Recensioni per
La Rosa dei Venti
di La_Triade
Scusate il ritardo ancora più mostruoso del solito, scrivo questa recensione giusto per ringraziarvi di aver provato a portare avanti questo progetto ambizioso e sono grata che abbiate scelto uno degli OC che vi ho proposto. Spero che riusciate a riprendere in mano la storia più in là. Ancora grazie |
Buongionro Triade! |
Ciao ragazze. Mi dispiace molto che dovrete sospendere la storia, ma capisco i vostri motivi. Spero che la riprendiate in futuro. Ciao! |
*Spunta dal suo angolino polveroso con un sorriso di scuse* |
Buonasera Triade, |
Ciao ragazze! |
Un mese e un giorno dopo la pubblicazione del capitolo, arrivo con la mia recensione kilometrica. Linciatemi pure.
Devo dirlo, questo paragrafo è il più difficile da commentare. Cillian, fin dalla sua prima apparizione, mi è sembrato un personaggio... come dire... ombroso. Ma non nel senso di malvagio, o maligno o... cattivo, ecco. Più che altro sembra avvolto da un’ombra, ammantato da una nuvola nera. Che questa nuvola sia la vendetta? Atheneis sembra essere ben informata, ma Cillian ci fornisce la spiegazione a questo: i vampiri debbono sapere tutto degli Eletti, naturalmente. In ogni caso, il ragazzo risulta essere un bel rompicapo, non riesco proprio a decifrarlo. Lo scambio fra i due poi è stato alquanto singolare, soprattutto riguardo all’oggetto del discorso: il furto. Atheneis ha fatto delle riflessioni molto interessanti su quest’azione, sottovalutata dall’umano; l’immortalità è un furto al tempo, che tuttavia viene pagata dall’Eletto con la perdita consapevole ma volontaria della propria umanità “rubatagli” dal vampiro che lo trasformerà. Un pedaggio da pagare per diventare un essere eterno, o forse una specie di “pena del contrappasso”: arsi sottrarre la vita per ottenerne una senza che il tempo detti le sue leggi? In ogni caso, la dimostrazione pratica del potere che possiedono gli Anarchici ci ha fornito un modo per poterlo vedere in azione, così come di riflesso abbiamo potuto vedere meglio il potere sottratto a Calima, ovvero la manipolazione dei sensi. E se posso dire, le ultime righe del paragrafo mi hanno svelato qualcosa di più su Atheneis: la malinconia che traspare dal suo viso mentre si allontana per raggiungere Lisimarco... posso dire che mi ha intenerito molto (credo di stare abusando di quest’aggettivo, non abbiatene male vi preeeeeeeeeeego!!!)? Ho come il presentimento che la vampira non sia del tutto “libera” di “prendere posizioni orizzontali” con chi desidera, e credo di poter “dare la colpa” di questa costrizione a Lisimarco. Oh, non ce la faccio proprio. NON LO SOPPORTO!!!! LO DETESTO!!! Ma non pensiate che questo precluda il fatto che sia un brutto personaggio nel senso di scritto male, anzi! Legiucchiando qui e la, devo convenire che l’Anziano sia un personaggio particolarmente affascinate, per quanto si sgradevole e dalle mani che a quanto pare circolano parecchio nella zona dell’equatore, e che sia sua o degli altri non sembra esserci molta differenza per lui: i suoi millenni ritrascorsi sulla terra devono avergli regalato chissà quali visioni di eventi, e la cosa è estremamente intrigante. Ciò non toglie che abbia un carattere veramente ripugnante dal mio punto di vista. Sì, continuo a dirlo! E continuerò a farlo se dovesse darmene motivo. Può anche darsi che invece si riveli di tutt’altra pasta, e il mio giudizio sia estremamente affrettato (dopotutto è solo la terza volta che lo incrocio, mentre gli altri vostri OC sono già comparsi il doppio delle volte), e in tal caso farò vigliaccamente retromarcia profusandomi in una sequela di scuse (e lo stesso farò, come da copione, per gli altri personaggi che ho interpretato male). Ma al momento mi sta antipatico!! Ecco! Ho finito con l’insultare Lisimarco. Passiamo al prossimo paragrafo. Per me questo paragrafo ha una perfetta struttura circolare. Miguel che si imbatte in René mentre questi si allena col