Ciao. Ho visto la tua proposta di scambio in EFP e ho deciso di non proporti uno scambio, ma di passare comunque a vedere cosa scrivi.
Mi spiace vedere che hai così poche recensioni perché le recensioni comunque aiutano molto a crescere, aiutano per l'autostima e a volte si ricevono consigli che possono essere utili.
Cercherò quindi di essere utile.
Le tue storie mi ricordano un po' le mie fantasie adolescenziali, quando scrivevo fanfic su Harry Potter inserendovi i miei OC ma le tenevo per me, perché avevano senso solo per me e avrei dovuto dilungarmi in spiegoni per far capire ad altri quali fossero i collegamenti logici fra le mie storie e il canon. Qui tu hai la mano vincente: le tue storie sono originali quindi non c'è un canon a cui ricollegarsi.
Perché allora dico che le tue storie mi hanno ricordato le mie?
Per l'entusiasmo di avere in mano una Scala Reale di personaggi fighi, e l'ansia di metterli tutti in scena il prima possibile.
Le batoste della vita e un pubblico difficile mi hanno insegnato che non basta che un personaggio sia figo perché sia amato, e non vale la scusa "il mio personaggio è malvagio, non deve essere amato", perché ogni personaggio dev'essere amato, o almeno apprezzato per la sua capacità di farsi odiare. Alcuni personaggi negativi sono amati più che mai.
Io nella tua storia vedo la fretta di presentare questi personaggi fighi, e capisco che li reputi tali perché sembra che tu voglia mettere in questa storia tutto quello che trovi figo: vampiri e cacciatori di vampiri (ma poi questi personaggi non fanno cose da vampiri, non qui almeno, tranne manifestare una certa distanza dagli umani), un re bambino ma che fa dei ragionamenti da adulto (non è davvero bambino, immagino?), una principessa scomparsa e poi ritrovata, e i nomi. I nomi meritano un discorso a parte, Vanitas Hikari che ha un nome che suona latino e un cognome che suona giapponese, erede di Kevin Hikari, nome inglese e sul cognome non mi ripeto, regnanti di Veritas, altro nome latineggiante. Il maggiordomo Dante, so che è il nome di un importante poeta ma il primo viso che mi è venuto in mente è quello di Dante di Devil May Cry, altra cosa che mi ha ricordato le cose che scrivevo a 15 anni cercando di metterci riferimenti a tutto ciò che di figo incrociavo nella cultura pop. Magari ho completamente cannato il riferimento, ma sono (credo) figlia di un'altra generazione rispetto a te e quindi avevo altri riferimenti pop. La madre Luna e la sorella Ivy. Okay. Secondo me manca un po' di coerenza nello stile dei nomi, tutto qui. Sembrano pescati a caso dal Cappello Dei Nomi Fighi. Questa gente ha una cultura base di riferimento? Ha delle tradizioni?
La storia. Parlando della storia, mi piace che sia un missing moment, un ritaglio di tempo, forse pochi minuti. Vanitas vuole fare lo stronzetto impedendo alla sorella di festeggiare il Natale con gli umani, perché onestamente non c'è un altro aggettivo per definirlo. E' convinto di volere il suo odio perché sceglie di leggerlo come una forma di amore.
E... no. Non è una forma di amore, ma è comunque una forma di feedback. L'odio è meglio di niente e questo lo capisce benissimo chi sa che non può aspirare all'amore. Vanitas ha strappato la sorella alla sua vita normale, o insomma alla sua vita umana, quindi è lecito da parte sua aspettarsi che non sarà mai amato da lei. L'odio è la seconda migliore opzione, e io posso capirlo. Se Dante non lo capisce, forse è perché ha davvero la folle speranza che un giorno Ivy possa voler bene a Vanitas, e secondo me se Dante lo crede possibile (e Dante è il tuo personaggio saggio in questa storia) significa che anche tu lo trovi possibile.
