Purtroppo è ancora un po' presto per cercare di lasciare una recensione circostanziata del tuo scritto. Cercherò di metter giù poche osservazioni, tutte positive ovviamente, basandomi sui pochi elementi che ho a disposizione.
Anzitutto l'intro, accattivante e intrigante. Viene presentata una trama ricca di spunti interessanti, come il passare del tempo che non riesce a cancellare una simpatia adolescenziale e, inversamente, una storia d'amore messa in difficoltà dagli eventi esterni.
Un particolare che apprezzo molto negli scritti storici è la presenza di nomi e luoghi reali, come un film "basato su una storia vera" alla fine del quale vengono presentati spezzoni e foto originali. Qui per esempio è possibile aprire Wikipedia e scoprire che Chianalea esiste davvero ed è chiamata la piccola Venezia del sud. Oppure che il torrone Martiniana viene prodotto ancora adesso.
Poi abbiamo il prologo: scritto con uno stile impeccabile, classico, distaccato ma preciso, verghiano oserei dire. Bastano poche frasi, un paragone azzeccato, per immergere il lettore in un mondo che non gli appartiene, o per suscitare in lui simpatia - o antipatia - verso un determinato personaggio.
Non è propriamente la simpatia, infatti, la prima impressione che ha suscitato in me il bell'Antonio. Troppo freddo ("agghiacciante") nonostante la passione che sembra mettere nel suo rapporto con la principessa; troppo orgoglioso; troppo infedele. Tanto maschilista da considerare la sua sposa un "ulteriore oggetto su cui poter esercitare il suo dominio".
Date le grandi premesse, non resta adesso che aspettare con una certa impazienza gli altri capitoli, non foss'altro che per poter capire il curioso titolo del romanzo! |