Recensioni per
Easter Break
di D a k o t a

Questa storia ha ottenuto 11 recensioni.
Positive : 11
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
30/06/20, ore 18:15
Cap. 1:

Adorabile. Semplicemente adorabile. Non so come mai io me la sia persa, solitamente fics simili cascano sempre sotto ai miei occhi (anche se ammetto, questo periodo è stato davvero impegnativo) quindi ti faccio davvero i miei più sentiti complimenti. Mi è piaciuta tutto. La tristezza e la voglia dell'altro nella propria vita, mascherata da battutine sarcastiche, come è tipico di Dean, si percepisce tutta. Davvero straziante, in alcuni momenti. Se ci pensi, sono stati distanti molti anni, e non deve essere stato facile per nessuno dei due. Molto bello il lento trascorrere del tempo che segna in qualche modo sia il processo di guarigione di Dean, sia il lento ritorno al rapporto di prima, che adesso sembra ancora più crudele, visto che Dean sa che Sam, una volta guarito, lo lascerà di nuovo. Straziante il finale, mamma mia. Mi ha uccisa.
Un'idea davvero originalissima e bellissima, di una delicatezza straordinaria, un gioco tra il detto e in non detto che lascia davvero con una strana sensazione nel petto. Una fic difficile da dimenticare.

Recensore Master
11/06/20, ore 13:42
Cap. 1:

ecccomii carissimaaa, sul filo della scadenza per la recensione ABC del giardino.
ma.. ma ci rendiamo conto che questa è la tua ultima SPN disponibile? e io dopo che leggo? nonoonono devi darti ancora un sacco da fare con loro , mia cara.
Intanto gustiamoci questa.. la pasqua è meno gettonata del Natale nelle storie ma sono curiosa di vedere come ti sei mossa a riguardo.

E così il nostro Sam non torna ma a casa per le vacanze.
poche righe e me li fai riscoprire tutti, il burbero John, il socievole Bobby, l’orgoglioso Dean, aww.. eh sì, per l’idea che mi son fatta leggendo tutte le tue storie in questi mesi, anch’io pensa che l’unico in grado di fare quella chiamata sarebbe stato Bobby.

Mi è piaciuto il modo particolare in cui hai descritto la telefonata, da Sam che l’accetta alla parte saliente delle notizie che Bob gli deve comunicare.

Dean è stato ferito in modo grave e serve che Sam rientri al più presto.
E mi è piaciuto anche come Sam non dica le ragioni per cui non vorrebbe tornare, ma si limiti a una risposta che più vaga non poteva essere attirandosi un ‘idiota’ da parte dello zio.

Però pare che alla fine il senso della famiglia prevalga e Sam fa ritorno.

oohh i chupacabra, avevo letto una fanfic non SPN anni e anni fa in cui si parlava di questo mito, quindi ho ben presente.. posso figurarmi cosa sia successo.
ovviamente Dean non riesce a stare fermo.

Ho adorato sia le interazioni fra Bob e Sam (‘non stare impalato a fissare quella porta!’, lol) , la battaglia di orgoglio fra i due fratelli il loro legame unico, quel sapersi riconoscere da piccoli gesti.

Perché lo vedo molto CANOOON questo fatto che non debba essere affatto facile far prendere a Dean le sue medicine?

aww Sam che decide che si fermerà per un po’ .. e l’altro orgoglioso che tenta di farlo desistere.

Mi piace come quelle pasticche di Coumadin più volte rischino di frane le spese della rabbia che prova Sam per la freddezza di Dean, così come mi piace il risentimento di Dean, che se sente abbandonato da Sam.
Erano tenerissimi quando da piccoli il più grande prendeva sempre le difese del più piccolo ma non mi dispiace affatto nemmeno questa versione più grandicella, con tutte le loro dinamiche più che giustamente cambiate.

aarghhh pesantissimo quando Sam fra le righe lo paragona a John che insulto!

Mi piace come poi in qualche modo si chiariscano, vuoi grazie a zio Bobby, vuoi grazie agli hamburger, vuoi grazie al fatto che dannazione, sono fratelli e lo saranno sempre.

è stato davvero molto dolce vedere che per una volta è Sam a prendersi cura di Dean, che senza il suo fratellino probabilmente sbaglierebbe le dosi del farmaco e ci lascerebbe le penne.

