Recensioni per
Il viale dei ricordi
di Spoocky

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/09/20, ore 10:47

Davvero una bella storia. Mi piace come l'accurata descrizione del giorno di festa, che ne rende tutta l'allegria e la vivacità, vada a intersecarsi con l'immagine dell'uomo devastato dalle radiazioni, fino alla rivelazione che è tutto un sogno. E davvero drammatica l'immagine della disperazione finale di Ludmilla.
Complimenti davvero per una bella storia!

Recensore Master
02/09/20, ore 12:48

La ruota panoramica su cui si arrampica la vegetazione e i viali invasi dai rosai sono tra le immagini più evocative che anche oggi ci parlano della tragedia. Pensarle nel loro splendore, come avrebbero potuto essere, fa sentire ancora più forte il contrasto con la realtà. Con il tuo stile sempre meraviglioso, poetico ma mai artefatto, ricostruisci un momento pieno di vita di Vasilij e Ludmilla Ignatenko e della loro piccola, una scena delicata, dolorosamente alternata con quella che purtroppo è stata la realtà: un corpo che si sfalda pezzo per pezzo. Le descrizioni sono crude, ma emerge sempre il rispetto per le persone e per la loro vicenda umana. Hai usato è una prospettiva molto originale per parlare di qualcosa che non va taciuto perché non deve ripetersi e perché le conseguenze sono ancora visibili e dovrebbero essere prese in considerazione. Complimenti per questo tuo eccezionale lavoro.

Recensore Veterano
01/09/20, ore 14:48

PRIMA CLASSIFICATA

“Il viale dei ricordi” di Spoocky


Grammatica e stile: 10/10


Ciao Spoocky!

Credo di non aver mai letto qualcosa di tuo, e per essere la prima volta, mi hai fatto una bellissima impressione.

Passiamo però alle cose formali.

Grammaticalmente non hai fatto nessun errore, un pollicione in su per te. Non so invece se ciò che sto per dirti va contata come “critica” allo stile, ma in alcune occasioni avrei inserito qualche virgola in più. Nonostante ciò, ho deciso di darti punteggio pieno.


Trama e caratterizzazione dei personaggi: 10/10

La trama è, fino a poco prima della fine, un “What If?” nella mente di una Ludmila tornata a Pripyat dopo chissà quanti anni. La vista della ruota panoramica, diventata nel tempo uno degli emblemi dell’atomgrad abbandonata, innesca nella sua mente una visione di ciò che non solo la sua vita, ma anche quella di Pripyat, sarebbe potuta essere senza quanto successo quella maledetta notte del 26 aprile di 34 anni fa. Un quadro bellissimo, scene di una vita quotidiana che non sono mai esistite, con lo scenario paradisiaco e la visione di Vassili sulla ruota con Natasha rimpiazzate repentinamente con lo scenario attuale, con la ruota e la città in condizioni fatiscenti. La scena struggente di Ludmila che ritorna alla realtà è quanto di più bello abbia letto in questo contest. Sulla caratterizzazione, ho trovato Vassilli leggermente “etereo”, ma penso sia stata una scelta stilistica. Su Ludmila nulla da dire: ci ho rivisto moltissimo l’interpretazione fatta da Jessie Buckley nella miniserie HBO.

Utilizzo degli elementi: 15/15

La combo “Luna Park”-“Pripyat” è stata servita su un piatto d’argento, e tu hai colto sapientemente la palla al balzo decidendo di scrivere questa storia. Il ricordo della vita prima del disastro, ma anche di ciò che venne dopo (la morte della figlia, la malattia di Vassili...) è un passo chiave della storia.

Gradimento personale: 10/10

Ho letto “Mezzanotte a Chernobyl”, ho visto la serie della HBO, ho giocato ai vari S.T.A.L.K.E.R., sto pianificando da un anno di andare in Ucraina e ancora non so come dirlo ai miei. Che dici, sono abbastanza andato in fissa sull’argomento? :’)

Sarei parecchio curioso di leggere la tua tesi. Nel frattempo, sono più che felice di proclamarti vincitore del contest. Congratulazioni!

