Recensioni per
La volontà di Velka
di Lupoide

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
08/05/20, ore 22:46
Cap. 1:

Innanzitutto ti ringrazio per la recensione che mi hai lasciato stamattina. Davvero, penso sia una delle più dolci che abbia mai ricevuto e mi ha davvero fatta felice.
Secondariamente, mi permetto alfine di immergermi nella long di cui avevi parlato. Ho vagamente seguito su Facebook il processo creativo che ha portato alla creazione di questa storia e alla costruzione del personaggio di Velkrow.
E devo dire che sono curiosa, davvero curiosa di sapere come funziona. L’idea di dare un figlio a Priscilla la Mezzosangue è una che non ho mai visto, nemmeno pensata, ed è molto intelligente. Priscilla è un personaggio molto particolare nel canone di Souls. La sua natura di ibrida, il suo stato di emarginata sociale, la sua posizione di isolamento all’interno del Mondo Dipinto di Ariamis, offrono un sacco di spazio per il worldbuilding.
Anche Velkrow, in questo senso, è una vittima della chiusura mentale del mondo di Lordran. È una vittima di una mutilazione orribile, che ricorda (forse di proposito) quella subita da Anastacia e Rosaria. È una vittima perché deve vivere lontano da tutti, in un mondo dipinto, e nemmeno stare là è sufficiente per dargli la pace, perché Priscilla rimane uccisa e lui rimane solo con la vendetta, il dolore e il rimorso addosso. Sono cose che immagino possano succedere in un mondo come quello di Dark Souls e fanno veramente male, perché le vittime alla fine sono *persone* come tutti gli altri.
Allo stesso tempo c’è un ottimo mistero in corso, ottimo soprattutto per i fan di DS che sanno chi è Ornstein e che, fondamentalmente, dovrebbe essere un brava persona, uno di quei cavalieri che incarnano ancora l’ideale cavalleresco e che sono veramente capaci di compiere azioni buone e disinteressate. Allora perché mai ha fatto quello che ha fatto? Perché ha ucciso una persona innocente (poi Priscilla sicuro si sarà difesa, con la sua famosa falce, ma alla fine lui ha vinto) solo perché differente? Oppure non è Ornstein, ne è solo l’armatura?
In ogni caso… c’è una trama aperta, un mistero da svolgere. Un mistero su cui sono davvero molto curiosa.
Davvero un bellissimo concept, non vedo l’ora di sapere come lo porterai avanti
Un saluto
Lady R

Recensore Master
29/04/20, ore 21:31
Cap. 1:

Ciao, carissimo!
Tu scrivi una storia su Dark Souls, anzi, cominci una long, e per di più con un personaggio tutto tuo a calcare la lore complessa e affascinante di questo mondo e io che faccio, non passo a leggerla? Giammai! E adesso, a lettura ultimata, sappi che ti esorto (minacciosamente) a partorire (con dolore o meno) il secondo capitolo di questa storia con tempi celeri perché, sì, me ne sono innamorato.
E non solo per lo stile ricercato che, come per quella su Artorias, si sposa alla perfezione con le atmosfere di Dark Souls e con i tempi che vuole richiamare, ma soprattutto per il protagonista, che qui ci presenti con rapide e sapienti pennellate, che dicono quanto basta ma non troppo, e che rendono questa figura intrigante e maledettamente affascinante.
La prima cosa che mi ha colpito di Velkrow e che me lo ha fatto subito piacere è stato il suo essere senza lingua, senza quel muscolo che gli è stato fatto strappare da un padre ignoto. Interessante che di questo abominio lui incolpi anche sua madre, che ha pianto, che lo ha curato con un tizzone ardente che non poteva fargli male, ma che no è intervenuta, non l'ha difeso davvero. Ovviamente, i motivi possono essere tanti e dipendenti dall'identità e dalle motivazioni di questo padre misterioso, ma agli occhi di un bambino costretto a subire questa sevizia, non ci sono motivazioni o giustificazioni che tengano. Solo dolore e crudeltà. La caratteristica del mutismo indotto, comunque, m'intriga non poco e mi piace l'idea di un personaggio mutilo, e soprattutto mutilato di qualcosa che non lo menoma nel combattimento o nei movimenti, ma che è comunque molto importante. Senza la parola, quanto possiamo dire di noi? Quanto possiamo esprimere le nostre idee, imporre la nostra posizione?
Ipotesi sull'identità del solito ignoto (padre)? Qualcuna, ma voglio vedere come si evolve la faccenda prima d'iniziare a esprimermi in merito. La lingua asportata mi fa pensare a certe lingue pallide come trofei e a una certa dea muta, ma qui stiamo decisamente divagando (oppure no? Chissà).
Tornando a Velkrow, altra cosa che ho tremendamente apprezzato di lui è la sua dicotomia nei confronti di sua madre, quei sentimenti contrastanti nei suoi confronti che lo hanno accompagnato per tutta la vita e che non lo abbandonano neppure dopo la morte della madre. Lui la rispetta, a tratti sembra quasi che la veneri, le dà del "voi" a indicare la deferenza che prova nei suoi confronti, eppure. Eppure c'è dell'odio nel suo cuore, odio per la vita a cui l'ha costretto, per ciò che l'ha fatto essere e diventare. Riconosce i nobili intenti di proteggerlo, l'amore nelle scelte di lei, eppure non riesce a perdonarla, a comprenderla del tutto e a fondo: si è sentito prigioniero laddove lei voleva tenerlo al sicuro, si è sentito soffocato, privato della libertà laddove lei voleva proteggerlo. E il freddo Mondo Dipinto non è per lui una gabbia d'oro, ma un luogo di lacrime e sofferenza, un luogo dove si è sentito in catene, costretto nelle scelte, costretto in tutto.
Ha abbracciato le file di Gwyn più per torto nei confronti di sua madre che per vero credo. Mentre paparino ci riprova e cerca d'ingraziarsi il figlio promettendogli un ruolo di spessore tra i Cavalieri d'Argento (cocco, potevi anche evitare di fargli strappare la lingua, magari ti voleva più bene. Così, tanto per dire), lui approfitta per fare i dispettini alla madre, e indossa l'armatura come monito nei confronti di se stesso, per non dimenticare mai il male che (ritiene) lei gli abbia fatto. Rancoroso, il ragazzo. Mi piace.
Ho amato la parte finale della storia, quella in cui Priscilla muore e lui si sente addolorato nel vederla ferita e moribonda e furioso nel cogliere il baluginio dell'armatura dell'assassino (Ornstein ha sempre una gran classe, non c'è niente da fare, anche quando salta giù da un dirupo - mica come quel ridicolo del prescelto). Poi prova a parlare e si ricorda che non ha la lingua e qui riaffiora l'odio per la madre, un odio che non riesce a non provare neppure mentre la stringe tra le braccia e piange lacrime silenziose sul suo volto. La odia mentre si dispera per la sua dipartita. Un'immagine potentissima e stupenda.
Tutta la vita di Velkrow è stata un filo sospeso tra l'odio e l'amore per sua madre, in un contrasto che forse l'ha segnato più di quanto pensi e che si perde anche dopo la morte di Priscilla. Tutto il suo mondo è morto e li è disperato, ma si sente anche speranzoso e libero per lo stesso motivo, perché lei è morta. Si è liberato dalle sue catene e si appresta ad andarsene, per fare cosa? Per vivere davvero da uomo libero, oppure per inseguire l'assassino di sua madre per vendicarla, in uno strascico di quelle catene che lo hanno stretto per tutta la vita?Se p davvero questo che vuoi fare, buona fortuna, coraggioso: te ne servirà tanta, soprattutto se Ornstein è mal accompagnato da Smough.
"I cari ricordi possono tenerti in vita": ho saltato sulla sedia quando ho letto questa frase. Il pendente è sempre l'oggetto che scelgo all'inizio quando comincio una nuova run, anche se non serve a niente e anche se è una trollata del caro Miyazaki, perché amo questa frase, quindi ritrovarmela scritta così, all'improvviso, mi ha fatta gongolare.
Caro, non posso che farti tanti, tantissimi complimenti per questa storia, che si prospetta davvero moooolto interessante e intrigante. Attendo con trepidazione il seguito.
E comunque, giusto per farlo sapere a Velkrow, io Priscilla non la uccido mai, quando vado in visita al Mondo Dipinto (scelta che mi piacerebbe fosse possibile fare anche con il povero Sif).
A presto :)

Recensore Master
29/04/20, ore 17:54
Cap. 1:

Ciao Lupoide!
Ho letto diverse cose tue in passato e anche oggi ero piuttosto indecisa su dove era il caso di passare, ma visto che qui sarei stata la prima a recensire sono voluta passare di qua. Le tue storie meritano tutte di avere più commenti possibili e dopo questo incipit ne sono ancora più convinta. L’inventiva horror/dark non ti manca, ma non ti avevo letto ancora in contesti di fandom e fantasy. Ho notato con piacere come hai adattato lo stile alla narrazione. Il protagonista, senza nome e senza lingua, si trova in un’impasse: vorrebbe essere libero eppure ama sua madre. La implora e la maledice. Le rinfaccia di essere muto e costretto a portare l’armatura, ma soffre vedendola ferita. In un certo senso, potremmo dire che la idolatra come un fedele zelota eppure, allo stesso tempo, la guarda con l’occhio dell’agnostico consapevole – quando non del miscredente. Nello stesso tono in cui si interfaccia con lei (mentalmente, s’intende) si percepisce questa dipendenza: abominevole madre, la chiama. Tono da regina, voi che indica un atteggiamento di sudditanza e non certo di parità, eppure vi è il costante riconoscimento della bruttezza dell’altra, di quanto la schiavitù pesi nonostante il protagonista nella sua vita non abbia conosciuto che questo.

Mi chiedo se ci sarà spazio anche per una riflessione in tal senso: cos'è la libertà per un nato schiavo che non si aspetta nessun’altro destino? L’azione è presente fin dal prologo, però, dato che qualcuno ha ucciso Velkra e questo qualcuno viene intercettato appena dal protagonista. Di nuovo, ne seguirà un inseguimento con un futuro confronto? Molto bella è l’improvvisa mortalità di Velkra. Quando è tra le braccia del protagonista la distanza fisica tra i due si annulla e lei, che giganteggiava, si trova a essere indifesa, inerme, morente. Di nuovo si tratta di una percezione della fisicità che tiene conto della morte della dea e mette idealmente il protagonista sullo stesso piano. In conclusione, ho amato il tono, la scelta del fandom, lo stile cavalleresco e aulico che si adatta al contesto e anche le riflessioni così ambivalenti – quelle, come avrai notato, mi sono piaciute proprio tantissimo. **
Un caro saluto, spero di poter leggere presto gli altri capitoli ^^
Shilyss :)