Con le ‘amorevoli’ cure, fra un diverbio e l’altro, Dean si riprende al punto che Sam può fare ritorno all’università…
e quel cuore che si stringe a Dean alla fine? maa aaaawwww

e quanto può essere tenero il ricordo del microonde scoppiato per fare i biscotti quando Sam aveva tre anni? aaawww awwwissimo

come sempre il titolo è centratissimo, come sempre riesci a farmi appassionare a personaggi di un fandom che conosco poco o nulla.. come sempre l’analisi dei personaggi è sempre molto accurata.
stavolta c’è stato angst parecchio l’h/c in cui sei una maestra e come sempre tantissimo rapporto fraterno adoro <3
Brava davvero, è evidente quanto ami questo fandom <3

Recensore Master
05/06/20, ore 17:09
Cap. 1:

Guarda, io l'OOC in questa storia non lo vedo per niente. Anzi hai sviscerato il rapporto tra Sam e Dean in modo perfetto e meraviglioso, mettendo in luce debolezza, affetto e contrasti in modo eccelso. Mi piace molto la tua narrazione, non s'inceppa mai, non stona, non è mai eccessiva e sotto le tue mani le caratteristiche dei personaggi prendono forma in modo vivido e in questa OS fanno male, sento il dolore tra le righe soprattutto quando è Dean a parlare, che tra l'altro è un paziente terribile.
Ho amato anche Bobby, che fa da mediatore tra di loro, e riesce a sbloccare la situazione. Senza di lui Sam non sarebbe riuscito a fare il primo passo e di certo non l'avrebbe fatto Dean.
Sam è perfetto e non mi stupisco, ormai ho capito che lo caratterizzi sempre in maniera impeccabile e con grande sensibilità.
E niente, anche per questa ti ringrazio, è una meraviglia.
Un abbraccio. Joy.

Recensore Veterano
15/05/20, ore 23:13
Cap. 1:

Ci sono cose che a volte non facciamo perchè il solo pensiero di farle ci spaventa e quindi le facciamo solo quando, per un motivo o per un altro, siamo spinti a farle. Credo che questo sia un po' ciò che accade a Sam all'inizio di questa storia. E' chiaro che voglia vedere il fratello, che lo abbia voluto a lungo, ma non ha mai fatto il primo passo per paura e Pasqua così diventa solo una scusa che usa con sè stesso per andare a casa di Bobby e vederlo, perchè anche lui, come Dean, vorrebbe poter riallacciare i rapporti, trovare un punto di incontro con il fratello (e quindi poi anche con il padre) che gli permetta di seguire i suoi sogni e allo stesso tempo non abbandonare la sua famiglia. Non lo vede però, perchè così come gli capita di pensare ("“Vedrò cosa posso fare” aveva risposto per odiare il modo in cui quelle parole gli fossero scivolate sulla lingua come un dannato automatismo o forse peggio: come sarebbero scivolate sulla lingua a papà") e così come gli viene fatto notare anche da Dean (“Oh, nulla. E’ solo che in certe cose sei uguale a lui, Sammy"), lui e John sono più simili di quanto entrambi siano disposti ad ammettere e sono entrambi così testardi che invece di comunicare, invece di provare almeno a capirsi, si urlano contro a vicenda e poi ci sono porte che sbattono e poveri fratelli maggiori che ci vanno di mezzo. E' Dean, infatti, quello che finisce per soffrirci di più e in questa storia hai reso molto bene il suo sentirsi ferito, che si sente in ogni frase detta da lui dove prova a nascondere il sentimento sotto un enorme quantità di rabbia e sarcasmo, ma si sente comunque, attraverso le piccole pause, le espressioni del volto e i movimenti del corpo che descrivi. Ho quindi trovato la caratterizzazione di entrambi i fratelli molto IC. Oltre che quella di Bobby, anche lui caratterizzato molto bene nonostante appaia relativamente poco. Mi ha fatto ridere la parte dove dici come sia sul punto di cacciarli entrambi di casa. E' un pensiero che è perfettamente in linea con il suo carattere! 
Proseguendo poi con la lettura, l'atmosfera si fa più leggera. Il problema di fondo, ovvero il risentimento di Dean e l'imminente partenza di Sam, restano, però con il passare dei giorni viene un po' nascosto dalla quotidianità, come se tutto fosse tornato normale, entrambi i fratelli godono di questo fino a quando possono, fino a quando appunto Sam non può proprio più rimandare la partenza e quindi è costretto ad andarsene. Il finale si fa più malinconico, con un Dean che adesso sembra più rassegnato che arrabbiato, perchè non vuole davvero che Sam rinunci ai suoi sogni, ma vorrebbe solo che loro, lui e suoi padre, possano fare comunque parte della sua vita. Anche questa è stata una lettura molto piacevole e ti faccio i complimenti per aver svolto davvero un buon lavoro di introspezione. Alla prossima, Baci.

