Ciao!
Innanzitutto ti do il mio benvenuta ufficiale sul sito, sono davvero contentissima che tu abbia iniziato a scrivere anche su EFP e ti sia lanciata nel mondo delle fanfiction, oltre che delle originali! E specialmente in un simile ambito quale quello dei poemi omerici (su cui effettivamente potremmo azzardarci a dire che circolano “racconti ispirati” – non uso il termine fanfiction perché non credo che potrei reggere la blasfemia – da secoli), che sicuramente sono un po’ il tuo pane quotidiano, ma restano comunque sempre dei mostri sacri ai quali può essere difficile accostarsi (io non ce la farei mai, per dire, sai anche tu quanto sia monotematica in fatto di ff). Invece tu sei stata davvero bravissima ad avvicinarti con rispetto al testo e narrare di Troia attraverso gli occhi di una ragazzina sopravvissuta alla distruzione della città.
Immagino non sia casuale che si chiami proprio come la madre dell’eroe che ha ordito l’inganno fatale per la sua città: è davvero un espediente d’effetto, per il lettore, e mi verrebbe da definirlo quasi un elemento di ironia tragica, azzardando un po’. È stato davvero un piccolo dettaglio che ho adorato ritrovare nel tuo testo.
Come potrai immaginare ho adorato anche l’inserimento di richiami a versi e immagini dei poemi, come il dettaglio delle ruote poste sotto il cavallo e dei fanciulli che danzano attorno al cavallo portato nella città, come si legge nell’Eneide. Hanno sicuramente contribuito ad arricchire il testo di elementi precisi del mondo da cui prendi spunto e ritrovarli ben sfruttati è sicuramente stato bellissimo.
Ho poi amato la scena di Anticlea che gira e danza tra le rovine della città in questo silenzio quasi irreale, che fanno da eco a come sia devastata e svuotata lei stessa dentro, mentre nella sua testa gli eroi insepolti intonano inni sulla loro città e il loro terribile fato. L’immagine mi ha richiamato anche alla mente la scena conclusiva de “I Sepolcri”, con Omero che vaga tra le rovine ascoltando dai fantasmi dei troiani la loro tragedia.
D’impatto anche le scene che ricordano il passato felice fatto di piccole cose quotidiane, come le offerte agli dei o i bagni nello Xanto, e che si scontrano prepotentemente con la devastazione delle rovine fumanti che circondano la tua protagonista.
È stata davvero una lettura piacevolissima, per cui grazie di averla condivisa!
Un abbraccio e a presto,
Maqry |