fioretto e nel chiedere delucidazioni sul Clan dei Diplomatici di cui il cainita fa parte questi risponde volentieri, ma rammentando all’Eletto che i pregiudizi chiudono gli sguardi: Miguel rimane infatti sbalordito e confuso nel vedere un Diplomatico destreggiarsi molto abilmente con la spada. Eppure dopo, è lo stesso René a dimostrarsi un po’ insolente e anche sgarbato, oltre che di vedute piuttosto ristrette, quando sbeffeggia Theodore per come il fedelissimo elfo Alfred si rivolge al suo padroncino e per la responsabilità che ha nell’andare a calmare gli elfi destabilizzati dagli ordini di Alvit. Mi viene da chiedermi come mai di quest’atteggiamento così... ostile che il vampiro dimostra nei confronti dell’Indicibile, anche prima dell’arrivo di Alfred. René mi ha dato lì impressione di essere un tipo alquanto orgoglioso e sensibile sulle sue abilità di spadaccino. Che questa sua ostilità sia dettato da qualche pregiudizio nei confronti degli Indicibili o nello specifico su Theodore, oppure c’è una motivazione più profonda? Mah! Bisognerebbe vedere se si comporta allo stesso modo in situazioni diverse. E’ emersa anche una questione piuttosto interessante, sollevata da Miguel: il nome che si sceglie una volta diventati vampiri. René spiega che si può tenere il nome originale oppure scegliersene uno nuovo, spiegando poi la propria preferenza; quindi probabilmente il vampiro prima aveva un nome diverso. Chissà chi era in vita. Ovviamente, menzione d’onore va ad Alfred. Rallegra la storia ogni volta che compare, ed è bellissimo vedere come si rivolge ostinatamente a Theodore e la sua fedeltà nei confronti del padrone, pronto a dare battaglia in stile Rapunzel a René quando questi insulta l’indicibile, ma limitandosi a scoccare all’insolente un’occhiataccia solo perché trattenuto da Theo. Avercelo qualcuno che sia così leale, incurante se quello che hai davanti è un vampiro probabilmente micidiale. Viva Alfred!!!! Segue poi un interessante dialogo fra Evander, Ernest e Anakena (che, da perfetta Nomade, entra nel salottino con la tipica energia frizzante e a mio avviso solare del clan), riguardante le Bacchette. Ho trovato particolarmente interessante che la Nomade ricercasse informazioni sulle bacchette, soprattutto considerando una sua frase: “Vedete, io prima di essere abbracciata non sapevo nulla del mondo magico[...]”. Per caso anche lei era un’umana? O, venendo da una tribù all’altro capo del mondo, la magia era vista in maniera diversa, tipo con uno sguardo mistico o religioso? Se sì, come veniva usata? Con le mani, come si usa fare alla Scuola di Magia Africana di Uagadu fino al ‘900? Ammetto che Anakena e la sua storia cominciano a destare la mia curiosità. La discussione è davvero interessante: la ricerca di un libro che parli dell’arte delle bacchette da parte della cainita viene, passatemi il termine, smontata dai due maghi, che le riferiscono che l’arte delle bacchette è un’arte che si apprende per lo più oralmente, un’arte “di sangue”, quasi segreta tramandata da generazione dopo generazione dai fabbricanti e che sono pochi i cenni che se ne fanno nei libri, senza contare le leggende. E poi la vampira menziona una Bacchetta di Frassino, che a quanto dice lei ha sentito menzionare nelle Americhe. Una variante della Bacchetta di Sambuco, propone Ernest. Può essere... ma possibile che se ne parlasse anche in America della Stecca della Morte? Si è spinta fin lì la fama della Bacchetta del Destino? Forse c’è di più sotto questa storia riguardane una Bacchetta di Frassino. Da chi ne ha sentito parlare Anakena? Da un nativo del posto? Se è così, si tratterebbe di una leggenda locale, un manufatto del posto che desta l’interesse e le curiosità della Nomade e non solo, mentre se a parlargliene è stato un europeo, allora sì, forse è un nome con cui le genti del grande continente Americano si riferiscono alla Bacchetta di Sambuco, una sorta di variante. L’ultima frase del