Recensioni per
Sindrome di Ottobre
di Ghostro

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
29/01/23, ore 11:26

Domenica, ore 10:55
Dopo aver risposto alla tua recensione.
Il mio redemption arc... inizia ora.
E per redemption arc non intendo una roba stupida che potrebbe succedere da un momento all'altro a Cinder in RWBY - puoi scommetterci che potrebbe succedere da un momento all'altro, a Cinder, in RWBY - nono, io dico un redemption arc alla Zuco, uno di quelli che fa passare un personaggio già amato a letteralmente il personaggio più amato di qualsiasi serie animata che sia mai esistita. Passata, presente, futura e chicchessia.
E direi che sia proprio il caso di cominciare con una storia che ho letto, riletto e straletto, tipo anche un sacco di tempo fa... ma che non ho mai recensito perché il mio vigoroso ed estremamente ossessivo - ai limiti della tossicità - devotismo verso il mio assoluto Sovrano e Signore Ludvig, non ho mai recensito. Che in realtà, tipo, è solo una oneshot neanche troppo lunga... me lo sarei potuto trovare del tempo per farlo. Ma detto ciò, beh, che possiamo dire che non sappiamo già? Serpente Bianco, ormai, credo tu abbia capito da tutte le volte che te l'ho annunciato senza troppe remore che è praticamente uno dei miei cattivi preferiti creati da te, per i suoi poteri, i suoi modi da Sin Queen e la sua inguaribile, assoluta e sempre verde follia.
Perché diciamocelo: che Serpente non spiccasse di sanità mentale lo scopriamo... praticamente nel primo frame in cui spunta il suo nasone pallido. E non sto dicendo che assomiglia a Kylo Ren, però sicuramente me lo immagino con un naso estremamente esteso.
Per non sapere ne leggere ne scrivere...
Ma detto tra noi, questo capitolo, oltre che ad essere un'introspezione decisamente degna di nota, bellissima ed a tratti decisamente commovente, non fa altro che far capire molto di più quanto le rotelle dentro questo Figlio di Sciamana siano più incrinate dei denti di un Vampiro dopo essersi preso in bocca la frusta dell'Ennesimo Belmont arrivato per rimandarlo nella tomba. Inoltre, vediamo con certezza che il nostro Serpente non SOLO è una Sin Queen, ma anche un'assolutissima Drama Queen. Certo, ha avuto tutti i suoi traumi - anche se, fondamentalmente, dopo il primo trauma ha letteralmente deciso di diventare un trauma a sua volta per tutto il party dei protagonisti - però diciamo che cominciare a falciare la terra davanti alla tomba di tua madre perché le voci della Vita e della Morte ti sussurrano nell'orecchio, non è sinonimo di un ambiente mentale controllato.
Ho già detto che non ha molto sale in zucca?
Ma in fin dei conti, ci piace così, il nostro Caro Serpente, soprattutto perché ogni volta che appare sullo schermo delle Cronache letteralmente i protagonisti abbozzano duro. Poi ovviamente il potere necromantico di quest'uomo è secondo solo a quello di Orochimaru, di cui indubbiamente deve essere super fan, sia per l'outfit con quella bellissima mantella viola e per la sua tendenza nel non lasciare mai nulla di morto, morto per sempre.
Compreso il fottutto personaggio migliore di tutta la storia.
Ma detto ciò, alla fine, non posso essere troppo duro con lui: letteralmente ha perso sua madre, che lo ha protetto da un orso, e quindi praticamente invece di essere stravolto dai sensi di colpa, ha deciso di prendere le cose in mano e decidere di piegare letteralmente vita e morte al suo volere. Non è solo un Gigachad, Serpente Bianco, è IL Gigachad, assoluto e definitivo. Grazie al cazzo che è la punta di diamante del Ragno, voglio dire.
Insomma, Ghostrarri, direi che era da un bel po' che non tornavo a sentirmi farmi sentire nelle storie e nelle mirabolanti avventure delle Cronache. Possiamo dire che come primo passo verso il mio totale Redemption Arc... è un buon inizio.
Ora, però, ho tanta strada davanti a me... augurami buona fortuna!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Junior
18/02/21, ore 00:34

