Indubbiamente la Mystrade, per te, non ha zone d’ombra. Infatti ci regali momenti intensi e che sono sempre nuovi, come dev’essere ogni grande sentimento nel suo esprimersi.
E l’elemento che più mi sorprende, ogni volta che leggo i tuoi pezzi, è che la brevità del testo da te diventa un pregio, una preziosità d’Autrice, perché riesci a contenervi un mondo d’amore. L’impegno non è semplice, anche perché abbiamo di fronte un personaggio assolutamente complicato come Mycroft, complesso e sfuggente, coerente, comunque, con il ruolo importante dovuto alla sua posizione lavorativa, o, meglio, politica. Sì, perché “Mister Inghilterra” è potente, nulla sfugge alla sua attenzione, mille porte si aprono ad un suo cenno. Ma, umanamente, diventa un uomo come gli altri, anzi, estremamente bisognoso di affetto e di attenzioni. Qui ci racconti di un momento meraviglioso in un rapporto già ufficializzato (“...mani di tuo marito...”), ma non trasmetti consuetudine o noia: tutto, per Greg e Mycroft, è come se accadesse la prima volta, con il desiderio, l’attesa, l’intesa profonda. Intenso anche quel concetto, che mi è piaciuto molto, in cui esprimi la volontà di Mycroft di lasciare nelle mani del marito tutto il controllo che, come ben sappiamo, è l’essenza del potere che esercita nel suo ruolo. Però, a casa, lui diventa semplicemente “My”, un uomo innamorato e desideroso di esprimere e ricevere affetto e amore, senza altro che possa farlo desistere da ciò. Molto efficace anche l’atteggiamento di Greg che percepiamo coinvolto completamente nell’esprimere al marito tutto ciò che prova per lui, a casa loro, nella loro preziosa intimità. Infatti significativo è, secondo me, quel “ nostro letto” che esprime futuro, sicurezza, famiglia. Altro particolare, apparentemente secondario ma, secondo me, importante è quello che riguarda il tentativo di preparare insieme una torta, miseramente o, meglio, meravigliosamente naufragato nel loro perdersi l’uno nell’altro. E quell’elemento ritorna, grazie al persistere del profumo di vaniglia che significa “casa”. Il filo conduttore della drabble è quel tenersi stretti, quel dilagante desiderio di non lasciar spazio ad altri se non al loro amore. Il tuo stile è sempre così coinvolgente, delicato nonostante la tematica trattata, originale grazie anche all’uso della seconda persona. Così, infatti, sembra anche a noi di rivolgerci direttamente a Mycroft, un Mycroft decisamente lontano dall’ “iceman” che può, a detta del fratello, far scoppiare guerre qui e là. Ma da te è sempre un uomo che ha raggiunto un obiettivo fondamentale, quello di amare e di essere amato. Brava. |