Recensioni per
Ai margini di strade sbagliate
di LadyPalma

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/12/20, ore 20:08

Ciao Marti!
Per Salazar! Stavo cercando di recuperare la tua long teatrale sul musical, Les Wizerdables, ma il mio occhio è caduto su Barty Crouch e capisci che la pagina ha scrollato su e giù e poi ho cliccato la storia e mi sono decisa a leggerla.
ADORO. Mi è piaciuto un sacco il modo in cui il loro passato sia sfumato e ci siano delle reciproche incomprensioni su come sono andate le cose tra loro, su come è finita, su come ciascuno dei due è andato avanti.
C'è il rimpianto di Alastor per qualcosa che avrebbe potuto essere e non è stato e poi la consapevolezza che Minerva ha commesso un errore imperdonabile. Lei che lo conosceva più di chiunque altro non ha riconosciuto l'impostore (il mio amato Barty) e questo per Alastor è imperdonabile, perché significa aver perso il loro passato comune.
Lì, Alastor capisce che non ha nemmeno bisogno delle risposte e che in fondo lui e Minerva si sono persi molto tempo prima.
Bravissima come sempre!
Sev

Recensore Master
06/12/20, ore 15:28

Ciao!
C'è sempre qualcosa di interessante nei pairing che proponi, alcuni a cui io da lettrice non ho magari neanche mai pensato. Mi piace che questa storia si inserisca perfettamente nel contesto del quarto libro come una nota a margine: Alastor è in infermeria per riprendersi e Minerva va a trovarlo, visti i loro trascorsi, ai quali accenni e che dipingi chiaramente pur in poche parole. C'è tutto un passato tra loro, lontano, messo da parte e senza speranza. Io poi sguazzo nell'angst e in questa storia mi ha convinta appieno.
Grazie per la lettura!
Alla prossima!
Legar

Recensore Master
28/11/20, ore 23:14

Sono passata tipo subito a leggere quando hai pubblicato, finalmente riesco a ritagliarmi il tempo giusto da dedicare alla tua flash (anche perché Alastor e Minerva si meritano ben più di due righe scritte di fretta tra una lezione e l’altra). Premessa inutile per dire che ora sono arrivata e ti tocca sorbire la mia recensione poco seria e tanto fangirlante (poi ti arriveranno anche le maledizioni).
 
Dunque, io non so bene cosa mi piaccia esattamente di questo pairing, so che ho letto di loro tanti anni fa e che per me sono diventati un po’ canon, e so che in questa fic li ho amati tantissimo. E posso solo ringraziarti di averla scritta, perché era da una vita che non leggevo più di loro due (o che mi arrischiavo a leggere fic che non fossero dell’autrice che me li aveva fatti scoprire) e mi hai fatto riprecipitare nel circolo senza fine di angst che sono loro due insieme.
E, ecco, a proposto di angst, quanto gliene hai regalato? E quanto ha fatto maledettamente male e bene allo stesso tempo? Per come li ho sempre immaginati, l’essenza (e la bellezza) di questo rapporto sta tutta nell’angst e del non potersi mai avere o amare fino in fondo, e qui ho rivisto tutto questo, convincendomi una volta di più di quanto, davvero, siano destinati sempre a camminare su strade parallele ma diverse, sbagliate, che li portano sempre più lontani. Ed è perfetto così, davvero, sin dal titolo che ho trovato calzante (e terribilmente profetico dell’assenza di un qualsiasi, possibile, lieto fine – oh, so bene di aver detto di amare l’angst, soprattutto con loro, ma uno ci spera sempre che ti raccontino di un momento in cui erano insieme e felici, no?), fino alle due sentenze finali che mettono un punto a qualsiasi speranza – parvenza? – di una qualche forma di relazione. Invece restano solo il ricordo di qualcosa, e ora nemmeno più questo.
Ma la cosa principale che ho apprezzato tantissimo – ché qui sono tanto presa da loro che non ti sto dicendo niente ma girando in tondo, mentre devo venire al sodo – è stato il confronto dei due sul falso Moody e lei che non l’ha riconosciuto. È una cosa che ho sempre sognato di poter leggere (li ho scoperti in fic ambientate al tempo della prima guerra magica se non prima), e quindi doppiamente grazie, perché hai saputo rendere perfettamente la scena e sono certa che sia andata esattamente così – perché è ovvio che loro due siano stati insieme da qualche parte nel passato e che questo confronto ci debba essere stato, poche storie (perché ho come l’impressione che Doll vorrebbe farmi scrivere “non devo scrivere bugie” con il sangue? Scusatemi entrambe ma ognuno ha i suoi difetti e peccati di gioventù, il mio è shippare loro due).
E, non so, fa malissimo questo Alastor così disincantato, ormai, che non riesce a perdonarle di non averlo riconosciuto, di essersi dimenticata ogni suo piccolo dettaglio che lo rendeva proprio lui. E mi ha fatto ancora più male Minerva che dopo si accorge di quanto quei gesti fossero diversi nel falso Moody, quanto sia ovvio che fossero diversi, ma lei c’è arrivata troppo tardi – e pare quasi di sentire nel corpo la stessa frustrazione (?) di Minerva, nel rendersene conto, il dolore di questa presa di coscienza, che è più di un semplice “se me ne fossi accorta non sarebbe successo niente”, ma più un realizzare di aver iniziato a lasciar andare via i ricordi di lui.
Ultimo ma non ultimo, ho amato questa frase “sono… coriandoli leggeri del potere deformante del tempo”. È bellissima, e racchiude perfettamente il senso della coppia e della flash.
 
