Buongiorno e piacere di conoscerti!
La tua è una storia davvero particolare, ben studiata e, soprattutto, originale. Già, perché da queste parti non si sente molto parlare del Sud di primo Novecento e la descrizione è perfetta, hai saputo ricostruire il contesto bucolico in maniera molto suggestiva. Quando ho letto dei fichi essiccati al Sole mi è scappato un sorriso, perché questa tradizione si conserva ancora oggi nei paesi di campagna come il mio.
Ho apprezzato, poi, l’enfatizzare sul tempo tremendamente lento della vita meridionale, a stretto contatto con la natura, dove una settimana sembra davvero un anno per quanto lavoro c’è bisogno di fare. Tenerissimo il rapporto tra Agata e Giuliano, per come si comportano posso quasi considerarli dei miei trisavoli immaginari: instancabili e parsimoniosi, sia economicamente che in materia d’amore. Sembra proprio di essere immersi in una novella di Verga, in un Sud Italia da sempre dimenticato dallo Stato, i cui abitanti, specie le donne, nel loro stato di sottomissione sono sempre state delle guerriere. La storia procede magistralmente, attendo con ansia il seguito e intanto ti saluto e ti ringrazio per aver ambientato questa storia nel nostro Sud.
AF |