Devi sapere che mi sono sul serio precipitata a leggere la storia non appena l'hai pubblicata, ma solo ora riesco a lasciarti un commento.
So di ripetermi, e so che ripetermi non è una bella cosa, però trovo che tu stia maturando tantissimo come autrice. Lo noto sia nello stile che nelle tematiche, ci sono infiniti passi in avanti in queste ultime pubblicazioni, la crescita di un'autrice che ha tanto da dire e comunicare. Sono incantata e felice di poter assistere a questa naturale evoluzione, un crescendo che ti porta sempre più a sperimentare e a tuffarti nelle tematiche più disparate. In questa storia, ad esempio, sei stata tanto, ma davvero tanto, evocativa, riuscendo a narrare un amore che amore non è (non ha il tempo di esserlo) attraverso le sole sensazioni di un personaggio ostico, perché rifiuta tutto a prescindere, limitando se stesso e la possibilità di innamorarsi.
Ecco, questo limitarsi a prescindere mi è piaciuto molto, cosi come l'intera caratterizzazione di Blaise, in verità. Mi è piaciuto che non cambi per amore, che non riesca a farlo, che sia intrappolato nelle sue idee e convinzioni, troppo radicate perché un bacio e una vicinanza possano allontanarle da lui. C'è in questo molto realismo, perché metti in scena una versione più cruda della favola cullata dall'amore romantico: nelle tue righe c'è un fastidio che tramuta in qualcosa che forse è attrazione, e c'è un'attrazione così forte da poter forse essere altro, ma allo stesso tempo non c'è possibilità alcuna di poter andare oltre i forse, di indagare le possibilità, perché Blaise e Hermione sono imperfetti l'uno per l'altra, sbagliati, percorrono strade troppo diverse per poter sperare in una coincidenza che duri più di un istante.
Insomma, sto divagando tantissimo (o forse no!) per dire che ho apprezzato tanto l'idea alla base del tuo racconto e la scelta di ricorrere a questa seconda persona dalla visuale limitata, che non ci racconta proprio tutto, ma ci dice abbastanza per comprendere l'essenziale. Sì, forse avrei voluto saperne di più del loro avvicinarsi e lasciarsi andare, ma non sarebbe stata la stessa storia, strizzata nel punto di vista di Blaise che si rifiuta di guardare finanche se stesso (a riguardo, trovo emblematico che solo in conclusione comprenda di essere solo, di aver rinunciato a una fetta di felicità quando ha lasciato andare Hermione, che ai suoi occhi è sempre stata troppo sbagliata, troppo imperfetta).
Anche Hermione mi ha convinta: pur filtrata dallo sguardo di Blaise risulta la ragazza determinata che conosciamo, che non si lascia intimorire da occhi gelidi e pregiudizi, e che alla fine accetta la realtà per quella che è. Ma non avevo dubbi che l'avresti resa alla perfezione!
È una storia amara, sul serio. Leggerla è stato come intravedere una felicità solo sfiorata, consapevole di non poterla afferrare. A fine lettura ho pensato che non era tempo per loro, e tragicamente credo che non esista affatto un loro tempo.
Grazie di aver colto il mio suggerimento e tanti complimenti per aver reso credibile e coinvolgente una dinamica di coppia per nulla semplice.
Un abbraccio! ❤ |