Complimenti, davvero, scrivi sempre piccole meraviglie e adoro come riesci ad approcciarti a qualsiasi coppia e renderla sempre credibile, perfetta, canon.
 
Un bacio,
Maqry

Recensore Master
28/11/20, ore 19:51

Eccomi! Da tempo avevo adocchiato questa bella storia si perché ormai io adoro i pairings che proponi. Parliamoci chiaro sono favolosi e li adoro in ogni loro sfumatura, sentimento, impulso che riesci a mettere nero su bianco. Apprezzo la tua scelta di “accoppiarli” perché caspita, sono bellissimi insieme e così perfetti. Si incastrano in modo davvero accattivante, specialmente nei loro caratteri e poi questo senso di malinconia... davvero! Meravigliosa come sempre, Lady Palma ❤️

Recensore Master
25/11/20, ore 21:33

Il prompt era Alastor Het, mica Alastor Angst.
Lo so che mi avevi avvisata, ma non è mai semplice, concorderai anche tu alla fine. Non è mai semplice affrontare le tue storie in generale, figurarsi affrontare questa. Che è tutta diversa dalle altre, ma allo stesso tempo così simile: non c'è Dolores, ecco qual è il problema e un po' mi dispiace, ma allo stesso non mi disturba.
Mi lasci Alastor per cui io ormai sottonissima e che ha sempre tantissimi difetti: qui, il difetto è la paura di non poter essere perdonato da una donna che ha solcato il suo cuore e che è rimasta come un timbro, una firma indelebile. Minerva è quello che lo fa impazzire, ma non certo fino a quel punto. Non fino a quel punto.
Minerva non riesce a capirlo più, non riesce a leggerlo come ha fatto per così tanti anni: sembra che anche lui, alla fine, abbia dimenticato di lei. Sembra che quelle strade che hanno preso siano state troppo brave ad allontanarli, a creare barriere troppo alte. E mannaggia se fa male, vedere quella cattiveria tiepida: Alastor ha sempre avuto tanti difetti, ha sempre creduto di non poter essere perdonato, ma è strano quando le carte in tavola si ribaltano ed è lui, quello che non riesce più a perdonare.

Le tue storie sono sempre piene di un non detto così potente che ad un certo punto esplode, si fa sentire, è così potente che distrugge l'anima. I non detti diventano grida, parole cariche di emozioni represse, parole che non dovrebbero essere dette, parole che d'amore si trasformano in spade. E mi piace ogni volta, per quanto siano in grado di trafiggere anche me.
Grazie per averla scritta,
Sia ❤