Totale: 45/45

Recensore Master
26/08/20, ore 00:32

Carissima, come ho fatto a non accorgermi prima di questa meraviglia? Una storia struggente, terribile, triste. Una vicenda raccontata con delicatezza e poesia. All'inizio vediamo questa famiglia spensierata e unita che segue i festeggiamenti di una delle feste principali dell'ex Unione Sovietica, la ricorrenza del Primo Maggio. C'è un clima di spensieratezza che tuttavia a un certo punto pare uscire dai limiti spazio-temporali per trasformarsi pian piano in un incubo. Come se fosse tutto un sogno di Ludmilla, mentre ciò che è reale si riduce alle brevi frasi evocative che interrompono il fluire del testo. Si tratta di ricordi, frammenti e sensazioni che si ripropongono emergendo improvvisi.
Poi la ruota panoramica, il distacco definitivo... restano solo quelle due voci, per sempre complici e remote nel loro mondo lontano, mentre Ludmilla è costretta ad abbandonare la Zona di Alienazione...
... In questo racconto ci parli del disastro di Chernobyl attraverso immagini composte e sognanti, e solo ai brevi flashback è dato di ricordare l'orrore. Non c'è tragicità esibita, solo rimpianto. E anche a noi, come a Ludmilla, la verità di quell'apparizione dettata dalla nostalgia di svela piano piano, prende corpo e pure in niente lascia l'amarezza della delusione.
Un ottimo testo, brava veramente. E in bocca al lupo per il contest!

Recensore Master
12/08/20, ore 14:46

Carissima,
il tuo è l'incipit perfetto per un film horror. Una giornata di festa, una famiglia spensierata, un parco divertimenti.
E l'insinuarsi ritmico di frammenti che nulla hanno a che vedere con quella gioiosa "normalità".
Invece l'orrore è reale, risiede in ogni momento della vita (non vita) di Ludmilla e, contrariamente alla ruota panoramica che simboleggia il tutto, è perfettamente raggiungibile. Già vissuto, ciclico ed estenuante come un giro in giostra che non ha termine.
La tua storia è molto intensa ed emblematica.
Qualche anno fa sono stata al Bomb Dome di Hiroshima e vedere i ricordi delle esistenze spezzate dalla guerra che l'uomo fa spesso al buonsenso è stato devastante.
Il tuo racconto mi ha ricordato le sofferenze raccontate dai sopravvissuti, il loro calvario, i loro corpo che cadeva in pezzi giorno dopo giorno.
Sopra tutti, il monumento della piccola Sadako a braccia aperte, come le gru origami che piegava, esprimendo il desiderio di sopravvivere. Un po' come i bracci arrugginiti della ruota, che lanciano al cielo il loro rugginoso lamento.
Un monito contro la follia, qualunque essa sia.
Molto bello e triste, ma necessario.
Un bacione.

Recensore Master
05/08/20, ore 10:15

Ciao^^
che bellissima storia, complimenti.
Ho visto tante violte l'immagine di quella ruota panoramica gialla, qua e là arrugginita, che sorge da un piazzale sempre più invaso dalle erbacce. Ritengo che con questa storia tu sia riuscita a farle una "fotografia" che ce la mostra non solo nel presente, ma in quello che è stata e soprattutto in quello che avrebbe potuto essere.
Tu ne hai fatto anche lìimmagine stessa della morte, di "quel luogo misterioso da cui nessuno è mai tornato", mostrandoci vassilij che ci sale sopra con la piccola Natasha, mentre a Ludimilla quella giostra è preclusa.
È una storia struggente, carica di malinconia e di un dolore umile, che non strepita e non versa lacrime, ma non per questo è meno profondo.
Non mancano i riferimenti, crudi e precisi, alle sofferenze che dovettero patire gli uomini e le donne che si trovarono esposti al pericolo invisibile e tremendo delle radiazioni. Rendi in modo acutissimo lo smarrimento e l'impotenza di Ludmilla, che vede l'amato marito letteralmente disfarsi vivo sotto i suoi occhi. La scelta di alternare queste descrizioni a scorci del parco e della gente che si diverte le rende ancora più crude, ci fa capire cosa deve aver significato per la gente di quel posto la tragedia di Chernobyl.
Tutto bellissimo, per me questa storia è un capolavoro. In bocca al lupo per il contest!!