Recensore Master
19/04/20, ore 14:50
Cap. 1:

Ciao carissima, eccomi per lo scambio ABC.
Dopo aver letto "tutte le strade portano a Stanford" era naturale conseguenza leggere anche questa. Ma devo dire che anche "un giorno capirai" mi è servita molto per capire questa storia, perché sono partita a leggerla conoscendo i punti di vista di entrambi i fratelli. All'inizio pensavo che Sammy fosse stato egoista e insensibile - se non avessi letto "un giorno capirai" lo avrei pensato anche iniziando questa storia - ma penso di comprendere meglio adesso.
Quando Dean dice "Volevi un’altra cosa e non eravamo noi, non era la tua famiglia"... secondo me è in errore. Sam voleva assolutamente una famiglia, anche *quella* famiglia, a patto che fosse davvero una famiglia e non una squadra paramilitare di ammazza-mostri. I sogni di Sam per "dopo il college" sicuramente includono una famiglia. Aveva anche una ragazza con cui le cose si stavano facendo molto serie, quindi voleva una vita normale.
Ma forse Dean non può capirlo perché lui, in quanto fratello maggiore, è dovuto crescere prima e abbandonare qualsiasi sogno prima. Forse ha anche cercato di proteggere Sam dalla verità, cosa che poi gli si è ritorta contro perché Sam ha potuto coltivare i suoi sogni più a lungo.
Io penso che Dean si sia trovato fra Sam e loro padre, non esattamente costretto a fare una scelta (non poteva contemplare altro futuro che stare con suo padre, e per ovvi motivi, lui aveva già capito che non esisteva per loro una vita diversa), ma penso che in qualche modo entrambi lo accusino di non aver preso abbastanza le loro parti. Non è stato lui a cacciare Sam, ma agli occhi di Sam ha il grave difetto di non averlo compreso.

All'inizio, quando Sam è entrato nella camera di Dean, ho avuto paura che Dean per orgoglio non volesse nemmeno parlarci. Però credo che in realtà Dean sia molto consapevole di quanto Sam gli manchi. Almeno non è in negazione.
Mi ha molto rattristato questa frase: "A patto che io ci riesca prima che la tua pausa pasquale da Stanford finisca, intendi", perché penso che sia vera. Pragmaticamente, penso che sia vera. Dean per allora sarà quantomeno in via di guarigione, ma le lezioni e gli esami non aspettano nessuno. Anche io me ne tornerei all'università dove sto costruendo il mio futuro, alla fine mio fratello non è mica in pericolo di vita.
Però questo rimarca ancora una volta quanto si tratti di una tregua passeggera. Infatti anche Dean lo sa: "Una consapevolezza lo colpisce, dolorosa: Sam non ci sarà quando starà meglio." Era chiaro fin dall'inizio che il patto non detto era questo... Sam non è tornato per restare, è tornato perché Bobby gliel'ha chiesto, perché coincideva con la pausa primaverile, e io mi chiedo se non sia ancora più doloroso questo rispetto alla totale e continuativa assenza.

"Ogni minuto Sam tenta di convincerlo che è solo andato al college" ... eh, no, non è così. Sam, non fare finta che sia così. Il college è solo il trampolino per una vita diversa, una vita normale, lontana dai demoni e da una famiglia dove non c'è spazio per sciocchezze come festeggiarte il Ringraziamento. Non è "solo il college", e comunque puoi anche capire che quando il lavoro di qualcuno è combattere mostri, chupacabra, demoni, altre schifezze che la gente manco sa che esistano, forse la tua laurea in legge gli sembra un pochino una sega mentale. Ci sta come ragionamento, eh.

