Ciao! So che scegliere la prima storia di una lista è un po’ scontato ma, è stato il titolo e la breve descrizione ad attirare la mia attenzione.
Inizio la recensione dicendo che ho adorato questa storia, in ogni suo aspetto. È breve ma... sicuramente molto intensa.
Mi ha molto colpito il fatto che la protagonista fosse una donna. Solitamente l’assissino è quasi sempre un uomo, soprattutto quando vengono descritti certi atteggiamenti è molto più facile immaginare una figura maschile invece che una femminile. È una scelta molto interessante che francamente ho apprezzato e che ho trovato anche ricca di significato.
Infatti, ci sono diversi aspetti su cui vorrei soffermarmi. Prima di tutto, l’accostamento tra la morte e la vita. Il corpo è lì, di fronte a lei. Morto. Ma è proprio da questa morte che qualcosa nasce: la sua nuova vita da assassina, che la fa sentire talmente euforica da crogiolarsi nel piacere dell’autoerotismo, un amplesso sterile.
Altro dettaglio molto importante: la somiglianza dell’uomo con il padre. Non sappiamo praticamente nulla del background dell’assassina ma da questa descrizione è possibile immaginare che, forse, la figura paterna ha giocato un ruolo importante nella psicologia della protagonista.
Anche le descrizioni che proponi sono perfette: ogni parola sembra essere stata scelta con cura ed è impressionante la descrizione dell’ambiente. Un vicolo buio pieno di rifiuti, quasi una discarica, lercia e maleodorante. Oserei dire che è quasi un’immagine destabilizzante, pensare ad un luogo del genere e leggere che cosa vi avviene.
Tuttavia, nonostante le tematiche forti, questa storia non sfocia mai nel volgare. Per questo ti faccio i miei più sinceri complimenti. È una scelta stilistica che ammiro, perché non è per nulla facile descrivere l’orrore senza cedere alla scurrilità.
Un’ultima cosa! I dialoghi. Ovviamente non ce ne sono in questa storia e l’unica battuta si trova proprio alla fine. “Era ora”. Due semplici paroline, anche dal suono molto simile, ma che rimangono impresse nella mente.
Grazie mille per la lettura e rinnovo i complimenti.
Ciao,
Rhurab |