Recensioni per
Secret.
di PathosforaBeast

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/07/20, ore 15:54
Cap. 1:

Rispetto alle tue ultime ff che ho recensito in questi giorni, noto che c’è un nuovo elemento che va a sfaccettare ulteriormente l’aspetto ed il significato della Johnlock. È proprio relativo a quel “Secret” che hai usato come titolo.
Non so se sia una mia impressione ma mi sembra di capire che c’è, infatti, una progressione che porta Greg ad esprimere una necessità, un qualcosa di cui ha bisogno.
Il sentimento tra lui e Mycroft ha potuto esprimersi in modo completo ed appagante, ormai sono diventati una cosa sola anche perché sono cadute le difese e le maschere con cui l’ “iceman” teneva nascosta la realtà del suo cuore, il suo desiderio di amare e di essere amato. Il problema, che sembra offuscare la luce di un grande amore, è proprio relativo al “chi” sia realmente Mycroft. Il suo ruolo di uomo di governo, potente e celato alle luci della cronaca, il suo “caring is not an advantage”...Nel rassicurante stare insieme e nascosti alla curiosità degli altri si è potuto esprimere ciò che lega i nostri due che fanno, a mio avviso, della Mystrade uno dei pairing migliori, dopo, ovviamente, la Johnlock.
La “nube”, che offusca il meraviglioso trovarsi di Mycroft e del suo yarder, dilaga improvvisamente in un’atmosfera di tenerezza, di confort, di lontananza beata dal mondo e dai suoi problemi. Infatti, all’inizio, usi termini rassicuranti e che esprimono assoluta positività ed accoglienza (“....nido...profumo...calore...sussurri...contorni nitidi e sicuri...”).
Poi, improvvisamente, tutto è sospeso, come la natura in attesa del temporale. Ed è estremamente efficace il modo con cui tu hai descritto questo passaggio, con un Mycroft che, dal grande benessere della certezza di stare con colui che ama e che lo ricambia, si trova improvvisamente immerso in un’atmosfera ferma, in cui la tensione dilaga e tende le sue trappole d’ansia. Colpisce quel Mister Inghilterra, improvvisamente fragile e preoccupato (“...il cuore che ti martella nel petto...”). È un momento davvero intenso quello in cui Holmes viene fermato, nei suoi gesti e nei suoi desideri, da un Greg preoccupato, pensoso. Mycroft sembra trovare un appiglio ed un rifugio nella certezza che nulla di doloroso succederà perché l’uomo di cui è innamorato è “onesto, puro e cristallino”. Aggettivi riferiti a Lestrade. questi, sui quali mi trovi perfettamente d’accordo perché è così che io l’ho sempre visto nella versione dei Mofftiss: di un’umanità un po’ stropicciata ed a volte un po’ pasticciona, ma dal cuore grande ed orientato ad un’assoluta lealtà. Da questo punto di partenza diventa automatico desumere un atteggiamento sentimentale di indiscutibile correttezza ed integrità.
Quindi Mycroft si dispone ad ascoltarlo e la sua intelligenza legge già, nelle prime parole con cui Greg tenta di spiegargli il problema, quale sia il vero nodo della questione. È un argomento reale, fondamentale in un rapporto in cui si è giunti ad un punto di scambio reciproco e di confidenza dal quale diventerebbe sempre più straziante allontanarsi verso una direzione diversa.
Io penso che il desiderio di non rimanere in ombra accanto a chi si ama sia più che naturale e denoti la ricerca della stabilità anche nell’intreccio complicato delle relazioni sociali. Certo che un amore è grande anche nel segreto e lontano dal mondo ma io penso che, prima o poi, il bisogno di farlo conoscere agli altri sia irrinunciabile ed assolutamente naturale. È anche vero che qui ci si sta occupando di persone in vista, soprattutto Mycroft, che potrebbero esporre il partner ai rischi di una visibilità incontrollata. Pertanto mi sento di condividere sia il punto di vista, più che lecito, di Greg e quello, altrettanto giustificabile, di Holmes. Del resto ci è nota la sua propensione, ovvia per quello che lui rappresenta, al controllo sulle persone a lui più vicine. Mi riferisco, per esempio, al sistema di sorveglianza che monitora Sh in ogni momento della giornata, per cui il 221 b certamente non è il prototipo della casa in cui trovare rispetto della privacy e discrezione.
È quindi un nodo tematico importante quello che tu esprimi in questa bella storia, certamente non facile da districare. In gioco c’è moltissimo: c’è la sicurezza di Mycroft, quella di Greg, c’è la fiducia reciproca, c’è il sentirsi non “di passaggio” ed anonimo. Entrambi hanno ragione, le due posizioni sono chiare ed inequivocabili.
La conclusione è dolcissima e rassicurante.