Alla fine, finalmente, ne parlano. Affrontano l'elefante nella stanza. "Tu non mi hai mai dato l'occasione di esserci per te" -> ah perché telefonarsi cambia qualcosa, dopo che hai scelto di lasciare la famiglia perché quella vita non ti si confaceva.
Che è legittimo, per carità, una vita come quella non è la prima scelta di nessuno. Però dai, a cosa sarebbe servito telefonarsi? Io do ragione a Dean in questo, ma capisco Sam che dice "nulla di quello che è accaduto prima che me ne andassi è qualcosa di cui avrei avuto bisogno", alla fine è per quello che se n'è andato, perché costringere un bambino, un ragazzo, un adolescente a fare quella vita è davvero ingiusto e crudele. E' una vita che dovrebbe solo essere scelta, non ereditata.

Sono rimasta sorpresa che Sammy si sia preso un'altra settimana! Meno male, in questo caso, che il fratello minore sia sempre stato un secchione, anche se immagino sia abbastanza triste essere un secchione in una famiglia in cui probabilmente suo padre se ne fregava dei suoi voti.
In un certo senso è stato consolatorio che non sia stato Sam a decidere di andare via, ma Dean e Bobby a costringerlo a quella decisione (sei pronto o non sei pronto per questa vita?) parlando della caccia davanti a lui. Se fosse stato Sammy ad andarsene voltando le spalle al fratello convalescente, senza un reale motivo se non il college (che ripeto, io capisco a livello pragmatico!), sarei comunque stata più triste e forse anche Dean. Invece così Dean vede che non è da lui che Samm scappa, ma da quella vita. Questo forse in qualche modo fa meno male.

Mi è piaciuta molto questa storia, è molto realistica e i rapporti fra i personaggi sono verosimili, senza forzature, c'è tutto il disagio che ci deve essere ma c'è anche l'affetto che costringe a sopportarsi e andare avanti finché non ci si riallinea l'uno all'altro, almeno per un mesetto.
Complimenti per questa storia così ben scritta, non dev'essere stato facile come tema da trattare.
(Recensione modificata il 19/04/2020 - 02:51 pm)

Recensore Junior
10/04/20, ore 17:15
Cap. 1:

Eccomi qui cara, come sempre a leggere le tue OS emozionanti, ricche di pathos e retroscena partoriti dalla tua fantasia!
Mi è piaciuto molto davvero il momento che hai scelto di descrivere e grazie a te, nonostante non abbia potuto continuare la serie, ho compreso molto il rapporto dei due fratelli: è come se passo passo li avessi visti crescere grazie ai tuoi racconti e conoscessi il percorso che hanno intrapreso insieme e separati.
In questo caso, Bobby chiama Sam perché il fratello maggiore ha avuto un incidente, a causa della sua testardaggine e mancanza di buon senso tra l'altro.
Il minore non sa se effettivamente sia la cosa giusta, ma alla fine ci va. Anche se da una parte lo fa perché gliel'ho ha chiesto Bobby, nonostante sappia che in cuor suo vorrebbe avere un confronto con il fratello.
È normale che Dean provi risentimento, infatti gli chiede come mai lui abbia abbandonato il suo mondo perfetto solo per venire a vedere come stesse. Beh, Sam era in vacanza da Stanford, c'è anche questo.
Ciò per sottolineare che non mi è sfuggito il loro egoismo: da una parte Dean non accetta il fatto che Sam abbia voluto iniziare una vita lontano da tutti e soprattutto senza di lui, perché lui ha egoisticamente bisogno di suo fratello, di sapere che può proteggerlo. Mentre Sam lo è stato perché appunto non gli è venuto così difficile andarsene e lasciarsi tutto alle spalle.
Ciò non toglie che loro due abbiano un legame particolare, intenso e che le complicazioni lo rendano solo più forte con il tempo. Mi è piaciuta molto la figura di Bobby, nonostante sia stato un po' burbero era palese che provasse affetto e che fosse contento di averli entrambi in quel momento.
Ti segnalo un piccolo dettaglio: hai scritto "si ci" invece di "ci si", non ho preso l'intera frase perché alla fine è una cosa minuscola. Per il resto ho trovato la stesura perfetta, arricchita dal tuo stile super bello e interessante. Brava anche questa volta, mi sorprendi sempre! Alla prossima :)