Premesso che l'autunno è la mia stagione preferita, che l'estate mi ripugna e che ci sono rimasta molto molto male per come l'hai presa a calci, ho trovato questa storia molto bella. Nel mio immaginario il Negromante è uno solo al mondo ed è quello de Lo Hobbit, ma non mi sono mai fermata a pensare a come fosse divenuto tale: la tua storia, seppur parlando di un altro cattivone, poteva benissimo adattarsi anche a quello. Dicono che nessuno nasca veramente malvagio, che sono le circostanze a fare ladro un uomo ed effettivamente è così: ci hai descritto le circostanze che hanno trasformato il tuo personaggio in un malvagio assassino. Alla fine le pulsioni che guidano la nostra mano nel bene o nel male sono sempre le stesse. Possiamo combinarle in mille modi diversi ma da lì non si scappa.
L'unica cosa che mi ha un po' appesantita è stato il linguaggio utilizzato. Anche a me piacciono da morire i paroloni desueti e spesso li utilizzo anche nel parlare comune, gettando nel panico il mio interlocutore che solitamente mi guarda come fossi pazza, però mi sto rendendo conto che una scrittura continuamente aulica alla lunga risulta indigesta. Tuttavia capisco che tu abbia voluto ricreare l'atmosfera di certa letteratura del genere Fantasy. Questa ultima considerazione è ovviamente a mio gusto personale. Appena ne avrò il tempo mi riprometto di approfondire di più l'argomento qui trattato...intanto mi segno la tua long tra quelle da ricordare!

Recensore Master
01/02/21, ore 21:05

adoro il termine negromante. quando hanno introdotto il personaggio nello hobbit lo ho adorato e ho tormentato Alex.
la tua storia, questa storia, e' la migliore che ho letto finora. mi piace un sacco. sei stato evocativo. mi hai fatto venire i brividi. sei riuscito a farmi vedere la foresta, le foglie secche. ho provato i suoi sentimenti.
sei stato veramente fenomenale. veramente profondo. non so bene come dire quello che mi passa per la testa, forse sono stanca, ma veramente mi hai fatto venire i brividi e spero ti basti.

Recensore Veterano
30/01/21, ore 15:51

VI POSTO (PARIMERITO) / “Sindrome di Ottobre”, Spettro94 – 53,35/60

Grammatica e stile: 19,85/20 (14,85 + 5)

In tutto il testo ho notato solo una piccola imprecisione che ti riporto di seguito, ma non ci sono stati errori gravi o frasi sgrammaticate, per cui ti faccio i miei complimenti per l’accuratezza in questo parametro!
“Ne studiò i contorni bucherellati, chiazzati di un giallo che andava marcendo; prima che il vento gliela strappasse bruscamente dalle dita.” -> qui andrebbe meglio la virgola, invece del punto e virgola (-0,15)
“sé stesso” -> “se stesso”
 
Anche il tuo stile è stato veramente fantastico; sia le descrizioni dell’ambiente sia le sensazioni provate dal Negromante appaiono forti e prorompenti, creando delle scene molto nitide e precise, in cui – nonostante i toni sovrannaturali – non si è mai lasciati spaesati o confusi.
I termini e i toni sono altolocati, e li ho trovati adatti alla voce narrante del protagonista, provato dalla sua condizione che dopo svariati anni ha senza dubbio pesato sul suo carattere, alterandolo e rendendolo più austero nel confronto del mondo.
Un tocco di classe è stato inoltre il costante senso di angoscia che hai mantenuto nella storia; andrò più in profondità a riguardo nel parametro dell’uso del pacchetto, ma la tua grande abilità a sfruttare questo prompt al massimo delle sue possibilità ha reso la lettura inquietante e suggestiva, e questo è stato anche grazie al tuo modo di narrare gli eventi e presentare i personaggi, per cui mi sento di assegnarti un punteggio pieno senza troppe remore. Una fic veramente ben scritta in cui ogni singolo particolare svolge il suo ruolo di arricchire l’universo inedito e ambientare il lettore con grazia e, al tempo stesso, con un senso di cautela implicito che è impossibile non percepire distintamente.
 