Recensore Master
03/08/20, ore 04:20

Ciao, carissima!

In storie come questa, narrate per mezzo di due vicende che si incrociano, ogni lettore nota qualcosa di preciso. In fondo per ognuno è come assistere impotente da uno di quei sedili. Ciò che più ha colpito me è l'amore sincero di cui questa famiglia si amava, che viene messo in evidenza dall'insieme di elementi naturali e ambientali tanto rassicuranti quanto effimeri. Il sole, le belle giornate, le rose arrivate dalla Lituania per donare una bellezza esotica agli abitanti di Pripjat', sembrano una metafora della serenità di quella famiglia, nonché degli abitanti qui rimasti presenze silenziose; il parco giochi al momento dell'inaugurazione promette uno svago innocente, seppur appena inquietante, che richiama le speranze e le illusioni per il futuro, con la bambina in arrivo che Ludmilla immagina già tra loro. Quella ruota panoramica è la presenza concreta che fa da legante alle due storie narrate, esaltando stavolta la differenza tra ciò che era e ciò che avrebbe potuto essere non.solo per loro ma per l'intera cittadina.
Quanto bisogno c'era di quell'esperimento pericoloso, difficile da gestire e che ha rovinato tutto? Che ha trasformato una realtà da sogno in un incubo a occhi aperti, a cominciare da quella famiglia.

eppure, nonostante la disgrazia si può imparare molto dalla loro umiltà, dal sacrificio eroico compiuto da lui per spegnere la centrale, dall'amore "che non è mai stato così forte come in quei giorni" di Ludmilla verso Vassilj, infine dal rimpianto senza odio di lei che guarda con amarezza al futuro e al passato confrontandoli mestamente. In bocca al lupo per il contest. Alla prossima!

Recensore Master
01/08/20, ore 09:52

Ciao,
Partecipi al contest di Frenz, quindi in teoria, questa storia dovrebbe essere mia avversaria. Ma credimi, questa volta non ce la faccio proprio a non fare il tifo per una storia che non sia la mia.
Questa OS é di una bellezza fuori dal comune. É tragica, ma quella di questa protagonista é una disperazione composta, umile, silenziosa, proprio come il silenzio che da anni abita i luoghi colpiti dall'incidente, da quel lontano 1986.
La storia che ci hai fatto vivere é una delle tante (troppe) vicende vissute dalle persone che abitavano in zona. In molti si erano precipitati a spegnere l'incendio seguito all'esplosione riservandosi una fine terribile.
E ciò che fa più male, credo che per i sopravvissuti sia la consapevolezza che quell'incidente non é stato conseguenza di un disastro naturale (tipo Fukushima), ma di colpe e irresponsabilità di uomini che per primi hanno pagato il prezzo della loro incoscienza.
Errori a cui sono seguiti altri errori e altri ancora. Un esperimento di tenuta dei reattori andato a male e il mondo che piange centinaia di migliaia di vittime e conseguenze catastrofiche sull'ambiente e sui posteri.
Che incoscienza.
Questa donna che si dispera di fronte alla ruota panoramica mai entrata in funzione é l'emblema della tristezza legata a questa tragedia.
Ora la ruota é lì, come un freddo monumento in ricordo dei caduti. C'é chi organizza tour con tanto di dosimetri per il controllo delle radiazioni, ma non é come andare a vedere il cannone che non ha mai sparato e la campana che non ha mai suonato, presenti sulla Piazza Rossa di Mosca. Il parco di divertimenti di Pripiat é un luogo simbolo, monito di un errore che non dovrà mai essere ripetuto.
In bocca al lupo per il contest.
Faccio il tifo per te.
Grazie per essere riuscita a pubblicare questa storia.
Alla prox!
Ssjd

