Valutazione del contest Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)! – II edizione
Grammatica: 10/10
Perfetta!
Stile e lessico: 10/10
Leggere una tua storia è sempre come perdersi tra rovi affilati, che graffiano e lasciano storditi. Il tuo stile è sopraffatto dalle immagini che evoca, annega in se stesso ed è fantastico, perché in qualche modo riesce a farsi esso stesso elemento caratterizzante, a riflettere e specchiarsi nei protagonisti del tuo racconto.
Il testo si apre con un paragrafo che dice tutto a livello stilistico: «“Un sogno per un sogno”, cantilena lei – tutta spifferi e sorrisi affilati, quella luce selvaggia negli occhi che gli ghiaccia la schiena. // Tom freme appena», dove ricorrono i dialoghi taglienti, le ricercate scelte lessicali (“cantilena”), quegli incisi introdotti da lineetta enfatizzati dal corsivo che aprono scorci sui personaggi e parlano con metafore, quelle frasi brevissime che danno notizia dello stato d’animo del protagonista con parole mirate (“freme appena”). Un insieme così sofisticato e coeso da dare al racconto delle tinte da poesia noir. È una prosa che parla in versi, la tua.
Più nel dettaglio della struttura stilistica propriamente intesa, in questa occasione hai abbondato con gli elementi divisori: ogni passo, ogni verso, è scandito da un asterisco, come se il testo non fosse altro che un insieme di fotogrammi, di strofe, che il lettore è chiamato a osservare e a comporre man mano questo puzzle dalle tinte cupe e il sottofondo malinconico, che sa di una passione morbosa destinata a finire male, ma soprattutto a finire e basta.
I dialoghi allineati a destra e in corsivo sono il cuore pulsante del rapporto tra i due personaggi protagonisti, e il fatto che stilisticamente siano messi in evidenza dai due fattori citati non può che dare loro forza e importanza, rendendoli estremamente caratterizzanti.
Un altro tratto stilistico che abbonda nel testo è il corsivo, eppure la sensazione data non è quella di eccesso, ma di equilibrio: ogni parola e frase messa enfatizzata ha ragione di esserlo, e il lettore non può fare altro che lasciarsi trasportare dal ritmo scandito dalla mano dell’autrice.
In un racconto così intricato e ricercato dal punto di vista stilistico, la scelta di una focalizzazione esterna è stata la migliore: c’è un occhio che guarda “dall’alto” i due peccatori che agiscono nella tua storia, e narra di loro con un distacco in grado di cogliere ogni tremito dei personaggi, scavando dentro di loro. Il presente, poi, rafforza l’immagine del racconto come insieme di fotogrammi: un passo, uno scatto, tutto in diretta. Non ho davvero nessun appunto da fare!
Arrivando al lessico, l’ho già sfiorato in precedenza quando ho preso ad esempio l’estratto del tuo testo. Il tuo vocabolario è ricercato, poetico, capace di creare astrazioni e narrare un contenuto particolare attraverso allusioni e metafore senza comprometterne la comprensione. Come ho già avuto modo di dirti in passato, non credo che la tua scrittura sia per tutti “i palati”, perché il suo essere al confine tra la prosa e la poesia la rende potenzialmente ermetica, di certo non immediata.
Posso solo farti i complimenti: questa storia, a mio parere, non ha alcuna pecca stilistico-lessicale. 10/10.
Titolo: 5/5
Il sussurro delle ossa è il titolo perfetto per una poesia noir, riprendendo il discorso fatto nel parametro precedente. È evocativo, originale, in grado di catalizzare l’attenzione. È un titolo che rispecchia stile, contenuto e atmosfera del tuo racconto, riuscendo a esserne l’anticipazione e la sintesi perfetta. L’immagine spietata e sinistra di ossa che sussurrano è metafora di ciò che accade a Tom, tentato da chi non appartiene più al mondo dei vivi, chiamato a pagare un dazio per stringere tra le mani l’ennesimo prezioso trofeo. 5/5.
Utilizzo del prompt: 10/10
Hai scelto il prompt Sorrideva di rado, ma in quei rari momenti potevi scorgere una luce sinistra nel suo sguardo, uno dei più complessi da tradurre in racconto, eppure ci sei riuscita. Il prompt non è presente testualmente nel testo, ma fa da sfondo all’intera vicenda, cucito addosso al personaggio di Helena, che in effetti sorride di rado, ma quando accade c’è una luce sinistra nel suo sguardo, così sinistra da far tremare anche un personaggio come Tom Riddle. E questi sorrisi sinistri, che scintillano di una luce buia, sono presagio e sottofondo dei gesti che Tom compie, del suo desiderio di immortalità e potere che lo rende succube del “prezzo” di Helena prima e del suo fascino dopo, quando rinata si illudono per pochi attimi di appartenere allo stesso tempo. Sei stata bravissima, 10/10.
Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Gli unici personaggi del tuo racconto sono Helena e Tom, due tra i più complessi da gestire, soprattutto se in coppia: una dannata e un demone – un legame senza futuro.
Iniziando da Helena, ho apprezzato come tu abbia estrapolato la vanità dalla sua caratterizzazione e l’abbia sfruttata per renderla sinistra e pronta a chiedere un dazio in cambio del cimelio che le ha rubato la vita. La Helena Corvonero del tuo racconto è quella ragazza così sporca di vanità e ambizione da tradire la propria madre, derubarla e fuggire via. È come se Tom Riddle, con la sua sola presenza, avesse risvegliato il lato più cupo e pericoloso di lei, inducendola a bramare di nuovo, e questa volta brama ragionevolmente la vita. Ancora una volta, riesci a cogliere tutta la drammatica decadenza di questo personaggio, che per riassaporare la vita accetta la sofferenza che le toccherà subire quando la vita stessa le verrà strappata via – perché non è che un’illusione, un momento rubato all’eternità, eppur capace di farle provare un’ultima volta la sensazione di essere viva.
Passando a Tom, hai decisamente osato affidando a Helena il ruolo della giocatrice e a lui quello della (apparente) pedina, ma Tom Riddle è un personaggio che conosci e riesci sempre a destreggiarti abilmente con la sua caratterizzazione, anche quando ti addentri in trame più complesse. Il tuo Tom è, infatti, coerente alla sua controparte cartacea: è ambizioso, spietato, pronto a tutto – anche a pagare un prezzo amorale – pur di ottenere ciò che vuole. E trema dinanzi a un’anima che avverte affine, trema sino a odiarla con tutto se stesso quando, riportata in vita, si rende conto di esserne attratto, ammaliato, e in quell’odio mi è parso di scorgere il brivido terrorizzato di chi ha pensato – sia pure per un istante – che avrebbe potuto addirittura amarla se fossero appartenuti allo stesso tempo.
Non è una coppia canonicamente intesa, non può esserlo visto i personaggi, ma sei riuscita a costruire un legame legato da un filo rosso fatto di vanità e ambizione, di passione per i tesori introvabili che appartengono ad altri. Helena e Tom si ritrovano al di là del tempo, e sono prevedibilmente destinati al niente. Anche in questo parametro, 10/10.
Totale: 45/45 |