Recensioni per
Girasole
di Shireith

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/09/21, ore 17:48
Cap. 1:

Ahahahah,
che infame Kaito,
prima fa il dolce con lei quando ha perso la madre e poi quando è lui a perdere il padre fa così.
Vallo a capire.
Dai,
ci hanno provato almeno ad essere comprensivi dell'accaduto e a far sorridere l'altra/o.
Quel girasole è una benedizione per i loro animi.
Ottimo racconto, mi è piaciuto molto.
Ci si vede al prossimo,
con affetto
Shinran amore ^.^

Recensore Veterano
30/08/20, ore 15:54
Cap. 1:

Salve cara *^*
Non credo ci siamo mai incrociate ma questa storia è stata senz'altro la giusta occasione. 
Girovagavo alla ricerca d qualche fanfiction su Kaito dopo un breve periodo d'assenza e ho trovato questa, null'altro da dre se non che è finita immedietamente tra le mie preferite! <3
Kaito e Aoko sono così perfetti nel loro essere bambini, la sfacciataggine mista a quella dolcezza che caratterizza Kaito lo ha reso il suo sè bambino perfetto, era proprio lui. Stesso discorso anche per Aoko, quei due hanno passato una vita a litigare ma nonostante tutto si voglono un gran bene. Devo amemttere che soprattutto il finale mi ha lasciato con gli occhi lucidi, sopratutto pensando a quello che accadrà dopo quei fatidici otto anni dall'uccisione di Toichi. In sintesi un bello squarcio sul passato della mia coppietta preferita!
Ed anche il girasole è perfetto, ogni tanto si deve pur variare nei fiori regalati u.u
Grazie per questa dolcissima fanfiction,
un abbraccio
Aky

Recensore Master
13/08/20, ore 23:09
Cap. 1:

Primo posto
Girasole
di Shireith
 
Titolo: 1,4/2
I titoli semplici non mi dispiacciono, questo però è forse un po’ troppo semplice. Il girasole è sicuramente un elemento importante della storia, in questo senso va bene, però così da solo non trasmette molto, almeno non prima di aver letto la storia.

Grammatica e stile: 9,6/10 [4,7+4,9]
“Gli occhi di Aoko sfavillarono «Sei un mago!»”
Manca il punto dopo “sfavillarono”. (refuso)
"Procedette a passo serrato, snodandosi nei corridoi affollati da tanti altri bambini"
Un bambino (una persona) non può snodarsi, è un uso improprio. Per la sottrazione in questi casi mi baso sulla comprensione della frase: nonostante tutto, cosa intendessi si capisce, quindi non tolgo troppo. (-0,3)
“Uscirono quasi tutti, maestra compresa, e per la prima volta nell’arco della giornata, Kaito rimase da solo con Aoko.”
Così c’è un problema, perché la virgola dopo giornata separa la congiunzione da quella che è effettivamente la coordinata: puoi o aggiungere un’altra virgola subito dopo la e, racchiudendo così per la prima volta nell’arco della giornata in un inciso, oppure rimuovere quella già presente.
Questo è l’unico punto in cui il tuo uso della punteggiatura non mi ha convinta: per il resto hai fatto un ottimo lavoro, sfruttando i vari segni a tua disposizione per rendere il testo più fluido e dinamico.
Ho amato il tuo stile: prima di tutto è scorrevole, si lascia leggere piacevolmente. Il lessico è adeguato alla materia, con qualche scelta leggermente più “alta” che però nel contesto non stona affatto. Il tuo narratore segue da vicino prima Kaito e poi Aoko, portando il lettore a immedesimarsi naturalmente con loro.

IC: 10/10
Aoko e Kaito sono proprio loro. Kaito a sei anni vanesio e super-fiero del suo disegno, capolavoro, mi ha fatta ridere, è così lui! Così come non sarebbe lui se non fosse già in grado di svolgere un trucco semplice (relativamente, io non sarei in grado neanche ora) come far apparire un girasole.
“«Ma certo, mademoiselle!»”
Sì, ce lo vedo decisamente. E, tra l’altro, immaginarlo così ancora (genuinamente) spensierato è stato dolcissimo.
Anche Aoko è ben descritta, con la sua personalità attiva, la sua schiettezza e il suo grande affetto per il padre.
Ma soprattutto hai reso benissimo il loro rapporto: bisticciano e si chiamano a vicenda con epiteti poco carini (e come dimenticare Bakaito?), eppure ci sono sempre l’uno per l’altra. Non affrontano direttamente il problema, ma ci sono. Si comprendono e trovo davvero bellissimo come tu abbia scelto di sottolineare il loro “punto comune”, la perdita di un genitore. Non servono molte parole, per tirarsi su a vicenda. Interessante la scelta del girasole, sarebbe stato più semplice – banale, in un certo senso – immaginare Kaito che fa apparire rose come nel canon, ma in questo contesto avrei trovato la rosa quasi fuori luogo.
È un bel tocco anche il fatto che Kaito, appena sparito il padre, abbia con sé delle carte da poker.

Resa bambini: 3/3
Anche in questo punto hai fatto davvero un buon lavoro, lasciando trasparire nella narrazione alcune caratteristiche tipiche dei bambini, dei dettagli che danno un tocco in più alla storia, come le gambe troppo corte di Kaito o il fatto che, seppur sia un bravo osservatore, non riesca a distinguere l’espressione mutata della maestra, sa solo che è diversa. Renderlo troppo perspicace sarebbe stato un po’ eccessivo, nonostante sia Kaito. Kaito che, quando Aoko finalmente non lo ignora più, invece di mostrarsi contento finge un broncio. Una reazione infantile, dunque perfetta.
“«Non importa, però, perché il mio papà è la miglior mamma del mondo!»”
Quant’è perfetta questa frase? Così come il loro battibecco sul disegno, ma potrei dire lo stesso per tutti i loro dialoghi. Hai reso molto bene anche questo aspetto.

Bonus: 2/2
Bonus pienamente meritato, dato che avevo indicato Kaito e Aoko e hai utilizzato entrambi (e che l’hai fatto benissimo).
Totale: 26/27