Recensione Premio Speciale per il contest "3 Drabble, solo 3 Drabble per parlarti di me (e dirsi addio)
Ciao, sono qui per la recensione premio che hai vinto. Ho visto che hai pubblicato una raccolta su Ariana Silente, che mi ha per un attimo attratto, ma avevo già messo in lista questa e e volevo assolutamente leggerla, perché la coppia di personaggi protagonista mi ha intrigato troppo.
Lumacorno è un personaggio complesso, nonostante il suo ruolo davvero secondario all'interno della saga. Difficile scrivere di lui, altrettanto difficile commentarne l'IC. Trovo che hai dato molto profondità al suo attaccamento a Lily, un attaccamento che, non vorrei sbagliare, esce molto di più dal film, paradossalmente, che dal libro.
Ma cerco di procedere con ordine, per lasciare un commento il più esaustivo possibile, come piace fare a me.
Intanto ti segnalo i pochi refusi che ho trovato (brutto vizio, il mio, abbi pazienza):
come lei se fosse ancora lì, -> come se lei
nel modo in cui si sono impressi della mente di chi li ha prodotti -> nella mente
Il suoi occhi annebbiati vagano sulla rotaia -> I suoi
Il titolo mi è piaciuto, sia per il suo profondo e riflessivo significato, sia per il suo riferimento al luogo in cui effettivamente si trova Lumacorno. Il capolinea come metafora di un viaggio che finisce e di un nuovo che riparte, di qualcosa che si interrompe, i ricordi sfumeranno, persi per sempre, ma dimenticare in questo caso non vuol dire perdere, ma riacquistare un nuovo guizzo di vita, vuol dire poter tornare in qualche modo alla luce del sole. Mi torna in mente la frase che Silente ha detto a Harry "Non è bene vivere nei ricordi" (o qualcosa di simile) quando lo trova davanti allo specchio. Horace si concede un ultimo tuffo, in profondità scure e cupe, prima di riemergere e respirare.
La cosa più bella di questa storia, secondo me, è l'ambientazione, la trama che hai messo in atto. Spero di aver capito bene, ma si tratta di Lumacorno, solo alla stazione del binario nove e tre quarti, prima di raggiungere Hogwarts, che rompe per l'ultima volta le fialette che conservavano i suoi ricordi di Lily. Mi piace perché è un'ambientazione che si scopre alla fine (all'inizio lo immaginavo seduto in una poltrona nel suo ufficio), che non descrive, ma acquista lentamente senso e non prima della fine. Il finale poi, con il Thestral fa malissimo perché quella creatura, così innocente e mansueta, ti sbatte in faccia in maniera schietta e netta la perdita subita. Ti ricorda che tu la morte l'hai vista e che tutto ciò che resta di quel che è stato perso è la visione di una strana creatura.
Lo stile è scorrevole, semplice nel complesso, ho apprezzato il lessico vario e comunque corposo, ma ci sono alcune immagini e alcuni pensieri che mi hanno davvero molto colpito e non hanno fatto altro che affondare ancora di più il coltello nella piaga. Ed è attraverso di queste che vorrei procedere a commentare i personaggi, per comodità.
Per un attimo Lumacorno, quello vero, si chiede dove finiscano le lacrime che cadono nei ricordi. Se esista pianto in grado di travalicare la barriera del tempo, di farsi sentire anche laddove lui non può ancora andare.
Poi si trova a sperare di no: desidera soltanto che Lily Evans, ovunque sia, continui a ridere; proprio come la sua replica sotto la finestra. -> Hai puntato molto, secondo la mia personale interpretazione, sui sottintesi della conversazione che Horace ha avuto con Harry (Lumacorno vuole bene a Lily e non voleva assolutamente che morisse, che si spegnesse). Ecco che questo pezzo, in quest'ottica poi, diventa emblematico. E' importante per Lumacorno che Lily continui a sorridere, che sia felice, che non soffra, che sia quel raggio di vivacità che lui ha ammirato, che era impossibile non ammirare. Mi è piaciuta quest'immagine perché mi ha fatto pensare che a volte si desidera davvero che l'altro percepisca il nostro dolore, quasi in maniera egoistica, che sappia che la sua assenza ci fa male, perché pensiamo che questo possa dimostrargli quanto gli vogliamo bene; ma poi, in Lumacorno l'atto egoista diventa alta generosità, perché preferisce non intaccare la purezza e il sorriso di Lily, vuole che quel sorriso continui a esistere, da qualche parte. Puro, inviolabile.
