Seconda classificata al contest "Prompts letterari per un contest lampo"
Migliot utilizzo del prompt
Grammatica: 5/5
Mi ritrovo di nuovo davanti al mettere voto pieno per quanto riguarda la grammatica, si vede che il livello dei partecipanti di questo contest è alto. Non ho visto sviste, né intoppi, né frasi macchinose a livello di sintassi.
Titolo: 5/5
Secondo me sei riuscita a centrare proprio con efficacia ciò che cercavo nel momento in cui ho deciso di inserire la voce “titolo”. Ci tengo particolarmente perché credo che riuscire a riassumere con qualcosa di estremamente sintetico una storia, non sia assolutamente facile. Tu in unico titolo hai condensato il malessere di Draco, il suo sopravvivere, ciò che gli dice Astoria e il prompt che ti ho dato. Mi piace molto anche il mettere tra parentesi le prime due parole, lo trovo d’effetto ed esprime ancora meglio il binomio vivere/sopravvivere.
Utilizzo del prompt: 10/10
Lo ammetto: ho un debole per i prompt citazione inseriti all’interno di un dialogo. Rimango sempre piacevolmente sorpresa da come li si riesca a inserire in bocca a un personaggio. Astoria Grengrass che cita Nietzsche mi ha emozionato, proprio perché riesce a capire il sopravvivere di Draco e sembra proprio infilare la sua manina bianca nella sua più grande e portarlo fuori da quel buco nero. Con questo meccanismo si rischia di forzare, a volte, l’inserimento della cit, ma invece tu anche spezzandola sei riuscita a dare un tocco di normalità e naturalezza.
Mi è piaciuto talmente tanto che ho deciso di darti il premio miglior utilizzo del prompt
Stile: 9.5/10
È uno stile molto semplice, molto asciutto, non scandito da troppi espedienti grafici o impaginazioni particolari. Per quanto mi piaccia quando le persone osano in quel senso, ho apprezzato la tua semplicità, ha dato quasi un senso di sofisticatezza alla storia (già sofisticata per il contesto e i personaggi, in un certo senso). L’unica cosa è che ho trovato un’abbondanza, forse un po’ eccessiva, di trattini indipendenti. A me piacciono molto, mi piace giocare su questo tipo di stile, ma secondo me a volte li hai inseriti anche quando non necessario.
Ci sono casi in cui mi sono piaciuti molto e li ho trovati sensati, un esempio: “Troppe persone, troppo rumore – troppo.”
Ma, invece, l’ho trovato un po’ forzato in casi come questo: “Solo musica ovattata turba il silenzio, finché Draco non inizia – piano – a parlare.”
Originalità: 4/5
Apparentemente questa storia potrebbe essere considerata non originale: una coppia canon, che si scopre in modo quasi soffice, lui tormentato dai demoni del passato, lei che gli fa vedere la vita in un altro modo. Ma questo, secondo me, se si rimane su un piano più superficiale. Certo, sono elementi in un certo senso “canonici”, ma che non tolgono originalità alla resa finale. Ammetto di non leggere molto su Draco/Astoria, ma spesso viene immaginato tra loro due un matrimonio quasi combinato, invece tu non hai descritto un Malfoy e una Grengrass che si accingono a firmare un contratto, ma due ragazzi giovani, che si camminano attorno e si scoprano. Astoria mi è piaciuta particolarmente (non solo perché le hai fatto citare Nietzsche, giuro!), ma proprio perché l’ho trovata diversa della caratterizzazione un po’ austera e fredda che ci si poteva aspettare. Secondo me l’originalità di questa flash sta proprio nella semplicità e nella dolcezza delle sue movenze, nel tacito ballo con cui si conclude la serata.
Gradimento personale: 5/5
Mi sono stupita anche io. Io Draco non sono mai riuscito a shipparlo con Astoria, forse perché non la si conosce abbastanza. Invece tu mi hai fatto amare questa flash, da tutti i punti di vista. Mi è piaciuta la caratterizzazione IC di Draco, perché resta comunque freddo e distaccato, pur perdendo il suo fare insolente che, sappiamo, forse ha perso proprio nel diventare Mangiamorte. È sempre il Draco dei libri, anche se mutato dalla guerra, dal dolore, dalle morti. Ecco proprio quelle morti, velatamente citate, mi hanno colpito. Perché oltre ad essere stato spinto a fare una cosa che probabilmente non voleva, oltre ad aver avuto un casa Lord Voldemort, ha visto morire, torturare delle persone davanti a lui. In più, c’è il senso di colpa, che lo porta a credere di non meritarsi di vivere. Allora arriva Astoria, con la sua semplicità, la sua innocenza forse per aver vissuto in modo laterale la guerra, più giovane di lui ma più sfrontata e coraggiosa. Gli mette davanti agli occhi una verità disarmante: lui sta sopravvivendo, non vivendo, e a volte fa bene ballare se ti piaceva farlo. E così ballano. Mi è piaciuto davvero tanto, e credo che riuscire a far piacere una coppia a qualcuno a cui normalmente non piace sia una bella soddisfazione. Brava!
Totale: 38.5/40 |