Ciao chemist,
Ti faccio i complimenti per questa storia. Mi aspettavo un racconto sulla protagonista, invece si tratta si una "traversata" su tutta la vita di Beth.
Ho visto la serie un po' di sfuggita, ma sono riuscito a ritrovare quasi tutti gli episodi che hai citato e ho trovato piacevolissimo questo viaggio dal grigiore iniziale dell'orfanotrofio alla luce della bianca regina che finalmente si impone.
Il tuo stile è davvero molto particolare, apprezzabilissimo perché il testo è molto accattivante, ricco ed evocativo. A mio modesto avviso fai un uso un po' troppo massiccio di incisi e ogni tanto esageri un po' con la complessità delle frasi.
Riguardo alla frasi un po' troppo complesse, te ne cito una:
> I pedoni però sono strane creature: talmente insignificanti da scordarti di loro, ti sorprendono quando meno te lo aspetti, mangiando una tua pedina in diagonale o promettendo di arrivare, un passo alla volta, fino al bordo avversario, trasformandosi in qualcosa di straordinario e potente.
Purtroppo mi mancano le nozioni teoriche per potermi esprimere degnamente, ma qui direi che stai abusando delle subordinate. In particolare ci sono due gerundi uno "sotto" l'altro (la trasformazione, infatti, avviene solo quando il pezzo arriva al bordo avversario) che non saprei dire se siano un errore, ma mi paiono difficili da leggere e poco eleganti: promettendo di arrivare fino [...] al bordo avversario, trasformandosi in qualcosa di straordinario e potente.
Molte delle riflessioni che hai proposto mi hanno fatto riflettere sulla figura di Beth, rendendola vivissima nella mia memoria, ma anche facendomi scorgere aspetti di lei che ancora non avevo notato. E devo dire che per queste ragione la lettura mi è stata tanto cara.
Complimenti ancora per questa storia e... alla prossima occasione! |