paragrafo, un pensiero di Evander, mi lascia non poco perplesso: “Non sapeva perché, ma aveva l’impressione che dietro quella conversazione bizzarra ci fosse molto di più di quanto sembrasse.” Che cosa intende l’Indicibile? Anche a lui quell’accenno sulla Bacchetta di Frassino è suonato particolarmente curioso ed intrigante? Che cosa voleva sapere davvero Anakena? Qualcosa sulle bacchette, o su una bacchetta in particolare, più precisamente una sentita menzionare nelle terre dell’estremo Occidente? O questo dialogo era solo un espediente molto astuto da parte della vampira per irretire l’attenzione dell’Eletto sul clan dei Nomadi, in grado scoprire anche cose del tutto nuovo per degli intellettuali come lui? Effettivamente, persino la “breve risata argentina, ma decisamente affettata” potrebbe suggerire che la donna non stia dicendo proprio tutto. Paci si annota: da approfondire. Ed ecco Seth che duella con Nausicaa. Devo dire che il bel vampiro a un primo sguardo non mi suscitava simpatia, ma neanche antipatia: l’ho visto come uno dal quale è meglio stare alla larga, se è vero che venera tanto la guerra e le battaglie. Ma adesso, invece, un po’ comincia a incuriosirmi: vorrei conoscerlo meglio per farmi un’idea più precisa su di lui, perché tutto sommato sembra comunque un uomo aperto alle curiosità e alle novità, come dimostrano le domande che rivolge ad Nayara e a come sia disposto a cambiare opinione su ciò che pensava in precedenza: della sua “consorella” non era propriamente convinto, ma si ricrede non appena i due si danno battaglia, mentre l’impressione che ha di Nayara è ancora in fase di elaborazione. Nausicaa invece la trovo sempre più affascinante: già alla sua prima apparizione mi è piaciuta molto, e ora che l’ho potuta vedere destreggiarsi con le armi, beh, devo ammettere che mi ha colpito la sua indole battagliera e la sua ferocia nel duellare; inoltre, il modo in cui l’Eletta rimane colpita dal modo di muoversi della cainita, che le “sembrava una ballerina sospesa nel tempo” e di “trovarla pregna di una bellezza tutta sua” rendono l’immortale ancora più intrigante e affascinante. Chissà come mai non parla: in questi due capitoli non l’ho mai sentita parlare... forse conosce l’inglese, ma mi sembra piuttosto improbabile. E se non potesse parlare? Se fosse muta?? Magari a causa di una malattia quando era ancora umana, o un incidente o ancora un duello che le è costata la perdita delle corde vocali?? Questo spiegherebbe il perché la gola sia un punto così delicato per lei. Mi intriga, che posso dire. Nayara l’ho trovata molto, come dire... beh, sicuramente combattiva e decisamente prodiga nell’aiutare chi vede in difficoltà. Almeno, si è comportata così quando vede Seth stringere le mani sul collo di Nausicaa, lasciando cadere le libagioni per il suo dio. Sul quale poi l’Eletta e Seth iniziano un’accesa, un discorso piuttosto interessante a dire il vero riguardante la violenza e il sangue e le osservazioni di Seth le ho trovate tutte accattivanti: riguardo i sacrifici che si fanno agli dei, o a come i vampiri devono nutrirsi. Ma a destare la mia curiosità è stata questa sua domanda: “Chi pensi abbia, talvolta, manipolato le vostre piccole diatribe?”. Quindi i vampiri alle volte operano in modo tale da scatenare dei contrasti fra, che so, tribù o stati vicini’ Per quale scopo? Oddio, sto vedendo del complottismo qui, chiedo scusa. Ma potreste schiarirmi le idee su questa questione please? No, vabbè, adoro l’entrata in scena di Samael!!! Che così, come se nulla fosse, balza giù dal tetto del castello per affiancarsi a una Melvira che, se è rimasta sorpresa dalla comparsa del cainita, non ha battuto ciglio!! Weila, che occhio Samael!! Attenzione attenzione, Melvira è sposata (o le è stata?), e non si fa remore nel sottolineare al vampiro che in effetti quelli non sono affari suoi: una donna che non si risparmia le parole affilate ne di “rimettere al suo posto”, come dice