Recensioni per
La Dodicesima Luna
di Nina Ninetta
Buongiorno, |
*Sente uno scossone sulla spalla e si sveglia di soprassalto. Si guarda intorno. |
Ciao Nina, |
*La grande bolla che esce dal naso scoppia e ricomincia come se nulla fosse accaduto. Il calore del fuoco acceso arroventa il suo viso, la luce tinge la sua pelle la sua pelle pallida di una sfumatura Simpsoniana |
Buongiorno, |
Accidenti, Nina! Molto, molto originale e avvincente. "Dark" come si conviene, dato il contest, e inutile dire che queste sono le mie atmosfere preferite. Qui abbiamo un re, un Regno, un fanciullo predestinato a un destino orribile secondo un crudele rituale le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Sekhimet ricorda da vicino Sekhmet, la divinità più feroce dell'Egitto Antico, dalla testa di leonessa. E forse gli occhi dalla conformazione felina dello Stregone, suo figlio, la ricordano ancor più da vicino. Interessante il mito della divinità selvaggia che periodicamente reitera il rito dell'uccisione del proprio fratello, disgraziatamente incarnato, di volta in volta, in un essere umano dalle precise caratteristiche. In questo mito rieccheggiano tanti altri miti della cultura occidentale, a partire da quello di Crono che divora i suoi figli, E come in questi miti, interviene a un certo punto un evento, un protagonista che rompono l'ingranaggio e impediscono la perpetuazione del sacrificio. Inizia così il viaggio dell'eroe, anzi degli eroi. Qui la compagnia è - come si conviene - raccogliticcia: ci sono una donna guerriera e lo Stregone, che diffidano l'uno dell'altra. C'è poi il rampollo regale da salvare. Ci sarebbe da dire sulla scelta di re Leandro di sacrificare un intero Regno - di fatto, tradendolo - pur di salvare il piccolo Sirio, ma ciò che ora attira la nostra attenzione è l'avventura che sta per avere inizio e che io, personalmente, non vedo l'ora di poter continuare a leggere, perché mi aspetto davvero di tutto. |
Buongiorno, |
Zam, zam, zam! |