Recensioni per
DIARI DAL COVID
di lclementi2

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/08/20, ore 10:58

Buongiorno e ben ritrovato!
Il covid.... Che dire ancora? Sembravamo sulla via di un lieve miglioramento, ma pare non sia così. O forse l'aver fatto il tampone anche a chi non presenta sintomi ha rivelato che il virus è molto più diffuso di quanto si pensi?
Chi sceglie di fare il medico o l'infermiere, secondo me, risponde ad una vocazione esattamente come chi si consacra a Dio. Tu senti forte il desiderio di aiutare chi sta male, donando tutto te stesso, ben consapevole di non essere in grado di compiere miracoli. Sì, perché purtroppo la morte, specie nei mesi che ci lasciamo alle spalle, sta dietro l'angolo e colpisce senza pietà. E tu, medico, infermiere, rianimatore, cosa fai? Come ti senti? Impotente, pur consapevole di aver dato il massimo per salvare quella persona che invece ha chiuso gli occhi per sempre. È impossibile abituarsi a veder morire le persone e non oso immaginare lo stato d'animo dell'infermiera protagonista della poesia e di quelli reali, quando a sera smonta dal servizio per tornare a casa. Quando tutti i tuoi sforzi si rivelano inutili contro un nemico tanto invisibile quanto bastardo, attorno a te non esiste più nulla.
Onore a tutto il personale medico, che seppur con dotazioni insufficienti, non ha esitato a compiere il proprio dovere con enorme spirito di sacrificio e serietà smisurata: alcuni ci hanno rimesso la vita, ma non si sono mai tirato indietro pur essendo consapevoli dei rischi. Onore e rispetto per una categoria tanto importante quanto posta in scarsa considerazione, vittima di tagli, ma che affronta ogni situazione con grinta e sorriso.
Mi auguro che tutti quanti usino la testa, rispettando le norme sulla sicurezza e prevenzione. Infrangerle non significa essere fighi perché ti ribelli allo stato, significa mettere a repentaglio la vita, specie di persone a rischio. E non solo.

È stato un piacere rileggere un tuo lavoro!

🌚

PS. Chiedo scusa per il ritardo, fra le (poche) ferie e vari problemi al lavoro ultimamente ho trascurato più del dovuto ero.

Recensore Veterano
28/07/20, ore 09:25

Ciao Luca, come stai? Tornare a leggerti è davvero un piacere.
Una poesia molto ad effetto, e molto attuale per tirare le somme di questa situazione che ci ha lasciato scossi negli scorsi mesi. Siamo giunti ad una fase in qui si può quasi respirare, ma è sempre meglio farlo nascosti dietro una mascherina. I tuoi versi sono come sempre molto evocativi e, pare inutile dirlo, perfettamente ritmati.
"salite, e discese, 
riempite, di frasi"
Questo pezzo mi è piaciuto molto; non so se era quello che intendevi, ma nella mia personale visione della cosa ha dato molto l'idea sia dell'ansia che si provava ogni giorno guardando il numero di casi che ondeggiava, sia delle parole di cui i dati venivano infarciti, le accuse politiche sulla gestione della situazione, la strumentalizzazione del dolore della gente fatta in un momento in cui tutto quello in cui si sarebbe dovuto fare era tacere con rispetto dei morti e dei malati. Ma le frasi di cui parli possono anche essere viste come frasi di speranza, il costante ripetersi che sarebbe andato tutto bene nel guardare i dati che per un triste periodo facevano presagire solo il contrario.
Il nostro personale sanitario è stato eccezionale, ed è bello che finalmente possano tirare un sospiro, sperando che duri il più possibile.
Complimenti vivissimi, ti abbraccio,
Cecilia

 

Recensore Master
20/07/20, ore 14:16

Buongiorno.
Dio, quei giorni... e quelli che ancora verranno, siamo ancora in piena tempesta...
Mi hai ricordato tante cose e sono felice di non averle vissute in prima persona...

Recensore Master
19/07/20, ore 15:50

Mi chiedevo quando saresti tornato a farci leggere qualcosa, bentornato!
Non so invece perché ma la scelta dell'argomento non mi sorprende sia per il suo massiccio peso che ornai ci permea in questa annata orrenda, sia per dove vivi, sia perché è tipico tuo toccare anche di questi temi un po' scottanti.

La prima parte della poesia ha un che di discesa/entrata agli inferi, tramite la vetrata, il bardarsi, la descrizione, si avverte quanto entrare nel reparto covid sia pesante anche e non solo nell'animo.
La seconda parte lascia un immagine tra l'impegno e l'impotenza dove chi stava accanto a queste povere genti cercava di fare il possibile tra "il sali e scendi" di quei maledetti parametri con la sensazione che solo il farò avesse in mano il loro destino.
Il ritorno a casa non serve a dimenticare se invece del vialetto vedo ancora letti corpi e tubi...

Molto ad effetto per un bel pezzo di poesia.
Alla prossima!
Nala

Recensore Master
17/07/20, ore 18:57

👋
'A luca, giuinott, mi hai messo un'ansia di una 😱 sorvoliamo, però, su come ho capito chi era la protagonista solo una volta arrivata alle note 😭
segue un epic facepalm
Povera infermiera 😭 cos'hanno dovuto - e devono - passare, medici, e sanitari in generale 😭 e questo anche grazie - inteso come colpa - a chi faceva/fa il furbetto, fregandosene altamente del lockdown - PFUI a loro - e/o a chi, adesso, fa assembramenti su assembramenti, perché pensa che mo' è tutto finito 😭
Non mi fraintendere, neh 😅 personalmente parlando, te hai fatto un bel lavoro 😊 ma il tema della poesia - il corona - è da azz - e scusa il francesismo - ho l'ansia solo a pensarci 😱
Alla prossima 👋
Saluti da summer_moon

Nuovo recensore
17/07/20, ore 18:19

Taglio da inno di Mameli.Ma questi virus incalzano,alimentati dalle mascalzonate di tanti scellerati.Basta vedere le nostre spiagge e le mascherine dei politici.Tanti poveri medici,infermiari,gente generosa,morti inutilmente.Un bel lavoro il tuo.Non c'e' che dire.Un saluto.
Pasta 17/7/2020

Recensore Master
17/07/20, ore 14:43

Ciao Luca!
Come stai?
Il Covid porta con sé quell'inferno di cui hai parlato. La fase iniziale è stata davvero infernale: non si sapeva bene come affrontare questa situazione nuova e pericolosa.
Tra preghiere, speranze, sperimentazioni si è riusciti a migliorare un periodo devastante, nonostante non possiamo affermare di essere fuori pericolo.
I tuoi versi esprimono il timore e l'allerta dei medici che tentano ancora di arginare il pericolo.

Complimenti!