lei stessa, chi assume un atteggiamento da “buzzurro” (ve l’ho probabilmente già detto, ma mi ripeto lo stesso: io sto a-do-ran-do la sintassi e i termini che state usando! Siete fenomenali, e pescare certe parole inusuali, beh, da colore alla storia, non c’è dubbio!!!!) Non ho molto da dire su questi due personaggi, se non che Samael risulta essere un uomo molto affascinante ed accattivante, mentre Melvira si sta rivelando una donna dal passato misterioso. E, da quel che è emerso fin’ora, sembra che la sua famiglia sia un punto cruciale della sua storia: prima compare la sorella con la quale ha un fortissimo attacamento, adesso un marito (vivo o moro?) e forse dei figli... che la componente familiare per Melvira sia molto importante per lei, anche quando sceglierà di che clan fare parte??? Devo dire che il commento di Aelrindel sulla sua scarsa considerazione dei maghi mi ha strappato un sorriso, e l’indecisione di Aurelian, salvato appena in tempo prima di essere travolto dal cainita dai capelli fiammeggianti da parte di Salem, se essere offeso o compiaciuto per essere stato considerato un filino più intelligente del resto dei maghi pure. Segue poi la comparsa di Alvit, che propone una passeggiata sotto il cielo stellato ad ascoltare ciò che l’Eletto ha da dir loro sulle stelle. Aelrindel mi ha incuriosito davvero verso la fine: come mai rifiuta la proposta della Diplomatica? E come mai, nel vedere i due vampiri e il mago allontanarsi, prova del rimpianto? Degli altri OC non posso dire altro, almeno non ancora, ma ho ragione di credere che abbaiate da dire ancora molto altro su di loro, oltre che di tutti gli altri. Nell’ultimo paragrafo vediamo Rigel, Leviathan e Andè discorrere di morale. Ammetto che ho faticato non poco a seguire questo scambio di vedute fra i due cainiti, e temo di non aver afferrato ancora pienamente i noccioli dei due punti di vista, ma è stato estremamente interessante vedere come questi due affascinanti interlocutori dialoghino con destrezza e rispetto nonostante le evidenti diversità di pensiero. Da prendere come esempio. Rigel... ancora non saprei cosa poter dire su di lui, anche se alcuni aspetti del suo carattere ci vengono introdotto in poche righe: abile e affascinante oratore, abituato a discorrere nei salotti (perciò immagino provenga da una classe sociale medio-alta), e di contro un buon ascoltatore, attento e silenzioso; discreto e rispettoso, non incline ai pettegolezzi. Su Andrè posso dire di aver cambiato opinione in suo merito, e temo che l’idea che mi sto facendo cambierà ancora e ancora nel corso della storia: se prima non provassi un particolare interesse nei suoi confronti, posso dire ora che in questo capitolo ho avuto modo di vederlo sotto diversi punti d vista: durante l’Assemblea ho apprezzato molto come abbia cercato di calmare con molto tatto Calipso; sì, era già emerso il profondo legame che unisce questi due personaggi, ma qui ho potuto vedere un diverso tipo di approccio che mi ha fatto apprezzare molto il loro legame. In questo contesto invece ho potuto osservarlo mentre discorre con un altro suo simile, invitando l’Eletto a unirsi a loro: sembra un personaggio amante della compagnia e pure del confronto. Leviathan mi affascina sempre di più, ma non saprei cosa dire di più: i ha fatto un’ottima impressione già con la sua primissima apparizione nel capitolo scorso, e vi ho già detto quanto il suo discorso all’Assemblea mi abbia incuriosito. Mi intriga molto. Di Leviathan, poi, veniamo a sapere grazie a Rigel che è nativo della Russia e inoltre il suo nome da umano (anche se per ora è ancora celato) dev’essere un nome conosciuto, o meglio, la sua famiglia sembra essere un’importante famiglia molto conosciuta a Mosca. Naturalmente ciò desta la mia curiosità! E ora, dulcis in fundo, parlerò del mio OC. Che posso dire? Siete state superbe!!! Davvero, non so quanti grazie vi sentirete dire da parte mia per come state presentando