Recensore Master
31/07/20, ore 19:55

Ciao, carissima^^
Conoscevo già (grazie a te) la storia di Vasilij e Ludmilla, ma con questo piccolo racconto sei riuscita a darle uno spessore ancora più umano, ancora più straziante. Sogno idilliaco, immagini raccapriccianti e suggestioni si confondono gli uni negli altri fino a perdersi in una realtà peggiore di qualsiasi incubo: fa male pensare a quanto in fretta sia precipitata la vita di questa famiglia, in quanti pochi giorni l'idillio di una vita felice si sia trasformato in una tragedia quasi difficile da descrivere a parole. Mancavano così pochi giorni all'apertura del parco, gioiello dell'Unione Sovietica, pochi giorni prima che il sogno di Ludmilla potesse compiersi, ma è bastato un semplice, fatale errore per spazzare via tutto quanto, comprese le vite di Vasilji e Natasha. E il dettaglio del marito e della figlia che si allontanano sulla ruota panoramica (fisicamente, ma non solo), lasciando Ludmilla indietro, l'atmosfera dissonante del parco in festa che si spegne trasformandosi in un luogo fantasma, sono un po' come la metafora perfetta di questo sogno distrutto.
Spesso mi viene da chiedermi se quel disastro si potesse prevenire o evitare in qualche modo, ma temo che la verità a riguardo sia ancora molto lontana.
Che dire? Complimenti per questa bellissima storia!
Alla prossima^^

Recensore Master
31/07/20, ore 19:34

Ciao 👋 sono summer_moon 👋
Prima di tutto, buona fortuna per il contest 😊 lo conosco perché vi/ci partecipa anche/pure un autore - tra i miei preferiti - che conosco su efp 😊
Passando alla storia in sé...
All'inizio non riuscivo a raccapezzarmi con la testa - la quale, lo ammetto, è bacata 😇 alludo alla mia testa/capoccia, ovviamente - questo perché si parlava di una parata - stavo scrivendo patata, accidenti a me - quando le frasi in corsivo delineavano ben altro 😱 ecco, sì, sembravano alludere ad un qualcosa derivato da un qualche disastro/cataclisma 😱
Andando avanti, poi, ho come avuto l'impressione che il salire sulla ruota panoramica simboleggiasse come l'ultimo viaggio fatto da Vasilij e Natasha 😢 questo perché Ludmilla - la quale immagino che sia riuscita a sopravvivere alla catastrofe - non ha potuto/è potuta salire sulla ruota stessa-
Non si voltarono a salutarla.
Non un bacio.
Non un abbraccio.
Non un ultimo sorriso.
Salutarono il bigliettaio e salirono su un abitacolo senza pagare un biglietto: salire sulla ruota per loro era un diritto.
Ludmilla rimase a terra, a guardarli salire inesorabilmente verso il cielo.
Lontano dai suoi occhi, lontano dalle sue braccia.
Verso un altro mondo, un’altra vita.

-ed ecco la conferma di come il salire sulla ruota panoramica - in questa tua storia - equivale praticamente a morire 😭
Dalla descrizione di un evento solo apparentemente allegro - la parata - sei poi passata a descrivere tutto quello che le radiazioni di Černobyl’ hanno provocato 😢 e non voglio dire quanto questo mi ha fatta stare male 😢 alla fine della lettura ho come avuto un tremendo magone 😭
Ad ogni modo/comunque, è stato un piacere leggere questa tua storia 😍 è tristissima, è vero, ma mi ha coinvolta proprio tanto 😉
Alla prossima 👋
Saluti da summer_moon
(Recensione modificata il 03/08/2020 - 05:00 pm)