Buongiorno carissima Mahlerlucia!

Ho letto questa oneshot quando è uscita, ma dopo aver finito ero troppo sconvolta per scriverti qualcosa. Quindi eccomi qui ora.

Beh, che dire? Mi è piaciuta tanto. Straziante come poche, e ne ho lette davvero tante che mi hanno fatto soffrire. Ho adorato la scelta del narratore e della narrazione in seconda persona, che sicuramente mi ha aiutato ad entrare di più nella storia (e anche a soffrire di più ahahah).
Come se non fosse già abbastanza angst (perché veder Akaashi stare così male è davvero devastante), hai deciso di darci il colpo di grazia con l’ultima richiesta di Konoha a Bokuto. Quella è stata la parte che proprio mi ha spezzato il cuore.

Complimenti, sei riuscita nel tuo intento! È stato davvero un piacere leggere questa perla.

A presto,

Breo

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Lanciarti della verdura è il minimo che io possa fare. Questa è solamente la seconda BokuAka che leggo, e già Bokuto è morto, Akaashi rasenta la depressione e il mio cuore è a pezzi.

Un applauso...

Scherzi a parte, non posso che farti i miei sinceri complimenti per questa introspezione ben riuscita. Se non mi fossi commossa, avrei detto che eri semplicemente brava a descrivere, invece si nota come tu sia riuscita ad immedesimarti nei personaggi, in questa cucina così buia e polverosa da far male.
E fa male leggere ogni riga, ogni flashback, ogni ricordo è straziante e non è facile riuscire a trasmettere tanto, ma tu ci sei riuscita con un'eccezionale maestria.
Niente, mi hai messo voglia di tornare a scrivere angst e introspettivo, anche se nel mio caso non escono bene come te.

Un bacio e un bel pomodoro in testa! Te lo meriti!

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Io te lo dico: tu ci stai prendendo troppo gusto!... Questa volta però, pur essendo decisamente tosta, c’è una differenza abissale con quanto hai fatto al povero Tadashi. Il risultato rimane lo stesso (abbiamo una dipartita che lascia un vuoto incolmabile) ma questa volta in realtà la cosa non è stata una morte senza ragione (qui c’è una malattia che ha devastato Kotarō e annientato Keiji, ma nonostante questo e nonostante lui si autopunisca e autodistrugga nel rimorso infondato di non aver fatto abbastanza, almeno ha potuto restare vicino al compagno (Tsuki in “Fai rumore” non ha avuto neanche questo).
La situazione psicologica di Keiji è totalmente devastata, tanto da essersi ridotto a una vera e propria larva, ma l’amicizia di Konoha e il suo continuo interessamento hanno almeno impedito che si aitodistruggesse definitivamente. Il momento di quell’abbraccio in cucina con cui, in un certo senso Konoha abbraccia simbolicamente anche Bokuto Un’ultima vokta e, in una sorta di transfer, Keiji sente Kotarō nel contatto con l’amico e, in più, il riparlare di bei momenti vissuti tutti insieme riesce a smuovere almeno un po’ questa cappa opprimente di disperazione in entrambi.
Commovente poi il finale con quella sorta di lettera a Bokuto in cui Konoha chiede di vegliare sull’amico e di aiutarlo a riprendersi quella vita che sta cadendo a pezzi a causa della sua perdita.
Come nell’altro caso, pur essendo abbastanza devastante è comunque una bella storia perché ripropone una visione di uba grande amicizia e rende giustizia a un personaggio alquanto ignorato.
Però se lo rifai vengo a cercarti..... e la cosa NON ti piacerà! 👹
(Recensione modificata il 26/09/2020 - 11:34 am)

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Ehila! E' la mia primissima recensione in questo fandom e sono molto felice di lasciarla a te. La BokuAka è una delle coppie che più mi ha attirato e la tua storia mi ha fatto veramente male al cuore. Tra l'altro, sono andata a leggere In Another Life e ora sto piangendo come una fontana. Storia bellissima, Akaashi che non riesce ad andare avanti mi ha veramente fatto tristezza. Davvero una bellissima storia. Bacioni,
__Dreamer97

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