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di bacinaru

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/07/20, ore 09:13

Cara Bacinaru,

Nonostante avessi letto il capitolo ieri riesco a passare solo stamattina – me tapina! – ma quanto mi è piaciuta questa idea e come la stai sviluppando? Confesso che ho un vero e proprio debole per le storie di questo tipo, con i fuggiaschi, e trovo che anche il modo in cui mostri lo scorrere del tempo aumenti la tragicità della vicenda. Il punto di vista preferito è ancora una volta quello del complicato Ilya che non riesce ad aprirsi completamente neanche con Gaby, che adoro. Il primo pezzo, quello di luglio, ci porta alla vicenda com’era e anche graficamente hai scelto un corsivo. Troviamo Solo intento a cucinare e Ilya a reiterare quella sfida dell’attaccare cimici all’altro che, per inciso, è senz’altro uno dei momenti più spassosi del film o, perlomeno, uno dei miei preferiti. Il momento tuttavia non serve solamente a mostrare una serata “tranquilla” del trio uncle, ma serve per far parlare Napoleon. Lui è e resta un ladro costretto a lavorare per la CIA, a pagare per qualcosa che non è una necessità quanto un piacere, un bisogno di sentirsi superiore e intoccabile. Sparisce nel cuore della notte senza dare spiegazioni a nessuno, meno che mai a Ilya, e già qui abbiamo un’anticipazione di quello che succederà e della sua fuga. Anche leggendoti – ma vedendo il film la percezione era la stessa – credo che Napoleon non abbia mai rubato per fame, ecco, ma più per un’intrinseca sfida col mondo.

Lo spostamento temporale ad Atene e in Polonia ci porta cinque anni in là nel futuro. La fuga vagheggiata nella prima parte del capitolo è diventata reale con tutte le problematiche che comporta. Ho amato come hai reso Ilya: è ovviamente turbato, profondamente turbato, per la fuga di Solo, ma non per questo perde la sua aria imperturbabile o si confida con un’esterrefatta e infuriata Gaby. C’è, in Ilya, una disperazione congrua con il suo stato di spia e che si manifesta in quella notte passata insonne, nel maniacale controllo di porte e finestre. L’allusione alla relazione con Solo è un tocco, niente di più che una frase a fine paragrafo, eppure allo stesso tempo è una di quelle che ti leggi e ti rileggi sospirando (spoiler: io ho fatto così).

La parte di Atene mi ha sorpresa: ero convinta che Solo e Ilya si sarebbero rincontrati più avanti nel corso della storia e trovarli qui mi ha stupita, però pensandoci è così da Napoleon mostrarsi che trovo tutto quanto molto ben reso, compresa la scena dinamica. È un placcaggio, ma anche un abbraccio che ha in sé un pizzico di tensione amorosa. Molto bello il riferimento a Rivera: è un personaggio che potrei descrivere come l’alter ego di Ilya cui non frega nulla di Solo e questo lo rende pericoloso per i suoi scatti d’ira e perché il suo intento è sfogarsi sul fuggitivo, cosa che né il russo né Gaby ovviamente vogliono. E ripeto, le cacce di questo tipo mi piacciono infinitamente. Sullo stile, sulla scelta del titolo, sul modo di raccontare i personaggi ho solo delle lodi e infatti listerò questa storia perché mi intriga moltissimo. Trovo anche giusta la scelta di non svelare interamente il prompt per non rovinare l’effetto sorpresa. Aggiungo che volevo passare da te molto prima, maledetta real life, e che sei sempre una garanzia! Un abbraccio e a presto,
Shilyss :*