Recensore Master
09/04/20, ore 22:33
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi qui finalmente per l'ABC del Giardino scusami tantissimo se passo solo ora! Comunque leggerti è sempre un piacere per me, adoro il modo in cui scrivi perché sei davvero una brava scrittrice, ho letto già alcune tue one-shot legate a questo fandom e una delle cose che mi colpisce di più è come sai affrontare e raccontare il legame che c'è tra i fratelli Winchester. Il modo in cui sai caratterizzarli non è affatto facile, sai raccontare il mondo che c'è dietro ai loro pensieri, complimenti davvero perché io personalmente amo le storie incentrate sull'introspezione. Comunque questo racconto affronta delle tematiche simili all'ultima one shot che hai scritto su Supernatural mi pare, il personaggio che secondo me è delineato davvero in maniera impeccabile è assolutamente Dean, la sua caratterizzazione è potente e terribilmente umana (anche se spesso lui sbaglia, ma in fondo lo sa), perché attraverso la sua visione porti a galla molte tematiche, come ad esempio il senso dell'abbandono che riversa anche a Sam e il modo in cui la figura del padre ha influenzato entrambi con il passare degli anni. C'è una differenza tra i due fratelli, mentre ho visto un Dean molto umano, impulsivo dato che si faceva prendere di più dalle emozioni (anche sbagliate ma è il bello di lui) dall'altra parte c'è un Sam più riflessivo e razionale, il modo in cui si distinguono è forse dovuto anche alle rispettive scelte di vita e Dean pare non accettare totalmente il fatto che suo fratello si allontani dal "loro mondo", ma dietro alla sua negazione si sente che c'è molto altro, c'è tanto dolore perché Dean in fondo è un personaggio particolarmente fragile nel suo modo di essere. 
Mi ha colpita molto una frase in particolare di Dean dove afferma che lui al posto del fratello non se ne sarebbe mai andato, glielo rinfaccia proprio e nella sua schiettezza appare sempre quel tocco di angst che io adoro sempre. Credo che le affermazioni di Dean facciano capire molto del suo personaggio, è davvero realistico e la sua insofferenza è talmente forte da coinvolgere anche noi poveri lettori con il cuore sensibile. Amo come sai coinvolgere sempre la figura del padre (palesemente una figura quasi mistica nelle tue one-shot) e qui mi è piaciuto molto anche come hai introdotto il personaggio di Bobby che in alcuni momenti è stato proprio la bocca della verità, ammettiamolo XD. Come al solito mi hai fatto soffrire, credo che il bello dei tuoi racconti è che i personaggi raccontano molto di più nei loro silenzi e nelle loro parole non dette. Non posso che farti i miei complimenti anche qui, mi piacerebbe un sacco leggere una tua long, sappilo. 
Alla prossima!

Shakana

Recensore Master
06/04/20, ore 15:19
Cap. 1:

Mia cara D a k o t a,
con estremo piacere torno qui (sì, mi eri mancata e non ho idea del perché non mi sia fatta viva prima T-T).
Leggere delle avventure/disavventure dei fratelli Winchester che narri con così tanta bravura è, per me, un immenso piacere, anche se immaginare Dean costretto a letto perchè ferito mi ha spezzato il cuore (sì, sono una tenerona).
leggere delle dinamiche del prendersi cura/farsi curare è sempre interessante, specie quando queste dinamiche riguardano una coppia come quella dei fratelli Winchester per i quali tali dinamiche sono alla base.
Qui abbiamo un rovesciamento dei ruoli classici, con Sam che torna a casa a prendersi cura di Dean e ti dirò la verità: vedere Sam che si prende cura di Dean mi piace molto di più di vedere Dean che si prende cura di Sam. Come dici tu anche nella storia "è strano e alienante", ma lo percepisco come giusto, perchè alla fine Dean si è sempre preso cura di Sammy ed è ora che il piccolo ricambi. Essere fratello (nel mio caso sorella, ma fa lo stesso) maggiore, a volte appare come un dovere e un onere che si è costretti a prenderci sulle spalle senza poterlo mai scaricare, fino al momento in cui accade qualcosa e i ruoli inevitabilmente si rovesciano e allora si è costretti ad accettare che il piccolo si prenda cura di noi che siamo grandi, rendendoci conto che è giusto anche così.
Sei bravissima a scrivere, questo te l'ho già detto, ma questa volta mi pare tu abbia proprio superato te stessa, rendendo tutto perfetto, equilibrato, dando la sensazione che è così che deve andare.
Non posso che farti i miei più sinceri complimenti, mia cara, e mandarti un bacio e un abbraccio stretto.
Alla prossima (mi auguro presto),
La tua affezionata Lagertha

