Recensioni per
Ai piedi della grande quercia
di fennec
Ciao Fennec,questa breve storia mi ha ispirato qualche considerazione e domanda perciò ho deciso di scriverti un paio di cose anche qui:)) |
Ciao fennec. Amo leggere scritti riguardanti l'infanzia di Oscar e di André, proprio perché meno trattati. Nel descrivere la grande quercia e l'arrampicarsi su di essa mi è venuto in mente un albero fondamentale in un'altra opera, quella di Candy Candy. Mi è piaciuto quanto scritto riguardo il coltellino e la trottola. Tutto fino a quelle frasi finali, dove vengono fatte considerazioni sull'amore di Oscar e di André, facendo riflettere. Un caro saluto. |
Raccontare di loro bambini è sempre un'incognita, anche perché nulla o quasi ci narra l'anime. Invece tu,con questo racconto leggero eppur profondo, pieno di aspettative, come la primavera che tiene in grembo l'estate, li hai descritti con delicatezza lasciando presagire i futuri sentimenti che li uniranno senza invadere la loro infanzia. Ben piazzata anche l'ultima frase, quella che Oscar dice ad André prima del duello con Saint Germain. Quante cose ha visto quella quercia...complimenti. |
Hai descritto un momento dolcissimo che arricchisce la storia originale: grazie! |
Cara Fennec, è un vero piacere ritrovarti, con questo gioiellino che hai confezionato per noi. Un racconto delicato ed elegante che ci fa assaporare un po’ di quella che deve essere stata la loro infanzia, quando vivevano felici e molto prima che il dolore pervadesse i loro animi e portasse alle conseguenze che conosciamo. Troppo poco lo spazio dedicato alla loro adolescenza che, se fosse narrato, ci potrebbe dare la misura di come l’amore tra loro ci fosse sempre stato, fosse praticamente cresciuto insieme a loro, fino a trasformarsi in un sentimento tale da essere poi finalmente condiviso, seppur per pochissimo tempo. Quella grande quercia di casa Jarjayes avrebbe molte storie da poter raccontare. Potremmo vedere il cambiamento subito dal piccolo André, entrato a far parte di una famiglia così tanto diversa da quella che aveva perduto e della quale sentiva la mancanza. Mancanza che in parte era stata colmata dalla vicinanza di Oscar, lo strano ragazzino al quale era stato affiancato. Mostrarci la loro infanzia sarebbe come entrare nei meandri della loro mente e comprendere le dinamiche che si sono susseguite. Qui tu ci dai un piccolo assaggio, con André che quando è vicino ad Oscar e condivide con lei ogni momento della sua giornata, prova un sentimento che lo fa stare bene, ancora non sa dargli un nome, ma sente che lo completa in qualche modo. E poi la condivisione di ciò che facevano che hanno sempre avuto, arricchirebbe la narrazione della loro vita. L’episodio della sepoltura del loro piccolo grande tesoro è qualcosa che li legherà per sempre, riportandoli con la memoria a quel momento e a quel luogo che li ha visti crescere, dove la quercia assume quasi le connotazioni di un genitore che li ha riparati e che li ha visti crescere e cambiare maturando delle consapevolezze. E’ stato un vero regalo questo tuo racconto. Spero ci farai dono di altri momenti così intensi nella loro pura semplicità. Colgo l’occasione per porgerti auguri di buone feste prossime. A presto! |
Cara Fennec, |