Lily cammina in punta di piedi sul bilico della perfezione. -> Mi piace l'immagine che dai di Lily: leggiadra, eterea quasi, qualcosa di intangibile. Qualcosa che, se vogliamo vedere il rovescio della medaglia, è stato soffiato via al primo alito di vento, purtroppo. Mi piace l'immagine di lei silenziosa, sempre a un passo dalla perfezione ma una perfezione che non diventa arroganza o presunzione, si mantiene quasi timida, e quindi più vera, su di lei, è una perfezione che non spinge all'invidia. Non so, forse sto dicendo tante cavolate, quello che voglio dire è che la Lily che ricorda Lumacorno è uno spirito leggero, libero, vivace, ma pieno di compassione, di gentilezza, di premura anche verso gli altri, di buon cuore.
All’improvviso Lily si volta a guardarlo e a Lumacorno pare che il tempo si fermi: la ragazza cammina verso di lui con il suo solito passo posato, come se nulla al mondo potesse sconvolgerla. Gli si fa incontro una piccola Lily Evans dal volto infantile, un sorriso timoroso che le stira le labbra e mani nervose che tormentano la divisa; mentre avanza il suo corpo lentamente si allunga, il viso perde la morbida rotondità dell’infanzia, la sua camminata si fa elegante e decisa. -> Quest'immagine evocativa, che spezza il tempo e mischia ricordo a illusione - o così l'ho interpretata io - mi ha fatto male. Lily è un'anima pura che viene a consolare il suo vecchio professore, quel professore che l'ha amata e quindi merita una rassicurazione. Una rassicurazione che non è fatta di parole ma di una certezza, che è passato e infinito insieme: Lily cammina con passo posato, come se nulla possa sconvolgerla. Lily è calma e fermezza, e viene a salutare il suo professore, a fargli capire che è ora di guardarsi in faccia e lasciare andare. Mi è piaciuta molto questa trasformazione, che non è un cambiamento radicale, ma è la perfetta maturazione di quel fiore acerbo un po' nervoso che ha preso la sua decisione e l'ha seguito fino in fondo, fino alla morte, una decisione che probabilmente rifarebbe, Lily la rifarebbe mille volte.
Ho parlato tutto il tempo di Lily, ma il protagonista è Lumacorno. Come ti ho anticipato all'inizio è difficile commentarlo, per me. Perché il suo amore per Lily è qualcosa di fragile, a primo acchito sembrerebbe l'amore di chi ama possedere e non ama perdere le proprie cose, invece tu narri un affetto sincero, che a momenti potrebbe sorprendere anche lo stesso Lumacorno. Sicuramente un affetto che diventa consapevole nel Lumacorno del presente, mentre in quello del ricordo c'è la leggerezza di chi vede il suo fiore più bello sbocciare e ammaliare; c'è l'orgoglio, mentre nell'altro c'è il dolore e la paura.
C'è il Lumacorno che ama vezzeggiare, ama ammirare, ama gustare il talento. E in questa storia entrambe le versioni si cibano del talento di Lily Evans. C'è anche un aspetto più paterno, se vogliamo, che mi ha sorpreso ma non mi è dispiaciuto, nel modo in cui aiuta i suoi studenti, si preoccupa per loro, li aiuta (perché ama ricevere gratitudine o perché è davvero un tipo emotivo? forse entrambe) e c'è la felicità per chi ha trovato l'amore, la soddisfazione di vedere la felicità in Lily, come se fosse merito suo quasi, mentre il Lumacorno del presenta è più egoista e vorrebbe quasi strapparla dalle braccia di James. Non arriva a incolparlo, ma probabilmente la sua debolezza lo porta a insinuare in quell'amore la causa di tutto il male. Lumacorno è dipinto anche e soprattutto nelle sue fragilità, nelle sue paure e debolezza. Cede ai ricordi, cede all'istinto di non voler soffrire, cede alla comodità di chi preferisce nascondersi e nascondere quello che più ama. Ma c'è anche l'uomo stanco, vecchio, l'uomo che si fa forza, l'uomo che ha un cuore, grande e fragile, l'uomo che porta tanti rimorsi e li vive quasi con la paura di un bambino, un contrasto che mi ha spinto a empatizzare moltissimo con la sua persona.
Questa storia è bellissima e fa un male cane. Complimenti.
Spero di averle reso un po' di giustizia con questa recensione un po' confusionaria, spero soprattutto che si sia capito quanto mi abbia emozionato e stretto il cuore. Io ho sofferto insieme a Lumacorno, il momento in cui vorrebbe strapparla dalle mani di James è... straziante, sicuramente il pezzo che più mi ha ferito per la sua umana fragilità.
A presto! |