Recensore Master
04/04/20, ore 21:47
Cap. 1:

Buongiorno, carissima, ed eccomi qui con gioia a commentare anche questa one-shot!

Mi è piaciuto come ci hai tenuto a non “dosare la pillola”, a rendere chiara sia la posizione di Dean che quella di Sam, a non rendere tutto rosa e fiori; nonostante sia lì, Sam, e l’affetto c’è ma è così nascosto sotto le incomprensioni e differenze, lui tiene ancora a Stanford, lui vuole ancora vivere la sua vita lì. Ed è credibile e terribilmente palpabile anche il dolore di Dean, di come l’hai descritto e come l’hai fatto palesare tra una frecciata e l’altra, tra un’esplosione di rabbia e l’altra. Però, penso anche che abbia una certa tendenza a drammatizzare tutto (anche nella serie tv lo faceva), ovviamente è complice il modo con cui è stato cresciuto da John, però ogni tanto potrebbe anche guardare al di là del cosiddetto “abbandono” di Sam e ragionare sul fatto che desiderare una vita normale non è sintomo e sinonimo di non amare la propria famiglia, o di non amare lui come fratello; volendo, anche Dean avrebbe diritto a desiderare la stessa cosa, una vita normale e una famiglia sua, e ciò non sminuirebbe il suo affetto per Sam o per suo padre, gli permetterebbe solo di evitare di fare la stessa vita di John.
Al di là delle dinamiche dei due Bros, c’è un passaggio che mi è molto piaciuto:
“ Di tanto in tanto Bobby li sente urlare e ha un po’ voglia di cacciarli di casa tutti e due, ma poi ricorda quella strana sensazione di vuoto che provava ogni volta che John era venuto a riprenderseli, quando erano bambini…”
Ecco, in queste tre righe c’è tutto l’amore che prova Bobby per loro, un affetto - a tratti – un po’ più puro e genuino di quello che ha sempre manifestato John.
D’altro canto mi fa morire quando Dean definisce Sam il primo della classe o un “sapientino antipatico” o secchione, perché è una cosa davvero troppo divertente e tenera ahah.

Mi è piaciuta un sacco anche la seguente frase, è così dura, fatalista e drammatica, e non sono d’accordo, ma una persona come Dean ce la vedo perfettamente con questa mentalità, ed è scritta incredibilmente bene:
“Dean annuisce da dietro i suoi occhi chiari e non urla, come vorrebbe, che è una vita che si accontenta di lavori mediocri, di relazioni mediocri, di soddisfazioni mediocri perché la vita non è giusta, non è equa e a puntare troppo in alto non si ottiene nulla, perché finisci solo per desiderare cose che non potrai mai avere.”

Ho trovato solo una piccola svista, che tra l’altro rispolvera uno dei miei vecchi dubbi, in cui io stessa cadevo, ed è “almeno che”, la cui forma corretta è “a meno che” – tutt’oggi non ne ero sicurissima, infatti ho fatto una rapida ricerca su Internet, e penso che sia corretta solo la seconda versione.
In sostanza: ottimo lavoro, girl, -lancia una torta al cioccolato, o qualsiasi altro tipo di dolce apprezzato – sei sempre la migliore con l’introspezione e l’angst-distruggisentimento.
Un bacio,
Karen.

