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di goldenef

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/10/20, ore 19:55
Cap. 1:

Ciao cara, eccomi finalmente da te.
Sto passando giornate infernali e devo ammettere che venire qui come mia prima pausa è come prendere respiro. Ti confesso, amo particolarmente questa citazione: quando ho letto il libro della Mastrocola mi è rimasta impressa talmente tanto da farmi male al cuore. E anche io, alla fine, ho avuto voglia di tornare in qualsiasi luogo, pur di non stare dov'ero. Volevo andare via.

Quindi capisco Angelina, che se ne sta lì senza più tramonto, senza sapere che fare e come fare, senza dire, senza percepire. Si trascina, come avrei fatto anche io e si fa logorare da un tempo che passa troppo lentamente: ogni giorno è una tortura, ogni giorno le ricorda cosa ha perso. Non è solo Fred, è anche un aspetto ordinato, è anche la sicurezza della vita. Con Fred ha perso il presente, ma ha ancora un vivo passato: passano gli anni, ma lui c'è sempre. Il ricordo di una risata, delle sue mani calde, dei suoi baci a fior di labbra. Fred è tramonto e ha un colore che acceca la sua mente e la porta indietro senza toccarla davvero, Fred è inizio e fine.
Alla fine non arriva però, Fred viene strappato via dalla vita con un sorriso e a chi rimane non resta che piangere: ci si deve sentire soli, distrutti, rotti e spaccati. Non oso immaginare come stia George nei primi cinque anni: scommetto che è come se siano passati cinque minuti. E quindi niente, la storia mi ha commesso tanto, mi ha trasmesso molto in uno stile (e qui intendo la prima persona) che solitamente non mi cattura. Invece mi hai preso come una valanga e mi hai fatta sentire come se fossi io, quella in grado di perdersi nelle braccia di Fred – si vede che ho una cotta per lui?

Ad Angelina non rimane altro che tornare a vivere, tornare e basta in un luogo che non sono le braccia di Fred, ma un luogo nuovo che può trasformare in casa, amore, sicurezza e risate. E solo George è tutto quello, completamente uguale, ma opposto al fratello: lui è alba, non tramonto, lui la porta fino alla fine e non l'abbandona mai, la sorregge. Se mi permetti, si sorreggono insieme, facendo qualcosa che non è sbagliato, ma giusto. A mio parere si salvano, fai in modo che si salvino dopo una perdita che cancella ogni cosa.

Niente, la smetto di perdermi in parole: ho amato tutto, il tuo modo di scrivere, la schiettezza di alcune parti, la verità di parole che sembrano essere indelebili. Ho amato il fatto che si sentisse alla perfezione la tristezza e la mancanza. Hai scavato a fondo nella mia anima, sono davvero contenta che tu abbia dato il massimo da questa citazione e che, inevitabilmente, sia diventata anche un po' tua.
Spero di leggerti presto ancora,
Sia ❤

Recensore Junior
28/10/20, ore 14:44
Cap. 1:

Ciao!

La storia che hai scritto su George e Angelina è quella che mi mancava per ricomporre un puzzle che mi ho sempre fatto fatica a capire.

Mi sono sempre chiesta in che modo si sono ritrovati i due ragazzi - sicuramente legati alla memoria di Fred - come hanno affrontato il lutto, come hanno accettato le loro vite da "sopravvissuti", come hanno ritrovato la felicità, quanto si siano aiutati reciprocamente.

Hai utilizzato il punto di vista di Angelina, che non trovo affatto scontato (la gran parte di storie su di loro infatti è dal punto di vista di George, non sempre facile da descrivere se non si ha provato un'esperienza simile alla sua); anzi. Lo trovo molto delicato, interessante, perché alla fin fine sappiamo veramente poco sul rapporto tra Fred e Angelina (a parte che sono andati al Ballo del Ceppo assieme e poco altro). Qui invece hai creato un loro personale passato, accennato eppure carico di emozioni, sentimenti che mi hanno trasmesso l'intensità della loro relazione.

Quindi complimenti e grazie per questa bella storia!
Milagar