Trama e originalità: 9/10

Benché il testo sia legato a una storia molto più ampia e di per sé non sia lunghissimo, ho trovato tutte le dinamiche mostrate assolutamente chiare e comprensibili. La struttura della trama ha aiutato notevolmente in questo, in quanto presenta il protagonista in un momento di riflessione per poi narrare i retroscena che lo hanno portato a quel punto. L’immersione è dunque graduale e man mano che scopriamo le circostanze siamo propensi, allo stesso tempo, sia a soffrire con il protagonista ma anche a distanziarci quando vengono presentate determinate sue azioni.
Da quanto si evince dalle tue note, il Negromante è il villain della saga, eppure qui ha un suo fascino tragico, perché siamo ancora in quel punto della storia in cui, almeno in parte, siamo ancora portati a fare il tifo per lui. E la conclusione finale è tanto sofferta quanto inevitabile, e i toni della situazione si sono mantenuti adeguati, intensi e solenni.
Come ti dicevo anche prima – ma lo ribadisco perché le ho apprezzate davvero moltissimo – le descrizioni del paesaggio autunnali sono state supreme; non ti sei limitato a mostrare i costituenti effettivi – le foglie rosse e gialle, la consistenza del terreno, il vento – ma hai presentato ciascun elemento con diverse analogie e similitudini, per cui il risultato non solo è suggestivo ma anche originale nella forma.
Altro aspetto innovativo è stato vedere il ciclo delle stagioni inteso non come rinascita ma come morte, soprattutto nel periodo trattato, e l’analogia con la Sindrome di Stoccolma applicata però alla costante vittoria della morte sulla vita – resa evidente nel mese di ottobre – è stata inaspettata, ma assolutamente sviscerata a dovere. Così come un prigioniero giustifica le azioni del suo carceriere, anche la vita lotta per trovare un senso in un mondo in cui la morte è destinata a prevalere, mentre il Negromante si ostina a diffondere l’immortalità pur disprezzando in parte la sua condizione.
In tutto ciò c’è stato solo un dettaglio che non ho sono riuscita a comprendere, ovvero le circostanze riguardo la morte della madre del protagonista. Viene detto più volte che è stato lui stesso a sacrificare la donna, eppure viene mostrata mentre viene uccisa da un orso, e da quello che dici tu stesso nelle note – ma anche da quello che si evince dal testo – il Negromante è divenuto tale in seguito a questo evento, proprio nel vano tentativo di sconfiggere la morte e avere l’occasione di poter rivedere Cerva Argentea. Allora perché si parla sempre di rimorso e di sacrificio della madre?
Le dinamiche di questa parte di racconto non mi sono risultate limpide – soprattutto in relazione al resto del testo che invece ho trovato meno ambiguo. Si tratta di una credenza del Negromante – l’essere stato in qualche modo responsabile – oppure il rimpianto che prova è in relazione a qualcos’altro?
A parte questo dettaglio, tuttavia, il percorso che l’uomo fa e le differenze mostrate tra la sua figura presente e quella passata sono consistenti e verosimili, e mi è piaciuto vedere la sfera psicologica analizzata tanto quanto le sue azioni effettive, ha donato più spessore e una sorta di pathos alla vicenda.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 8,5/10

