere il diritto di rimanere in silenzio, di poter richiedere un difensore, ecc. Ma ammetto di sapere poco della procedura americana, al di là di quel che ho visto nei film.
Il racconto è comunque originale e condotto con molta sicurezza e mestiere. Alla fine il centro della narrazione, il cuore del racconto non è scoprire l'assassino ma capire come funziona la mente del dr. Sullivan, e con che genere di psicopatico abbiamo a che fare (sarà un caso che anche il buon vecchio dr. Lecter era uno psichiatra? ;)
Capire i meccanismi che scattano nella mente di un uomo che uccide e che non solo non prova rimorso, ma è addirittura convinto di aver fatto la cosa giusta è senza dubbio interessante, e questo racconto ce lo fa toccare con mano molto bene. Bravi a tutti e due gli autori, che peraltro si sono amalgamati a perfezione fondendo gli stili in una voce unica, graffiante e sicura, che è padrona del proprio stile e possiede il registro giusto per una storia noir. Bravi e in bocca al lupo x il contest! (Recensione modificata il 11/03/2020 - 09:36 am) |