Cara Cedro!
Finalmente riesco a ritagliarmi dieci minuti per recensirti **! Anzitutto, mi piacciono molto i dialoghi della storia. È un elemento cui faccio sempre moltissima attenzione, perché a volte, se sono troppo lunghi o non curati, creano immediatamente uno spiacevole effetto finto che qui non c’è. In particolare è curatissimo il modo di esporsi (nonché il carattere) di Frenchie, che si dimostra, compatibilmente col suo canone, interessato al benessere fisico e psicologico di Becca e si occupa di portarle del cibo. Di più, il suo essere francese lo spinge a commentare l’impasto già fatto dei pancake, ricordandoci la tradizione culinaria francese, che non è nulla rispetto a quella nostrana, ma è senz’altro una delle più apprezzate al mondo. Becca, inoltre, all’inizio del capitolo si dà una veloce rassettata. Io ho individuato un duplice perché a quest’azione che tu, comunque, giustifichi con grande attenzione. Da un lato, c’è bisogno di creare con Butcher quell’intesa che porterà al grande amore e gettare le prime basi qui. Dall’altro, Becca si dà una veloce rassettata per essere più sicura di sé e più presente a se stessa. È un passaggio psicologico finissimo che ho apprezzato moltissimo, perché lo trovo coerente con quanto una di noi vivrebbe nelle analoghe situazioni. Becca è una donna giovane e tenace, che tiene testa a Butcher fin dall’inizio, tanto da rubargli letteralmente il cuore; ecco, io credo che tu abbia individuato la giusta chiave di volta per descriverla caratterialmente e ritrovo, nella tua versione, la donna determinata che farà quello che farà con Ryan.
L’uso del pov concentrato su Becca ci offre una visione a spezzoni di quanto succede di fuori. Che il russo fosse malavitoso lo avevamo intuito, ma Rebecca non ne poteva essere necessariamente sicura; lei lo vedeva esclusivamente come un cliente con cui la sua azienda ha contatti; di nuovo, apprezzo il realismo della sua naturale e iniziale incredulità. Lei pensa, come farebbe chiunque di noi, che non può starle capitando ciò che le è capitato, perché la vita non è come un film – e invece.
Billy compare pochissimo, ma sai che quando arriva con la sua camicia hawaiana (ho adorato il dettaglio) buca lo schermo? Arriva, la vede, si guardano e c’è subito quest’intesa profondissima e intensissima che ho adorato, adorato, adorato. Gli altri membri del gruppo rimangono defilati, a parte India, per ragioni anche di trama. Ho apprezzato questa scelta di rendere concitato questo risveglio, con Rebecca che, come dicevo sopra, sa pochissimo, di quel poco che sa dubita e capisce solo di essersi trovata in mezzo a un regolamento di conti. Trovo credibile che apprenda a mano a mano dettagli e informazioni, così come che la sua prontezza di riflessi sia buona, ma comunque vittima dell’ansia. Quando le cade il pettine perché la porta si apre, per esempio, è molto umana – oltre che un momento che si visualizza molto bene nella mente del lettore. Insomma, io credo che tu stia facendo un ottimo lavoro con questa storia. i capitoli sono tutti avvincenti e ben scritti, il carattere dei personaggi IC, il linguaggio curato e, soprattutto, adatto al contesto. Continuerò con grandissimo piacere a seguire questa storia, ma ora, come promesso, vado a sbirciare altrove nel tuo profilo! **
P.S.
Grazie della pazienza ^^
Shilyss |