e muovendo il mio bimbo, ma saranno sicuramente troppo pochi!! Avete reso perfettamente l’inquietudine di Cerdic e, soprattutto, la sua inguaribile e instancabile tendenza alla riflessione, al ragionamento, alla deduzione: vedere con i suoi occhi e i suoi pensieri ciò che era successo appena gli Eletti si erano mostrati ai cainiti è stato magnifico, avete rispettato ogni suoi aspetto caratteriale, non ho nulla da rimproverarvi!! La chicca però è stato vedere come i suoi pensieri saltellino da un argomento all’altro in continuo movimento per poi soffermarsi su Theodore: siete state fantastiche!!! In pochissime righe e con limpida chiarezza avete condensato i sentimenti di Cer per l’indicibile e la sua consapevolezza che non sarà mai ricambiato. Ottimo lavoro!!! E che dire della sua passeggiata notturna per il castello? Rispecchia in maniera egregia la sua inquietudine interiore ed è riflesso dei suoi pensieri. Vi. Ho. Amato!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Grazie grazie garzie grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Davvero, grazie!!!! Bene!! CE L’HO FATTAAAAAAAAAAAA!!! DOPO UNA SETTIMANE SONO RIUSCITO A CONCLUDERE QUESTA RECENSIONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!! MI FACCIO UN APPLAUSO DA SOLO!!! No, a parte gli sceherzi, ci tenevo a mandarvi una bella recensione come si deve. Probabilmente mi vorrete morto per l’eccessiva lunghezza... ma pace, questa è! Vi ho già mandato tutte le risposte di cui avevate bisogno, spero siano state chiare (perdonate la mia confusione sulle parentele dei vampiri, ma nel corso della storia dovrei riuscire a imparare meglio i vari rami genealogici, non temete!!!) Vi auguro un buon tutto per tutto a tutte voi!!!!!!! Spero di leggervi ancora, ma ne sono sicuro! Presto o tardi, poco importa!!!! Ciaoooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Paci |
È da un mese circa che rimando la scrittura di questa recensione, ve lo giuro, ma tra le ultime settimane del trimestre scolastico e le vacanze natalizie ho avuto meno tempo di quanto sperassi di averne e non si è mai presentata l’occasione giusta per scrivere un commento decente. “Decente”, poi, è il minimo che possa fare, considerando che questo capitolo è stupendo. Non so dirvi con esattezza quante volte l’abbia riletto, da inizio dicembre fino ad ora, ma di sicuro posso dirvi che ogni volta che lo rileggo lo trovo egualmente bello. |
Salve Triade, |
Eccomi qui! |
Buongiorno! |
[Volevo e avrei dovuto inviarvi questa recensione ieri, tra l'altro mi mancavano solo un paio di paragrafi ma siccome sono una persona che si perde via con ogni cosa, eccitata dalla settimana di annunci tra Marvel e Star Wars mi sono messa a leggere fanfiction a caso quindi si, sono rimasta con sti due paragrafi da scrivere. Si sono un caso perso] |
Ciao! Aspettavo questo capitolo con impazienza e non ne sono rimasta delusa, anzi, non vedo già l'ora di leggerne un altro! Amo tutto di questa storia, ma soprattutto amo la rappresentazione dei vampiri: si percepisce che sono esseri "altri" e pericolosi, eppure hanno una loro "umanità" o ciò che resta della loro umanità; in certi casi, invece, sembra vivamente che abbiano creato una propria cultura e un proprio modo di vedere il mondo. Veramente complimenti, è qualcosa di difficile da trovare. Sono ammaliata e completamente avvinta dallo stile, che ben si associa all'ambientazione e ai richiami gotici. Il mio momento preferito, ma proprio da occhi a cuoricino, è stato la presentazione dei clan: ogni più piccolo indizio sulla storia dei cainiti è più che ben accetto. Ho apprezzato in generale tutte le interazioni e sono curiosissima di venderne altre (magari anche più ostili). Riguardo agli OC ancora non mi pronuncio. Credo di avere almeno quattro preferiti, oltre al mio carissimo e amabilissimo OC (però, dai, in quanto ad amabilità c'è di peggio). Corro a dare i miei voti, alla prossima! |
Salve triade! |
Buongiorno! |