Un inizio assai cupo e interessante per questa storia a cui mi avevi accennato da tanto tempo.
La descrizione iniziale è molto suggestiva, c'è il buio, il vento e le sagome che si muovono tetre, esattamente l'atmosfera all'interno della mente di Gai.
Il suo allievo contrariamente al canon non è sopravvissuto all'intervento (approfondirai? Chissà...) e il maestro se ne assume ogni colpa: non dive a allegarlo, non doveva assecondare la sua tenacia non dive a fare in modo che maestro e allievo (lui e Lee) si specchiassero in maniera così totale e totalizzante da sembrare due gocce d'acqua forse.
Eppure lo ha fatto proprio in virtù di quella somiglianza, il dolore è troppo e fa vedere anche ciò che non c'è come gli sguardi giudicanti altrui, ma col senno di poi non si riesce a ragionare lucidamente perché si guarda con gli occhi del futuro ciò che in passato si ignorava agendo in buona fede, come giusto che sia.
Cupo primo capitolo che non fa ben presagire per il futuro del maestro ma magari ci sorprenderai, chi vivrà vedrà...
Alla prossima!
Nala |