Ma ciao! ❤️
Non mi sembra vero di essere qui, a leggere una tua storia. Ma soprattutto, non mi sembra vero di star leggendo di nuovo sulla Duncney, dopo tutto il tempo che è passato! Eh sì, perché hai completamente ragione: gli autori del 2013/14 sono spariti, ma come vedi io trovo sempre il modo di farmi viva!
Ti confesso che l’OS mi ha fatto fare un salto temporale piuttosto nostalgico. Mi sento vecchia, devo ammetterlo. Mi mancano i tempi in cui pubblicavamo un giorno sì e l’altro pure, sempre rigorosamente su A Tutto Reality, pronte a sclerare sulla Duncney. Io, purtroppo, non ho più scritto su di loro, e ti invidio tanto per essere riuscita a scrivere questa bellissima OS su due personaggi che, purtroppo, non sono più abitudinari come un tempo!
Erano secoli che non leggevo su di loro, eppure, appena immersa nel tuo racconto, li ho subito riconosciuti; ho ritrovato qui i nostri Duncan e Courtney, in una versione però più matura, adulta, cresciuta. E mi ha fatto molto strano, devo ammetterlo... mi è quasi parso che così come siamo cresciute noi, con loro, sono cresciuti anche questi due. Non abbiamo una Courtney che minaccia di chiamare gli avvocati, né che tenta un omicidio al matrimonio di Geoff e Bridgette. Non abbiamo un Duncan criminale e strafottente. Anzi, tutt’altro. Si impegnano, nonostante le avversità, a costruire una famiglia e a donare tanto amore alla piccola Cheryl. Eppure, in tutto questo, restano sempre loro: mi pare di figurarmi Courtney che scopre di essere incinta e lo chiama dando per scontato che lui non si prenderà cura della bambina, così come mi pare di vedere un Duncan ferito che pensa sia suo dovere dare a sua figlia la famiglia che lui non ha mai avuto.
Sì, insomma, so che suono un po’ come una vecchietta nostalgica che ripensa alla sua infanzia, e non come una diciottenne, però ecco, credo che questa maturità di Courtney e Duncan sia anche dovuta al fatto che sei e siamo diventate più grandi! È stato un piacevole tuffo nel passato ma anche uno sguardo verso il futuro, spero tu capisca ciò che intendo dire, perché ammetto che con tutte queste metafore il rischio di perdersi è altino.
Ragionandoci, sono giunta alla conclusione che le caratterizzazioni sono perfette. Non ti nascondo che all’inizio sono rimasta un po’ stranita all’idea che Duncan abbia deciso di aiutare Courtney (con il tempo la mia fiducia nei confronti di questo personaggio è piuttosto calata, povero), ma più leggevo più mi è parsa una soluzione convincente: è cresciuto, ha messo la testa a posto, e soprattutto non vuole che la piccola debba subire ciò che ha subito lui. Davvero tenero, devo ammetterlo. E Court... be’, è Court. Così terribilmente lei, lei con il suo cervello che va più veloce di quello degli altri, lei che non vuole essere più ferita ma ci ricasca ancora, lei che s’ingelosisce quando lui frequenta un’altra, lei che ha la forza di crescere una bambina – è stata aiutata da Duncan, certo, però lei era pronta ad affrontare le conseguenze anche da sola, come ci si aspetta da una come lei, che è indistruttibile.
Una piccola nota anche per la piccola Cheryl: la vedo mentre ascolta le fiabe di suo papà, la vedo quando s’imbroncia perché la mamma dice che è ora di andare a letto, e ancora di più la vedo mentre va a scuola e i bambini – spietatissimi – le chiedono perché i suoi non stanno insieme. Mi è piaciuta proprio tanto, con gli occhi azzurri di Duncan e i capelli color cioccolato di Courtney, e l’intelligenza fin troppo acuta per una della sua età.
È sempre un piacere leggerti, ma farlo adesso, su di loro, a distanza di anni, era proprio ciò che mi ci voleva. Ho letto, sulle note, le tue perplessità sugli sbalzi temporali, ma ti assicuro che a me la narrazione è parsa molto scorrevole (e molto bella). Il tuo è uno stile inconfondibile, ho riconosciuto subito la tua penna: chiara, piacevole, in grado di farti immedesimare nei personaggi e di rivivere le loro stesse sensazioni.
Ho amato i loro dialoghi, ho amato sentirli interagire, vedere che si punzecchiavano come sempre hanno fatto. Quel “Principessa”, poi, credo non me lo leverò mai dalla mente, tanto che quasi inconsciamente ogni protagonista maschile che creo lo usa per chiamare la sua amata! E, per ultima cosa, aggiungo che ho adorato anche il dettaglio del tatuaggio, non solo quelli nuovi ma soprattutto il ricordo dei due cuori... tenerissimo!
Ti chiedo scusa per la recensione lunga e sconnessa, ma appena ho visto un tuo aggiornamento tra gli autori preferiti mi ci sono fiondata, e adesso sono qui in trepidazione a buttare giù i miei pensieri a fresco su questa storia senza neanche ragionarci troppo. Sono stata davvero felice di rileggere qualcosa di tuo, ancora complimenti, sei stata davvero brava.
E ora che sono arrivata alla conclusione, ti chiedo finalmente: come stai? È un bel po’ che non ci sentiamo, ma spero che tu te la stia passando bene, anche in questo periodo così duro.
Ti abbraccio!
Giulia ❤️ |