Io non dico che sia assolutamente impossibile, ma se ciò accadrà potrebbe volerci molto tempo. Quando si scrive è importantissimo ascoltare i propri personaggi. Tu conosci il carattere di Ivy e il suo passato, quindi chiedile, come se fosse una persona reale: "Ivy, ora come ora, consideri la possibilità di arrivare a provare affetto per Vanitas?". E ascolta la sua risposta, indipendentemente da quanto sia figo Vanitas ai tuoi occhi e di quanto consideri interessante il risvolto di trama "ecco alla fine dopo tanto odio si amano".
Questo è il punto di vista di Ivy adesso. Non deve necessariamente essere il punto di vista di Ivy in eterno, però ogni tanto chiediglielo e ascolta la risposta con tutta la tua onestà intellettuale.
Forse penserai che questo mio consiglio sia scontato, ma se te lo propongo è solo perché trovo che nella tua storia le cose accadano piuttosto in fretta e che gioverebbero di un maggiore approfondimento: se questa fretta fosse trasposta nella trama della serie su larga scala, avremmo dei salti logici un po' difficili da argomentare e avremmo dei momenti in cui i personaggi si muovono in un certo modo per obbligo di trama e non per i loro veri sentimenti.
Tornando a uno dei miei primi punti: ti raccontavo che per me sarebbe stato difficile far capire al lettore come si incastrassero le mie storie nel canon, e ho detto che almeno tu non hai un canon di riferimento: ecco, sì e no. Il tuo canon diciamo è il mondo che hai creato, il "metaplot" che attraversa tutte le tue storie che se ho capito bene sono in parte legate fra loro. Questa è un missing moment quindi sicuramente la capirei meglio avendo letto altre storie: fossi in te, metterei un'introduzione in cui consigli quali storie leggere prima di questa per poterla capire. Aiuterebbe il lettore. Poi nel primo paragrafo c'è comunque, nei pensieri di Vanitas, un rapido riassunto delle puntate precedenti, ma sembrano eventi un po' calati dall'alto e secondo me quella parte si poteva allungare un pochino e mostrare un pochino di più i suoi sentimenti. E' un momento contemplativo in cui lui guarda il panorama, il lettore accetterebbe senza problemi che un passaggio simile abbia un ritmo narrativo più lento.
Sulla parte in cui esprime il desiderio di essere odiato dalla sorella mi sono già espressa, quella parte secondo me è ben fatta: Vanitas è caratterizzato bene.
Poi però non capisco, onestamente, il suo "buon Natale" e l'espressione che Dante vede sul suo volto. L'espressione del re bambino lo colpisce molto, quindi immagino che sia qualcosa che non si aspettava di vedere. Un momento di morbidezza? Qualunque cosa sia, arriva perfino a farlo sperare che il ragazzo sia "recuperabile", e che cosa significa questo? Che è successo a Vanitas? Perché di punto in bianco sembra che gli importi del Natale? Non è una festa loro, non la sentono propria, Vanitas non dovrebbe nemmeno pensare che a Dante importi. E' come se io mi girassi e dicessi al mio maggiordomo "buon Loi Krathong". Boh? Dopo che si è comportato da villain senza cuore fino a un momento prima? Boh. Vanitas lo ha detto per trollare Dante? In quel caso lo capirei.
Un consiglio: se Vanitas ha davvero un lato più umano, io lo lascerei trapelare in cose diverse, magari meno eclatanti.
Un altro consiglio: leggi più che puoi, se hai il tempo di farlo, più si legge più si viene a contatto con stili altrui e si vedono nuove angolazioni, si raccolgono nuovi spunti. Non so darti un consiglio su cosa leggere, insomma io personalmente reputo che il 90% del cosidetto "supernatural romance" sia immondizia, specie certa roba che passa su wattpad, ma se quello è un genere che ti piace allora meglio di niente.
Ciao, buona continuazione. (Recensione modificata il 23/04/2020 - 11:43 pm) |