Recensioni per
A colpi di spazzola
di Angels4ever

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/04/20, ore 12:41

Valutazione del contest Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)! – II edizione

Grammatica: 8.8/10

Buona, ho rintracciato alcune sviste che ti riporto:
“toletta”: ho deciso di non detrarti punti per l’utilizzo di questo termine, anche se a mio avviso è la variante meno corretta, e questo perché esistono attestazioni di toletta, anche se credo più come estensione di “tolettatura” che col significato attribuitogli nel testo. La variante più accreditata, col significato di “Mobile con specchio (talvolta a ribalta), costituito da un tavolinetto fornito di piccoli cassetti, sul cui ripiano si dispone l’occorrente per pettinarsi e per il trucco femminile” (cito dal vocabolario online Treccani), è “toilette” o il suo adattamento “toeletta”.
“Lì dove nessun infuso, nessuna pozione poteva giungere”: -0.50; manca la virgola dopo “nessuna pozione”. Senza la virgola, l’espressione “nessuna pozione” non può essere considerata un inciso, ma parte di un elenco, in ragione del quale il verbo “poteva” dovrebbe essere declinato al plurale.
“Vieni Ariana”: -0.20; essendo un vocativo, manca la virgola dopo “vieni”.
“<< Vieni Ariana, andiamo a fare due passi. >>”: -0.50; le parentesi uncinate non si utilizzano per segnalare il discorso diretto, per il quale la scelta è tra le virgolette alte (“”), le basse («») e il trattino lungo (–).

Stile e lessico: 8/10
Iniziando dalla struttura stilistica del racconto, hai scelto una narrazione in terza persona e al passato per narrare quello che è a tutti gli effetti un tuffo nelle sensazioni della tua protagonista. L’immagine che fa da sfondo a questo flusso di pensieri, vale a dire il personaggio che spazzola meccanicamente i capelli, trovo sia una cornice perfetta, perché dà la sensazione di immobilità e di sospensione temporale: un attimo entro cui si “svolge” l’introspezione della protagonista. A collaborare a questa sensazione di rallentamento del tempo è anche la sintassi frammentata: abbondano, nel testo, capoversi brevi e punteggiatura tesa a creare pause, un insieme che dà al racconto un ritmo molto lento, ciò malgrado la sua effettiva brevità.
Anche la scelta di non inserire dialoghi, fatta eccezione per quello conclusivo, è indovinata per questo tipo di struttura introspettiva, perché il lettore è nella mente del personaggio dall’inizio alla fine, salvo uscirne bruscamente con “l’intromissione” di Aberforth, che con le sue parole infrange la bolla e “scaraventa” il lettore fuori dal racconto – l’ho trovata una conclusione degna di nota, un escamotage riuscito.
Ciò che a mio parere un po’ manca a questo testo è il fattore emotivo: la sintassi segmentata ma in fin dei conti lineare nella sua organizzazione interna, il lessico molto essenziale e la scelta di “dire” più che “mostrare” stati d’animo hanno reso il racconto, dal punto di vista emotivo, meno impattante di quanto avrebbe potuto essere (e ciò rende un po’ difficile l’empatia con la protagonista, nonostante l’introspezione centrata su di lei). A titolo d’esempio, “dire” che Ariana prova “Nostalgia, solitudine, abbandono, senso di colpa” non suscita quella reazione emotiva che avrebbe potuto suscitare “mostrare” il personaggio alle prese con queste sensazioni. Ciò che comunicano i suoi gesti è apatia, come una sorta di rassegnazione alla propria condizione, stato d’animo non citato, però, tra quelli attribuiti.
Ti riporto poi due situazioni isolate:

• “Vi erano giorni in cui a malapena si alzava, erano quelli in cui la mancanza pulsava prepotente”: il prompt, sia pure leggermente riadattato, trovo sia un po’ slegato da ciò che lo precede sul piano del significato. La frase è focalizzata sulla “mancanza”, ma prima di arrivare all’espressione questo tipo di sensazione è assente, e anche dopo è solo desumibile dal riferimento a Kendra. Si percepisce il suo essere una frase “esterna” alla tua penna.

• “Poggiò la spazzola, dove le lettere del nome Kendra rilucevano a lume di candela, argentee”: in questo caso, sarebbe preferibile omettere la virgola dopo “spazzola”, perché creare una pausa in quel punto indebolisce l’enfasi posta sul nome “Kendra”, perché il lettore non vi arriva tutto d’un fiato, scorrendo sino ad arrivare al nome scritto in corsivo, ma è costretto a fermarsi e poi proseguire.

Ultimo ma non ultimo, ho apprezzato anche l’uso parsimonioso del corsivo, cui ricorri in pochi ma ben scelti casi.

Arrivando ora al lessico, l’ho trovato coerente a se stesso, ascrivibile a un registro medio che ben si amalgama alle scelte stilistiche. È un lessico che “dice ciò che dice”, nel senso che non fai uso di figure retoriche o astrazioni, anche la scelta del vocabolario è essenziale.
La sola scelta che ho trovato poco efficace è contenuta nell’espressione “un pallido e perlaceo ricordo lontano”, laddove i due aggettivi rischiano di escludersi l’un l’altro e restituire un’idea confusa: “pallido” è un qualcosa di sbiadito – che ben si sposa con il terzo aggettivo, “lontano” –, mentre “perlaceo” è un qualcosa di un bianco più vivo, meno sbiadito. In generale, comunque, sconsiglio sempre l’abbondanza di aggettivi, si rischia di appesantire il concetto – nel caso specifico, ad esempio, “ricordo” è definito da ben tre attributi.

