Ho rivedere il film “Chiamami...” perché avevo un po’ perso il sapore di quell’atmosfera magica d’estate e di inebriante ubriacatura d’emozioni e di sentimenti.
Ora tu me lo usi, appunto, come “trama” su cui intessere i tuoi meravigliosi percorsi ed allora eccomi qui, provo a tirar fuori qualche osservazione, anche se ho ancora qualche lacrimuccia per la scena finale del film.
“Fascino solare...luminoso...sorridente...”: già Oliver è diventato John, di fronte ad uno Sh incuriosito e che percepisce qualcosa di particolare nel nuovo arrivato.
E Sh è un magnifico Elio, ed arricchisce il personaggio con le sue caratteristiche, il suo fascino.
Infatti ci fai ritrovare la sua curiosità, la sua capacità di organizzare in un tempo brevissimo, quello di uno sguardo, le informazioni che si possono trarre da atteggiamenti, gesti, particolari fisici o dell’abbigliamento della persona sotto osservazione. Ed è proprio John ad essere “passato ai raggi X” del ragazzo.
In quell’atmosfera così piacevole ci fai ritrovare anche la signora Hudson, grande Martha, una delle poche persone, se non l’unica, a credere nei due di Baker Street, non come amici ma come qualcosa di molto di più.
E ci sono richiami IC, in quella sua materna premura, mascherata da inflessibilità educativa, con cui si occupa di ciò che sono gli aspetti pratici dell’accoglienza e di Sh in particolare.
Ma il momento che ha fuso la luminosità della scena ed il fascino nostalgico, appunto, dell’IC più “datato”, é quello in cui un oggetto catalizza tutta l’energia che scorre tra Sh e John. È proprio il cellulare, “un vecchio smartphone di seconda mano”, che Il nuovo arrivato presta spontaneamente a Sh. La scena richiama l’inizio di tutto, della meravigliosa, ed allo stesso tempo triste, storia dei due del 221b. Laboratorio del Barts, “Afghanistan or Iraq”, un cellulare prestato, appunto, sguardi che s’intrecciano...
Qui da te, tornando al film cui fai riferimento, tutto ciò che ne costituisce la struttura portante, non è ancora espresso completamente: la magia del luogo e la particolare caratterizzazione dei personaggi che agiscono sullo sfondo, come la “governante” ed i genitori che in “Chiamami...” hanno un ruolo ben definito. Però alcuni accenni ricostruiscono efficacemente, per chi ha visto il film, la proposta narrativa. Bastano infatti quella “luce d’agosto”, che si riflette sui capelli del nuovo arrivato, ed il suo contagioso sorriso per trasportarci un un momento veramente suggestivo e pieno di promesse.
Chiaro è che tu hai usato quegli accenni AU in modo da non farci soffermare sulla proposta di partenza ma intravedere già che sarà la nostra magnifica Johnlock ad affermarsi. Elio ed Oliver lasciano il posto a Sh e John, che non stoneranno affatto in quel contesto.
Una storia che mi è piaciuta molto, il cui esito viene giustamente lasciato in sospeso perché, secondo me, in questa raccolta, tu, soprattutto, evochi atmosfere e suggestioni di altri contesti, inserendovi i nostri due. Quindi qui ci sono la magia dell’estate, la sorpresa di emozioni improvvise ed inaspettate. Molto ben riuscito.
Fino ad ora, comunque, quella delle tre proposte che mi rimane più impressa è “Idem”, sarà anche perché ci ho riflettuto parecchio, ma per me continua, pur nell’atmosfera malinconica che la connota, ad evocarmi grandi sentimenti ed il “per sempre” di un amore unico.
Brava. |