Recensore Veterano
29/03/20, ore 11:11
Cap. 1:

Macciao carissimaa
Che dire, è sempre un piacere leggere le tue opere!
Questa storia mi ha colpita molto, perché è molto dolce ma velata da un costante velo dolceamaro… brividi.
John non è presente fisicamente, così come non lo è per quasi tutta la serie, ma le tue continue menzioni e allusioni fanno sentire costantemente la sua presenza, esattamente come accade nella serie.. quindi, chapeau.
Mi è piaciuta tantissimo la parte che hai dedicato a Bobby, come un secondo padre per i due fratelli, eppur discreto e burbero come a suo solito ahahha
E infine…. Ho letteralmente ADORATO l’introspezione di Dean e Sam.
Il primo, profondamente ferito e addolorato per il fatto che Sam li abbia abbandonati per scegliere una vita diametralmente opposta rispetto a quella che era sempre stato il loro stile… si nota l’amarezza nel rivedere Sam, che è venuto da lui solo perché è in ‘vacanza’ da Standford e solo perché lo ha chiamato Bobby, e non per sua spontanea volontà. Si sente tutto il suo risentimento e il suo orgoglio perché lui è DEAN, colui che non deve chiedere mai, che non ha mai bisogno d’aiuto, lo Ian Solo della situazione- è lui che deve preoccuparsi degli altri e non viceversa.
Si denota anche l’egoismo che lo caratterizza in tutta la serie… perché, diciamocelo. Lui vuole bene a Sam, lo ama con tutto sé stesso e DAREBBE LETTERALMENTE la vita per lui… ma- sì, c’è un ma- sembra che tutte queste attenzioni per suo fratello siano, in realtà, fatte per soddisfare sé stesso, il SUO bisogno di avere il suo Sam al sicuro accanto a lui, non accettando il fatto che Sam possa volere cose diverse da quelle che desidera lui, volendolo legare a sé a tutti i costi. Sam ha ragione, non può biasimarlo solo perché non vuole cacciare e vuole andare al college, eppure lo fa, perché ‘college’ significa km e km di distanza. E Dean non riesce ad accettarlo e a rispettarlo.
Sam, ne ho da dire anche su di lui. Nonostante Dean sia in prima linea a difenderlo sempre e comunque (anche se dà sempre ragione a papà), lui è molto bravo a dare le spalle e a fuggire. Va al college e litiga con John, bene. Magari sono anche volate brutte parole anche con Dean ma- che diamine. Passata una settimana, passate due settimane… chiamalo, almeno Dean. Alla fine, sei tu che – giustamente eh, nessuno ti giudica per questo, la vita è tua e puoi fare liberamente ciò che preferisci – te ne sei andato, che hai messo miglia e miglia di distanza tra te e tuo fratello. Che ti costa chiamare? Non ti manca? John vi ha impedito di avere una casa fissa, è vero, era sempre a caccia e tutto quello che vuoi ma- Dean ha sempre fatto tutto per te. Ti ha tenuto d’occhio, ti ha preparato da mangiare, ti ha protetto da tutto e tutti, è stato quasi un padre per te, molto più di quanto John lo sia mai stato (anche se John ti ama lo stesso, nel tuo modo contorto di amare i suoi figli) e tu getti alle ortiche tutto così. Per un litigio?
Ok. Dean non è un campione nell’accettare le scelte altrui e tu non sei un campione nell’essere riconoscente. Fratelli miei, siete due disastri, lasciatemelo dire ahahah.
Adoro come prosegue lo scandirsi del tempo, come i due fratelli ‘ritrovati’ si rapportano tra di loro.
Sam che, quasi impulsivamente -anche se non senza un qualche ripensamento- si fa oltre 2000km perché suo fratello ha bisogno, e perché non accetta l’aiuto di nessuno. Ma sa che, anche se con le cattive, il suo lo accetterà.
Molto triste – anche se molto veritiero – è il fatto che, seppur vergognandosi della cosa, Sam non è sicuro di aver voglia di vedere Dean, dopo tutto quello che è successo tra loro.
“Non essere idiota. Non hai fatto tutti questi chilometri per fissare una stupida porta!” BOBBY SEMPRE IL THE BEST ahahahahah
I battibecchi che scandiscono tutta la permanenza di Sam a casa di Bobby sono talmente realistici che sembrano scritti da Eric Kripke ahahah molto IC entrambi pg!!
“Cosa ci fai qui ora che hai tutto quello che hai sempre desiderato?” E NIENTE MI INCHINO DAVANTI A TE PER QUESTA BREVE FRASE D’EFFETTO CHE RIESCE A ESPRIMETE PERFETTAMENTE TUTTA LA RABBIA, L’AMAREZZA E IL RISENTIMENTO DI DEAN.
Ed è una piccola perla che, nonostante tutti, Dean continui a chiamare Sam col soprannome affettuoso di ‘Sammy’, come se fosse intrinseco in lui, come se non riuscisse a farne a meno **
Che dire, è una OS che mi ha tenuta col fiato sospeso per tutta la lettura, sebbene accompagnata da un velo di amarezza – assolutamente meraviglioso **
La parte finale, quella del ventottesimo giorno, è stata poi un’autentica pugnalata al cuore.
Vedere Dean che non si rassegna, perché -in fondo- è contento di riavere suo fratello accanto e vorrebbe che restasse con lui e papà per sempre, che cacciasse con loro… vedere come cerchi di coinvolgerlo, seppur discretamente, nella conversazione è una sottile stilettata, anche perché Sam, dalla sua parte, si dimostra fermo nelle sue decisioni: tornerà a Standford, lo lascerà di nuovo.
Non è il loro tempo. Non ancora. Ma arriverà, ragazzi miei, e sarà bellissimo **
“ Ironicamente, mentre il cacciatore cerca di coinvolgerlo nella discussione, Sam capisce che c’è una possibilità lasciata aperta per lui, da qualche parte nel mondo, e per quanto Sam sia grato, per quanto ne sia rassicurato, non riesce a togliersi dalla mente l’idea che, una volta varcata quella soglia, non sarebbe più potuto tornare indietro e che non è pronto a compiere quel passo. Che forse non sarebbe mai stato pronto.” CIOE’ DONNA TU MI VUOI DEL MALE LO SO GRAZIE TANTE NON TI HO FATTO NIENTE IO ECCO.

