Ciao!
Ho trovato la tua storia un po' per caso e mi sono fermata a rifletterci su.
Interessante notare come in ogni storia, ci sia un pezzo di noi o, in questo caso, la ricerca di noi stessi.
Quindi fammi capire.
Tu affermi che nonostante noi siamo convinti di prendere delle scelte e delle decisioni, queste non siano pienamente nostre, ma siano influenzate dal contesto/da ciò che ci è esterno?
Quindi non siamo pienamente liberi di scegliere per noi, oppure lo siamo solo in minima parte, perché non possiamo esperire ogni singolo aspetto della vita?
Per quanto sia ricercata la brevitas del testo, credo che sarebbe stato interessante inserire maggiori informazioni nel testo, rispetto a quello che hai inserito. Così risulta un poco criptico da decifrare, ma ascolto volentieri la tua versione su ciò che intendi per esempio quando affermi "non siamo noi" o che l'esibizione aveva "minima rilevanza".
Occhio a "qual è", senza apostrofo :)
Io non so completamente in sintonia con la tua visione. Certo, molte cose non sono controllabili, ma altrettante cose della vita lo sono. Io posso decidere di agire, di modificare. Posso per esempio essere più assertiva e dire le cose direttamente alle persone, con gentilezza, posso scegliere come rapportarmi verso una persona cara, senza magari cedere a delle emozioni negative, ma modificando il significato attribuito alla situazione, posso propormi in maniera costruttiva.
Penso che, in fin dei conti, dipenda dal tipo di significato che diamo agli eventi e di conseguenza che genere di emozioni scegliamo di avere.
Tante cose dipendono da noi: se voglio superare un esame, posso scegliere di studiare e di impegnarmi, oppure no.
La vita è fatta di scelte e ogni singolo modo di porci nostro, modifica la realtà circostante.
Testo interessante, aspetto volentieri la tua visione sulla cosa!
Zappa |