Inizio qui col dirti che la presentazione del protagonista è stata strabiliante; invece che semplicemente dire che si tratta di un Negromante, la bellissima introduzione alla sua figura è fatta dalla Morte stessa, mostrandolo fin da subito come una contraddizione vivente, per sempre condannato a servire entrambe le entità opposte che costituiscono il mondo.
A dir la verità, per quanto riguarda i tre personaggi principali che ci vengono mostrati, mi è sembrato che ci fosse anche spazio a sufficienza per qualche interpretazione personale. Fammi sapere se ho preso una cantonata enorme o se quello che sto dicendo ha una parvenza di senso, ma ho percepito come se il padre rappresentasse la Morte e la madre la Vita, creando effettivamente i “genitori” di un Negromante, bloccato tra i due senza possibilità di svincolarsi dalla sua situazione eterna.
Non so se questo fosse effettivamente voluto, ma l’ho trovata una sorta di allegoria molto ben fatta e adeguata, che ha aggiunto un’ulteriore aria di mistero a una situazione già di per sé complicata e peculiare.
Inoltre, benché si percepisce che ci sia molto di più da dire sul mondo in cui vive e sulle persone che è propenso a incontrare, per non parlare del suo “lavoro” di Negromante, anche con questa breve introduzione al suo personaggio è chiaro che si tratta di una figura imponente e potente. Il suo animo è dilaniato dal rimpianto e da un desiderio che, nel profondo, sa di non poter raggiungere, ma che ugualmente si batte per realizzare. Nel complesso, quindi, è una figura intrigante e unica nel suo genere, nonché dalle più svariate sfaccettature che sono certa hai avuto modo di ampliare nelle altre storie a riguardo.
Quello che invece mi sarebbe piaciuto vedere in maniera un po’ più sostanziale sono i genitori, e in particolar modo il rapporto che il Negromante ha con i due prima che muoiano, magari anche per evidenziare la differenza tra passato e presente. Capisco che non siano il reale fulcro del discorso, ma la loro presenza appena accennata ha inevitabilmente scaturito molte domande, a partire anche dal banale quesito del perché abbiano dei nomi di animale. Si tratta perlopiù di elementi di contorno, me ne rendo conto, ma qualche dettaglio in più avrebbe senz’altro arricchito la narrazione rendendola inespugnabile e completa.
Anche così, comunque, hai svolto un ottimo lavoro nel delineare in relativamente poche parole una personalità protagonista tanto prorompente, e che personalmente ricorderò per molto tempo, proprio per i tratti decisivi e i pensieri originalissimi che hai presentato. E sarò sicuramente felice di recuperare l’intera serie di racconti per scoprire più nel dettaglio come questo personaggio si relaziona agli altri e il ruolo certamente fondamentale che ricopre nell’opera principale.
 
Utilizzo del pacchetto: 6,5/8 (1,5 + 5)

Il tuo pacchetto conteneva il sentimento “angoscia” e posso dirti con estrema facilità che hai centrato in pieno questo tema. Non soltanto il protagonista ma persino il lettore – o, perlomeno, io – provano questa sensazione di irrequietezza dall’inizio alla fine, sia per via dell’atmosfera che per lo stesso protagonista, che di certo non è un simbolo di gioia e prosperità, ma è in grado di portare disperazione e paura ovunque vada.
Sia gli avvicendamenti attuali sia i brevi flashback narrati hanno un elemento di suspense e disagio, come se qualcosa di brutto stesse per accadere da un momento all’altro. Mi è capito raramente di rimanere così colpita dal clima di una fanfiction, ma qui è parte integrante della storia in maniera sostanziale, e a buon ragione: è il tocco finale di un racconto assai coinvolgente.
Il prompt era invece “rimpianto”, e purtroppo l’ho percepito un po’ meno, proprio perché come ti dicevo non sono riuscita ad afferrare appieno le dinamiche di base riguardanti il protagonista e la madre. Il senso del rimpianto è presente, viene nominato dal Negromante stesso, ma non sono riuscita ad afferrare quale effettivamente sia questo rimpianto.
Mi dispiace non poter essere più esaustiva di così, e anzi aspetto la tua risposta per chiarirmi questo unico dubbio che la storia mi ha lasciata, chiedendoti scusa in anticipo per non aver afferrato quello che intendevi comunicare.
 
Utilizzo dell’elemento bonus: 2/2

Elemento utilizzati: genere sovrannaturale, genere introspettivo.

