Un connubio quello di Sansa e Cersei che si sta facendo sempre più stretto. Un dualismo di pensieri di due donne preoccupate per le persone a cui tengono. Sansa non ha voluto abbandonare Approdo del Re per non lasciare Cersei, alla quale la lega un rapporto che le permette di respirare e di sognare. Non deve più sposare suo figlio, il quale ha già scelto un’altra sposa, molto più interessante politicamente parlando, anche se le angherie nei suoi confronti non sono cessate. Lei vuole prendersi cura anche del piccolo Tommen, come promesso, e intanto ha stabilito un buon rapporto con Margeory, la futura regina, e anche con i suoi famigliari, ma deve sempre essere all’erta poiché non li conosce. Pur di scappare da Approdo farebbe qualsiasi patto purché Cersei e Tommen potessero avere la vita salva e sa benissimo che non potrebbe accadere. Anche Cersei è persa in pensieri rivolti a salvaguardare coloro che le sono cari, proprio come Sansa, con la quale divide le sue notti e continua a pensare a suo fratello Jaime, prigioniero da qualche parte e trattato chissà come. Ma il suo cruccio più grande è quando la sera chiude gli occhi per dormire e le si affaccia alla mente costantemente la profezia di una vecchia che aveva visto la morte dei Lannister. Lei teme per i suoi figli, tutti, e per suo fratello. E’ un tormento che non la abbandona mai neanche quando giace apparentemente serena fra le braccia di Sansa. Storia sempre molto ben narrata che ci conduce nei meandri delle menti delle due protagoniste che sembrano oramai essere collegate a filo doppio l’una con l’altra. Entrambe si preoccupano l’una dell’altra. Nessuna vuole lasciare l’altra da sola. Chissà come si districherà questo nodo che hai intessuto fra di loro? Non mi resta che aspettare che tu me lo sveli e nel frattempo ti mando un caloroso saluto.

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