“ Quando Bobby quel pomeriggio gli chiede – ma non è una domanda, non davvero – se è quella la ragione per cui non lo voleva fra i piedi, Dean non gli risponde e rimane a fissare un bus che si allontana. Il cuore forse gli si stringe più di quanto dovrebbe.”
A DEAN SI STRINGE IL CUORE?!?!? E A ME NON PENSI, DONNA MALEFICA? IL MIO CUORE SI E’ FERMATO, troppa amarezza, finale troppo aperto e carico di cose non dette ho bisogno di uno spin off missing moment che colmi questo vuoto che Sam e Dean si stanno lasciando dietro perché sto soffrendo CAPITO?!
Mi piace pensare che questa FF sia ambientata poco prima l’inizio della serie. Che, tempo un mese, John parta per la caccia e non torni più e Dean va a recuperare Sam a Stanford e inizi finalmente la loro magnifica avventura da cacciatori insieme. DIO QUANTO AMO LA LORO BROMANCE.
Okok, la smetto di farneticare ti chiedo scusa per questi scleri ma non posso farne a meno sono emotivamente troppo coinvolta e tu non aiuti ecco è tutta colpa tua. Ahahha
Che dire in conclusione… la FF mi è piaciuto un botto, si è capito? Ahahahah
Nonostante sia bella lunga ed emotivamente struggente, non è assolutamente pesante da leggere e fila via come l’olio e, proprio come fa l’olio, si appiccica alle pareti del mio cuore e della mia mente con la sua essenza e non le abbandona mai del tutto. Assolutamente MAGNIFICA.
Complimenti carissima, attendo con trepidazione altre tue FF, sono puro ossigeno per me.
Un bacione, alla prossima.
Allyii.

Recensore Master
28/03/20, ore 17:07
Cap. 1:

Quella che tu chiami cosa incredibilmente prolissa io la chiamo cosa incredibilmente bella. Mi piacciono tantissimo le fic ambientate pre stagioni, di cui sappiamo qualcosa solo per accenni e che quindi permettono di spaziare con la fantasia. Persino il campanello sembra dare dell'idiota a Sam perché, anche se c'è una parte di lui che vorrebbe davvero una vita normale, una parte molto più importante deve per forza averci a che fare perché il mondo del soprannaturale è dove vive suo fratello. Dean è un sick tremendo! Davvero stupenda!