Ciao!
Eccomi qui. A questo giro, sarei potuta passare un pochettino prima, ma ho voluto aspettare di avere abbastanza tempo per contestualizzare questa storia, per googlarmi qualcosa di più su Sugar, in modo da lasciarti una recensione che abbia anche un po' più senso. Innanzitutto ho letto del fatto che nonostante sia una giovane donna è bloccata nel corpo di una bambina perché ha mangiato il Frutto del Diavolo, quindi credo che, essendo lei una giovane donna, la sua frustrazione nell'essere continuamente additata come una bambina da parte di Usopp sia perfettamente giustificata, soprattutto in una condizione di debolezza e di prigionia come quella in cui si trova adesso nella tua storia, condizione che però - al di là del suo aspetto fanciullesco - non doma nemmeno un po' il suo spirito, tanto da arrivare a mordere le dita di Usopp quando questo le porge dell'uva, scottata da quella premura che forse assume troppo i contorni della pietà. Mi sono inoltre chiesta, memore delle tue OS in cui Monet recupera l'uva per una piccola Sugar durante la prigionia, se quel gesto non rievocasse in qualche modo il dolore scomodo causato dall'assenza della sorella, violando così un'integrità e un senso di famiglia a cui questo personaggio tiene e che non vuole certo invasa da un nemico naturale.
Il finale, dove vediamo Sugar ammorbirdirsi e accettare l'uva, credo esprima in pieno quelli che sono i crismi della dialettica servo-padrone di Hegel; in qualche misura da quell'accettare l'uva, anche solo per sopravvivere, di Sugar sembra essere sancito una reciproca dipendenza dei due, che diventa praticamente innegabile ed è dettata dalle loro condizioni.
Il tuo stile - te l'ho già detto - ed è sempre un sacco flessibile: ti ho visto davvero variare dalle child!fic a scene di gogna e abusi a descrivere il dolore del lutto a questa storia, senza mai tentennare, adattandolo a ciò che scrivevi, utilizzando sempre immagini efficaci e funzionali a quello che racconti.
Alla prossima.
Desy |