Cara Skydream,
è un sacco di tempo che non ti leggevo, ma essere qui è come ritrovarsi a casa, in un luogo familiare. Ti rileggo su un altro fandom e trovo sempre la dolcezza e l’attenzione per i movimenti dell’animo umano che rintracciavo nei tuoi precedenti lavori, con uno stile sempre molto efficace e bello da leggere, lo dico senza mezzi termini, che spia con delicatezza i sentimenti altrui. Una cosa che amo molto delle opere sportive è la possibilità di indagare nel complicato rapporto che si instaura tra membri della stessa squadra: c’è l’amicizia e, in qualche caso, l’amore, c’è la realizzazione personale che spesso combacia con quello della squadra, in un miscuglio di interessi collettivi e individuali che danno vita a un mondo di possibilità.
Di questa shot la parte iniziale è quella che mi è rimasta più in mente per il modo efficacissimo in cui hai rappresentato la mania del controllo di Tooru, che cerca un irraggiungibile (e tu lo dici più avanti, senza mezzi termini), perfezione che non può appartenere alla natura umana (ma desiderare di essere sempre perfetti e, più in generale, il concetto di non accontentarsi mai è terribilmente faustiano, va detto). La sua squadra ha vinto e quindi il bilancio della partita è tutto positivo e a suo vantaggio, eppure il ragazzo si crocefigge perché ha commesso un errore, pur non pregiudicante. E tocca ad Hajime frenare questo cortocircuito e diventare l’isola in mezzo alla tempesta. E questo non avviene solo una volta e la scelta della colonna sonora che hai deciso di utilizzare è perfetta (ecco, io mi sono un po’ sciolta ai versi giurami che veglierai con me/se no poi domani saranno guai) riferito al contesto di Haikyu!!
Un’altra scena che mi ha fatto stringere il cuore è quella della maglia fatta indossare, che porta con sé anche un breve flashback estremamente tenero e ci conduce a un finale in cui le separazioni diventano momentanee, le carriere individuali torneranno a incrociarsi, le promesse non sono vane. È stato veramente bello ritrovarti. Un abbraccio e a presto, molto presto,
Shilyss |