Concludendo, trovo che dal punto di vista stilistico-lessicale il testo abbia una sua coerenza interna. La media dei pro e dei contro spiegati mi ha convinta ad assegnarti 8/10 in questo parametro!

Titolo: 5/5
A colpi di spazzola è un titolo che si presta a più interpretazioni, ma credo veicoli bene la sensazione di “immobilità” che si respira tra le pagine del tuo testo. La prima immagine che, credo, evochi è quella di una figura ferma a pettinare i capelli – e spesso immagini di questo tipo suggeriscono già un’interpretazione non letterale, invitando il lettore ad andare oltre. Trovo dunque che sia un titolo in grado di calamitare l’attenzione e generare curiosità. Per il resto, come già accennato nel parametro precedente, Ariana allo specchio è la cornice entro cui si svolte l’introspezione, dunque anche dal punto di vista della coerenza titolo/testo trovo abbia fatto una buona scelta. Non ho alcun appunto da farti, 5/5!

Utilizzo del prompt: 5/10
Hai scelto il prompt C’erano giorni in cui a malapena s’alzava, erano quelli in cui la mancanza pulsava prepotente e ti anticipo che non è stato semplice valutare questo parametro. A una prima lettura, la citazione scelta mi è parsa del tutto assente a livello di significato, nonostante tu l’abbia inserita nel testo (a riguardo, ho apprezzato quei piccoli accorgimenti stilistici per adattarla allo stile del tuo racconto). Ho poi riletto il testo più volte e ho iniziato a intravedervi una piccola traccia, che inerisce soprattutto alla prima parte del prompt, vale a dire quel tipo di stanchezza emotiva che rende difficile “alzarsi” – un concetto che non citi apertamente, ma che si intuisce tra le righe. Tuttavia, al di là di questa traccia, il prompt nella sua interezza risulta essere assente: è la mancanza a pulsare prepotente e a fiaccare il personaggio, ma il tuo testo non è incentrato sulla sensazione di mancanza – l’unico accenno in tal senso è Kendra, di cui però ne viene subito “sminuita” l’importanza, perché catalogata come ricordo lontano.
Per queste ragioni, ho reputato che la metà del punteggio fosse la valutazione più giusta, perché nonostante nel complesso non sia riuscita a percepire il racconto come ispirato al prompt scelto, ho comunque apprezzato la piccola traccia detta e il tentativo di amalgamarlo testualmente al testo.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 5/10
Ariana è un personaggio particolare, di lei sappiamo poco e tramite terzi, e quel poco che sappiamo descrive una vita stroncata dalla violenza – prima quella subita da bambina, che la traumatizza sino a rifiutare la propria natura di strega, e poi quella che la condurrà alla morte a soli quattordici anni.
Faccio questa premessa per dire che, avendo così poche informazioni su di lei, è ovvio che ognuno di noi abbia una propria visione del personaggio, più o meno canonica a seconda delle prospettive. Per valutare la caratterizzazione di questo personaggio, comunque, ho cercato nei limiti del possibile di mettere da parte la mia personale visione e prendere in considerazione solo gli elementi contenuti nei libri.
Hai scelto di descrivere Ariana Silente in un momento di lucidità; una lucidità così “lucida”, i suoi pensieri sono estremamente lineari, che io non credo avesse, tuttavia non posso affermarlo con certezza e di conseguenza questa mia idea non ha inciso sulla valutazione. È una scelta comunque singolare, perché di Ariana tutto ciò che sappiamo induce a credere che non avesse piena consapevolezza di sé, ma qualora l’avesse trovo coerente che tutta la sua “lucidità” non la conducesse oltre i confini della propria stanza, dà perfettamente l’idea di quanto sia “pietrificata” nella propria condizione, di quanto immobile sia la sua vita. Ciò nonostante, nei pensieri mostrati dall’introspezione, il personaggio mi è parso distante dalla sua controparte cartacea: non vi sono sprazzi della violenza subita né della magia costretta dentro di sé, e più importante vengono citati sia i sensi di colpa che la morte di Kendra senza che abbiano un impatto su Ariana – se davvero in quell’istante è lucida, stranisce che non sia affranta e schiacciata dalla consapevolezza che sia stata la propria magia incontrollata a porre fine alla vita di Kendra (un lutto ancora vivo, tra l’altro, perché Kendra e Ariana muoiono a distanza di pochi mesi l’una dall’altra). Vi sono poi degli aspetti non approfonditi, come il richiamo all’abbandono e alla nostalgia, che impediscono di comprendere realmente come percepisca se stessa e ciò che la circonda.
In apertura, poi, Ariana riflette sugli abitanti del paese, ma stando a quanto si intuisce dai libri lei non aveva occasione alcuna di incontrare persone estranee alla sua famiglia, quindi è particolare che sia ben consapevole del contesto che la circonda e di quali idee abbiano su di lei.
Tutto questo mi ha convinta ad assegnarti 5/10 in questo parametro. Mi spiace, ma nel complesso ho trovato la caratterizzazione della protagonista lontana dal personaggio restituito dalla saga.
Piccola menzione per Aberforth, che nella sua piccola apparizione si conferma quel fratello amorevole e attento che avrebbe persino rinunciato agli studi per accudire la sorella.

Totale: 31.8/45

Recensore Veterano
05/04/20, ore 19:27

Che bella Ariana! Non ci sono molte storie su di lei 💔
Esperimento riuscito comunque