Recensore Junior
11/07/20, ore 15:04
Cap. 1:

Wow.
Questa è la mia prima Mystrade letta dopo quattro lunghi anni lontani da loro (mea culpa e del blocco da scrittore/lettore ;;).
Mi hai scaldato moltissimo il cuore come se fosse la mia prima lettura di questa coppia, la prima volta che mi sono imbattuta in questa meravigliosa coppia.
Grazie mille, corro a leggere altre tue opere. :)

~ Luna

Recensore Master
11/07/20, ore 09:52
Cap. 1:

Ciao, se dovessi descrivere questa storia, questo piccolo gioiello (piccolo perché breve, non per altro), in due parole direi che è profonda e dolce. Con una punta di delicatezza che poi è la solita che ti contraddistingue e che la rende ancora più piacevole da leggere. Anche qui siamo su territori come la Mystrade più leggera e spensierata, senza angst e lontana dai fatti di Eurus e di zio Rudy, che di recente stai prediligendo e che io sto amando alla follia leggere. Mi rimettono un po' in pace col mondo, soprattutto perché sono momenti, pur nella loro semplicità, mai banali e trattati sempre col giusto rispetto per i caratteri dei personaggi e per la verosimiglianza dei fatti raccontati. In pratica sono un gioiello, l'ho già detto ma mi ripeto volentieri, di IC e dolcezza. Il che è stupefacente, come ho già detto, essendo Mycroft uno tendenzialmente poco incline alla dolcezza e al genere romantico, nonostante la serie a lungo andare smentisca la sua aurea di ghiaccio e di uomo freddo e insensibile, resta comunque un bel punto interrogativo se lo collochiamo in queste situazioni. Tu, e la cosa non mi sorprende, ci riesci alla grande quindi complimenti davvero.

Come dicevo in questo caso sfiori anche un tema più profondo che in altre storie, non che l'amore o una proposta di matrimonio siano superficiali, tutt'altro. Ma qua ti sei ritrovata molto più che in passato a scavare dentro a una relazione che è perfetta in superficie, ma che se scavi al suo interno non è così priva di pensieri come pare in un primo momento. Nulla di irreparabile, Gregory corre abilmente ai ripari senza rompere niente, senza renderlo irreparabile. Ma resta comunque il fatto che la loro relazione è segreta e che Gregory e Mycroft non possono viverla in pubblico come una coppia qualsiasi. Situazione che pesa sulle spalle del buon Lestrade, chiaramente poco abituato (sicuramente molto meno di Mycroft) alla segretezza e alle bugie. Gregory è un uomo onesto e sincero, ama vivere le cose all'aria aperta per come le vive ogni giorno, soffre molto l'idea di doversi nascondere anche se capisce alla perfezione qual è il problema di Mycroft, cosa c'è che gli dà da pensare. E in questo senso il modo in cui affronta la situazione l'ho trovato delicato, sì, ma anche molto maturo. Capisce che il problema di Mycroft non è l'iper-controllo, sa la questione non è che si vergogna o altro, anche se Mycroft lo ribadisce io non credo fosse necessario perché Lestrade non potrebbe davvero mai pensare che sia questo il problema del suo compagno. Però affronta comunque la situazione perché è lui per primo a starci male. E c'è un sottofondo, non dico di malinconia né di amarezza, anche se ho pensato a questi termini intanto che leggevo. Forse, e lo dico intanto che ci penso, è più una leggerissima nota di angst quella che si intravede in sottofondo e che tu hai inserito abilmente in un'atmosfera da sogno, col camino acceso e calici di vino, con le coccole e gli abbracci a farla da padrone. C'è dell'angst sì, un'angoscia evidente nello sguardo di Mycroft. Penso anche anche Gregory sia vagamente angosciato, più dall'idea di farlo arrabbiare o di rompere qualcosa e farlo finire in un litigio. Non succede, ma l'angoscia di Mycroft a riguardo viene fuori lo stesso. Non credo che il suo problema sia essere lasciato da Gregory, non penso che lo tema davvero. Lui ha più paura che gli succeda qualcosa per colpa sua, magari una vendetta o una rappresaglia, questo è quello che Mycroft non sopporterebbe ovvero che all'uomo che ama succedesse qualcosa di male a causa sua. Credo sia questo il motivo per cui ha ostentato tanta segretezza o perché lo fa seguire di continuo. Credo che questo poi continuerà a farlo, ma penso che l'ammissione che fa alla fine, quella di lasciare andare l'iper-controllo possa davvero riguardare l'idea di dirlo a qualcuno e di vivere questa relazione in maniera un tantino più serena. Poi, Lestrade resta un ispettore di Scotland Yard, quindi diciamo che il pericolo è un po' il suo mestiere, Mycroft credo abbia fatto conto anche di questo e che proprio per queste ragioni cercherà sempre di proteggerlo, anche se qui poi ammetterà il contrario. Ecco forse potrebbe essere meno ossessivo? Meno fissato col controllo? Senza dubbio i risvolti di questo momento dolce e delicato, da un punto di vista introspettivo, sono tantissimi così come gli spunti per una storia. Non so se deciderai di battere il terreno ancora, intanto sono contenta che tu abbia deciso di scrivere e pubblicare questa.

Spero che questa challenge che stai facendo continui all'infinito! Intanto complimenti e alla prossima.
Koa