Non riguardo la prima serie di Symphogear da secoli, ma ricordo ancora con affetto quanto mi abbia fatto ridere l’angst di Tsubasa durante il rewatch. A… aspetta: ridere non è esattamente l’emozione che quei momenti dovevano svegliare, right? Uhh… oof.
Ehilà! Qui _Alcor che parla! È bello vedere il fandom tirare qualche flebile respiro di fanfiction anche nell’area italiana. È che lavoro! Devo essere sincera, sono partita con aspettative molto basse perché recentemente le storie autoconclusive/riflessive non mi stanno particolarmente soddisfacendo di media.
Il titolo è abbastanza inusuale da attirare lo sguardo, con il senno di poi potrebbe essere considerato un po’ scontato per Tsubasa, ma mi piace guardarlo in relazione all’introduzione. “Diventare una spada in grado di sacrificarsi per gli altri, come ha fatto Kanade a suo tempo.”
Nella serie originale, la ragazza si porta lo spettro dell’amica a lungo ed è stato fatto un lavoro magistrale per delineare il rapporto tra le due in luce dell’assenza di Kanade. Qui si citano molte delle mancanze che Tsubasa sente, fino alle scene finali dove viene esplicitato che lei sta cercando punti di collegamenti per far assomigliare la sua identità attuale a quella lowkey idolizzata di Kanade.
E io sono in angst.
Se la shot non è eccellente dal punto di vista della forma – ad esempio, ci sono le tipiche imperfezioni che si superano scrivendo un po’ più spesso, che ti ho citato in privato – dal punto di vista del ritmo narrativo-emotivo sono stata piacevolmente sorpresa. Mi ha stretto il cuore in più di un momento, e ciò basta per farla brillare.
Prima di dimenticarmi, ottimo lavoro con il combattimento! Mi è piaciuta la cura che è stata messa nell’assicurarsi che i movimenti non suonassero ripetitivi, soprattutto quando i noise sono l’incarnazione dei nemici che non ti permettono coreografie complesse e memorabili.
Direi che è un buon lavoro, Rikka!
See ya!
_Alcor