Recensioni per
Ovatta
di Baudelaire

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
07/08/20, ore 11:10
Cap. 1:

Ciao Baudelaire. Un titolo, "ovatta", che mi ha davvero molto incuriosita per scoprire le profondità marine in una magica atmosfera. Dopo aver esplorato con te il mare, la montagna, adesso ci avventuriamo negli abissi. Un luogo che ho sempre trovato affascinante, suggestivo, dove alcuni essere umani hanno anche vissuto una simile esperienza. Molto bella la figura scelta e la citazione iniziale per poi addentrarci nel testo, dove l'ovatta attutisce i suoni del mondo umano per immergersi nel Regno di Nettuno. Molto incisivo il verbo pinneggiare, rende del tutto l'idea di questo mondo descritto. Evocative queste parole:

"Abbassi la testa, per non udire le voci che gridano, ridono, vivono, là sopra, in superficie, nel mondo dei vivi apparenti.
Le dita raggrinzite, non è ora di raggiungerli?
A loro appartieni, non a Nettuno. "

Un mondo marino che non si vorrebbe mai lasciare.
Immersi nella Natura si può ascoltare meglio la propria anima, fermandosi a riflettere e cogliendo il senso della vita. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 07/08/2020 - 11:12 am)

Recensore Junior
06/08/20, ore 16:56
Cap. 1:

Ho sempre letto le tue storie e le tue poesie ma devo dire che questa in particolare mi ha lasciato qualcosa dentro, di profondo. Adoro la citazione iniziale che da poi il via all'intera poesia. In essa mi ci ritrovo molto e, descrive purtroppo un tema attuale o forse che è sempre esistito. Con questa tua poesia descrivi la parte peggiore di noi esseri umani sulla terra e la bellezza profonda di chi ci vive da più tempo. Adoro il tuo modo di scrivere, non smettere mai di farlo perchè riesci a dare luce anche alle cose meno pensate, complimenti ancora, Bea.

Recensore Master
05/08/20, ore 23:18
Cap. 1:

Il silenzio assoluto che parla è l'imperativo assoluto per ritrovare sé stessi. Sfondo magistrale come sempre quello del mare. Io amo l'atmosfera marina, tanto quanto te, e di come effettivamente quando sei dentro il suo grembo infinito niente sembra avere importanza. Quasi te ne fregheresti di affogare, se non fosse per la mente che strilla ''allerta, allerta, ho bisogno di sopravvivere fesso/a, fammi risalire''.

A volte quando andavo a nuotare rimanevo semplicemente a ''morto''. Brancia e gambe spalancate, e mi lasciavo trasportare dalle onde. Un bellissimo senso di pace che ti avvolge in quei momenti.

E' come fluttuare nello spazio siderale, ma meglio.

Un abbraccio forte, ad maioram.

Gab.

Recensore Junior
04/08/20, ore 10:39
Cap. 1:

Buongiorno Baudelaire!
Un testo bellissimo, specialmente se letto quando si è in vacanza al mare. La descrizione del fondale marino e dei suoi abitanti è perfetta, dolce e cullante. Sotto l'acqua tutto il mondo emerso è distante e i suoi rumori sono attutiti. Ricordo che qualche anno fa feci una immersione con tuta e bombola nei fondali della Sardegna, è stata una delle esperienze più belle della mia vita. Il fondale era di una bellezza mozzafiato, c'erano così tanti pesci, così tanti coralli che mi sembrava di sognare. Però anche questa pausa dalla vita ha una durata e purtroppo bisogna riemergere, tornare al mondo dell'uomo, quel mondo doloroso da cui volevamo allontanarci.
Un testo bellissimo e che ho sentito molto!
Un saluto,
Kuba

Recensore Master
03/08/20, ore 16:23
Cap. 1:

Certe volte, in alcuni momenti della nostra vita, vorremmo proprio sentirci senza peso e nuotare e perderci nelle profondità marine, laggiù dove c’è silenzio e una vita viva e non chiassosa che è fatta a misura degli esseri che la abitano, senza creazione di alcuna sovrastruttura. Là dove puoi riprendere il dominio di te stesso e ascoltarti nel silenzio che ti allontana dal rumore che c’è in superficie e che pare sempre più un chiacchiericcio fastidioso. In quei momenti ti pare di essere padrone del mondo poiché ti puoi muovere in completa libertà rispettando l’ambiente ma senza dover dare conto a nessuno. Ma non siamo pesci e presto o tardi dobbiamo riemergere e inabissarci nuovamente tra il caos che è la vita che dobbiamo vivere con tutte le sue sfide. Un saluto.

Recensore Master
03/08/20, ore 14:33
Cap. 1:

Buon pomeriggio.
Fantastico davvero anche questa volta!
Purtroppo non sono mai dell'umore giusto durante questi giorni... ma nonostante tutto ho apprezzato veramente, avrei voluto godermi di più tale lettura, rileggerò senz'altro.
Complimenti ancora, ci hai offerto un viaggio ^^

Nuovo recensore
02/08/20, ore 08:43
Cap. 1:

BAUDELAIRE gentile Achille pianse tanto la schiava che Agamennone gli aveva sottratto quanto l'amico fraterno che era morto per lui.Cosa poteva essere per un prode una piccola schiava:niente !Eppure quella ovatta poteva seguirlo ovunque,anche in fondo al suo mare di cui era figlio per via materna.La storia e' piena di ovatte senza pace sporche,ma tutte integre nei propri intimi organi.L'ovatta chi e' costei ?Un affettuoso abbraccio.
Pasta 2/8/2020

Recensore Master
02/08/20, ore 07:17
Cap. 1:

Una descrizione molto piacevole dei fondali marini e dei loro abitanti.
La forza di gravità è modificata, i suoni sono attutiti e i movimenti assomigliano a una danza.
I pesci accolgono gli ospiti nel loro regno, sono pacifici, ma diffidenti, si fanno seguire, ma non raggiungere.
Arriva, poi, il momento di tornare in superficie. Il mondo della superficie è più chiassoso e meno sincero, ma è il nostro mondo.

Recensore Master
01/08/20, ore 21:45
Cap. 1:

Che bello sarebbe se il nostro corpo non si raggrinzisse e noi potessimo restare sott'acqua per sempre. Che quell'ovatta benedetta non si togliesse più dalle orecchie, che il regno di Nettuno ci permettesse di restare lì per più tempo, il tempo per riuscire a dimenticare i nostri piccoli, insulsi problemi e poter godere il più possibile di quel regno magico e meraviglioso da cui abbiamo avuto origine. Poesia in prosa veramente bellissima, brava.

Recensore Master
01/08/20, ore 21:36
Cap. 1:

Poesia meravigliosa e rinfrescante, non solo per il corpo che sente la freschezza dell'acqua ma soprattutto per la mente, che scende con te tra scogli e pesci e si ricarica, si ritempra, ritrova le proprie origini, poiché l'acqua è vita, è culla primordiale che ci ha visti nascere, è il liquido amniotico dell'umanità, è nostra madre. Purtroppo noi non abbiamo più rispetto per lei che ci accoglie sempre generosa e che,invece, noi stupriamo con sempre maggiore cattiveria. Complimenti carissima, mi hai fatto fare snorkeling con te.