Buongiorno yonoi! È con immenso piacere che passo da questa tua favola dal sapore di leggenda, che mi ha fatto sognare sia per l'argomento trattato, che mi piace particolarmente - quello delle fate e degli spiriti dei boschi - sia per il tuo modo incantevole di scrivere e di descrivere, soprattutto quando si tratta di ambienti montani come in questo caso.
Innanzi tutto sono rimasta sorpresa dalla scelta degli alberi, semplicemente perché possiedo una casetta in montagna, sull'appennino modenese, con un bel giardino dove si trovano entrambe le piante: il prugnolo era già lì quando abbiamo comprato il pezzo di terreno, mentre il tasso c'è l'ho piantato io. Non sono molto vicini, tra loro, ma il fatto che comunque si trovino assieme mi ha fatto sorridere e sognare allo stesso tempo... chissà se anche lassù, nelle notti di luna nuova, non ci siano spiriti che escano a danzare... sarebbe bellissimo e suggestivo, non trovi?
Poi, continuando a leggere, ho ritrovato il concetto dei tre fratelli, in cui il minore è sempre il più sfortunato perché gli tocca meno degli altri e poi questa sfortuna trova il modo di trasformarsi in ricchezza, che si trova in moltissime favole anche italiane e non soltanto straniere. Oltre al "Gatto con gli stivali", infatti, mi ha portato alla memoria una delle fiabe italiane raccolte da Italo Calvino, di cui ora non ricordo il nome, in cui appunto il minore, rispettoso delle credenze popolari, prospera mentre i fratelli vanno a finire male. È un aspetto che si trova spesso nelle favole, ma non per questo è meno interessante, soprattutto quando si trova uno scritto coinvolgente come il tuo.
Mi è piaciuto moltissimo anche il concetto delle radici che sotto terra si tengono per mano, e che gli alberi di tutto il mondo siano collegati in qualche modo dalle loro radici.
Davvero una favola molto bella, scritta con garbo e attenzione ai particolari.
Buona fortuna per il contest :-) (Recensione modificata il 19/06/2020 - 11:49 am) |