Finalmente scopriamo come Amelia ha conosciuto il suo demonio personale, il terribile professore di fisica e matematica: Alessandro Angelis.
La nostra cara Amelia è sempre la solita pasticciona, insolente e irriverente, che non riesce proprio a tenere a freno la lingua, una qualità che non può che farcela adorare. Nonostante le sue buone intenzioni di piegare la testa tentando di sistemare la situazione, proprio non glie ne va una giusta e finisce per esprimere vivacemente la sua opinione. Se non fosse così irriverente non piacerebbe così tanto a noi lettori e probabilmente non sarebbe piaciuta neanche al bel professor Angelis.
Così in una prima parte seguiamo una concatenazione di eventi drammatici che rovinano il primo giorno di scuola di Amelia, che prima arriva in ritardo, poi scopre di aver appena insultato il professore delle materie in cui prende voti più bassi già di base, poi mentre tenta di rimediare finisce per dargli nuovamente dello stronzo. Devo dire la verità però, è stata veramente ingenua a lasciarsi andare ai suoi soliti sproloqui senza farsi insospettire dall'abbigliamento troppo formale ed elegante. Insomma, chi potrebbe mai aggirarsi per un liceo vestito di tutto punto, se non un professore o comunque una figura autorevole? Ahia, troppo ingenua.
Dall'altro lato però vediamo che comunque nulla sarebbe servito a farsi perdonare la prima gaffe. Certo, Angelis è veramente un grandissimo strozo, con il vizietto di legarsi le cose al dito. Il mio personaggio preferito resterà sempre Emanuele che ha un posto speciale nel mio cuore (e che almeno in questo capitolo, come migliore amico funziona meglio di Daniele). Il suo chiodo fisso sono le donne, le belle donne e neanche il fatto che stiano parlando delle studentesse del suo amico, che sono assolutamente off limits, può frenare il suo interesse malizioso. Ema non si lascia sfuggire nessun segno non verbale di Alessandro e lo incastra subito, intuendo che qualcuna delle sue inaccessibili studentesse l'attenzione è riuscita ad attirarla, anche se non nel modo in cui immaginerebbe. Firmare la propria condanna a morte è stata l'unica cosa capace di attirare l'attenzione di Alesandro, che forse è una delle rime volte in cui incontra una donna, anzi, una ragazzina, in grado di tenergli testa nonostante si trovi in una posizione gerarchica subalterna.
Nessuno dei due vuole ammetterlo, ma la scintilla di ineresse in qualche modo è già scoccata. Forse la più onesta tra i due è proprio Amelia, che ammette sia un gran figo, ma riconosce anche che è uno stronzo e di fatto, in virtù del suo caratterino vivace, più che attirare la sua attenzione per la bellezza, la fa incazzare. Alessandro invece non è in grando di capire, o accettare di considerare bella una sua studentessa, certamente la cosa che più lo ha intrigato è senza dubbio il caratterino indisponente che ha dimostrato, non piegandosi neanche a costo di mettere a rischio il suo percorso scolastico.
|