Gradimento personale: 7,5/10

Questa storia è stata una bella introduzione al mondo fittizio che hai creato, in quanto presenta uno dei suoi protagonisti in maniera eccellente. In generale il tipo di personaggio come il Negromante è uno dei miei preferiti, quei cattivi che hanno alle spalle un vissuto tragico che, seppur non giustifica le loro azioni, aiuta senz’altro a comprenderle e a mostrare la situazione dal loro punto di vista.
Quasi non vorrei sapere la fine cupa che sono quasi certa che avrà, ma sono intenzionata assolutamente a rincontrare questa interessantissima personalità in futuro e a leggere i suoi commentari oscuri e a tratti vendicativi che vediamo qui accennati.
Un protagonista degno del suo nome, insomma; complimenti per averlo creato in modo così distintivo per questo contest!

Totale: 53,35/60

Recensore Junior
16/12/20, ore 11:06

Dopo un mese, eccomi qui... avevo detto che sarei passata e (finalmente) ci sono riuscita XD Scusami davvero se ci ho messo così tanto, ma (come ti avevo accennato) sono mesi veramente pieni per me.
Comunque ti faccio davvero i complimenti per questo testo, molto bello e ben scritto! Ti faccio moltissimi auguri per il contest e cpmplimenti ancora!

Recensore Master
24/11/20, ore 11:43

Buongiorno ^^
Ed eccomi qui, finalmente riesco a ritagliarmi un angolino per poter leggere la tua storia.
Non conosco il personaggio, non avendo letto la storia da cui è "nato", ma lo trovo affascinante. Si, anche un Negromante, che non ha vite ed è fratello della morte, può essere considerato tale. E credo che sia la sua forza.
Io ho la ferma convinzione che ogni buona storia - o romanzo che dir si voglia - debba avere un perfetto antagonista, per avere successo. Ora, io non so che ruolo ricopra lui nelle più ampie Cronache dei Lupi, ma sicuramente da un valore aggiunto.
Per un attimo, ti dico la verità, ho avuto un bellissimo flash con "Koda Fratello Orso" XD Soprattutto quando hai raccontato dell'aurora boreale dove risiedono gli Spiriti, degli Spiriti Totem e di come vegliano a protezione delle tribù. Una versione decisamente molto dark, ma che mi è piaciuta XD
Il senso di angoscia, di bilico eterno tra vita e morte traccia un sentiero ben preciso lungo tutta la storia. L'autunno qui è qualcosa che ha l'odore delle foglie putride, del marcio che si sta preparando a consolidarsi nel freddo dell'inverno. E' come osservare un quadro di Friedrich (penso che potrebbe piacerti molto) dalle infinite sfumature di grigio, in cui improvvisamente compaiono i colori delle foglie spazzate dal vento, la veste violacea del Negromante e quella scintilla di vita che è Cerva Argentea. Davvero ben costruito.
Infine ti dirò che un po' ti invidio, per come riesci a costruire scenari così cupi, tetri, quasi mortali. Io non credo ne sarei mai capace.
Non mi resta che farti un grande in bocca al lupo per il contest e alla prossima lettura!
Morgana

Recensore Master
17/11/20, ore 22:45

Ciao Spettro! Questa storia mi è piaciuta proprio tanto, sai?!
L'atmosfera è molto autunnale, melanconica... sicuramente appropriata alla trama e alla figura del Negromante.
Una storia tristissima la sua (beh, il Negromante non è che ispiri felicità e simpatia a prescindere), ma mi è parsa particolarmente dolorosa per lui.
La famosa sindrome di Stoccolma... mi hanno accusato di soffrirne sai, poi il "mio presidente me l'ha regalata" he he
(Finale enigmatico il mio...)

Nina^^

Recensore Master
10/11/20, ore 13:55

Buon pomeriggio,
indubbiamente no, non aggiunge molto alla sua figura, però trasmette profondità che va oltre il personaggio. insomma, la riflessione, il ricordo, sono sempre utili.
Un po' inquietante, come le atmosfere.
E il genere che non abbandoni mai, sei un fedelissimo ^^
Sei un maestro del fantasy, oramai! Però io penso che tu un giorno mi sorprenderai anche con altro xD ^^