Recensioni per
Maglioni con le iniziali
di Felpie

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
31/01/21, ore 15:36

Niente "Ciao Felpie!" a 'sto giro, sono sull'orlo delle lacrime, mannaggia a te!
Questa fanfiction è bellissima, immensamente triste ma anche piena di speranza per il futuro, e tu sei stata davvero bravissima a raccontare in questo modo lo stato d'animo di George attraverso gli anni. I gemelli sono sempre stati nella top 5 dei miei personaggi preferiti e per me la morte di Fred è la più triste della saga. è proprio così che mi sono sempre immaginata George dopo la battaglia di Hogwarts, perché la morte del fratello gemello con cui hai condiviso ogni singola cosa per vent'anni non può che avere questo effetto. E qualcuno magari direbbe che ci ha impiegato troppo tempo per riprendersi, ma non riesco davvero a immaginare un dolore più grande per lui, e tu questo dolore l'hai descritto benissimo, mannaggia! Mi è venuto il magone già alle prime righe, perché Natale è la festa della famiglia per eccellenza, ma come fai quando tuo fratello gemello è morto da pochi mesi? Lo capisco benissimo, George che non vuole andare alla Tana, non vorrei nemmeno io al suo posto; ma capisco anche Ginny che cerca di coinvolgerlo e aiutarlo a combattere la sua depressione, e Angelina (tanto apprezzamento per lei, non l'ho mai considerata granché ma nel giro di poche righe me l'hai fatta adorare), e Harry (molto bello che sia lui una delle persone che va a prendere George al suo appartamento, non hanno mai avuto chissà che rapporto profondo e l'iniziativa di Harry mi è piaciuta proprio per questo). George è molto umano nelle sue reazioni, soprattutto quando "pensa male" di Harry; mostra tutta la fragilità che una volta, con Fred, riusciva a nascondere benissimo dietro il carattere e le malefatte. Mi è piaciuto soprattutto che riesca a rialzarsi, alla fine, con l'aiuto della famiglia, e che simbolicamente faccia definitivamente "pace" con la morte di Fred solo quando ne parla al figlio che porta il suo nome (cavolate, mi è piaciuto soprattutto che questa fanfiction mi abbia spezzato il cuore). Poi, la cosa di Fred che voleva che Ginny si chiamasse Roxanne e che George chiami così sua figlia (due gemelli, poi! Il mio cuore fa di nuovo crack) è la ciliegina sulla torta, perché ho sempre immaginato Ginny molto legata a Fred e George (non so se sia addirittura canon). Inoltre, menzione d'onore a Teddy che spamma cioccolato a tutti (anche qui un grande Anche lo stile mi è piaciuto tantissimo: trasuda tristezza e dolore da tutte le parole e arriva dritto al cuore, e non potevi scegliere parole migliori per raccontare questa storia. Comunque, nonostante il tema della challenge fosse il Grinch (tema perfettamente centrato secondo me) e questa sia una storia tristissima, è proprio natalizia, non potrebbe proprio non esserlo con i Potter-Weasley tutti insieme e i maglioni di Molly, quindi sei stata doppiamente brava perché non penso sia facile scrivere personaggi "grinchosi" e allo stesso tempo far percepire l'atmosfera del Natale. Ancora complimenti per essere riuscita a trasmettere tutte queste emozioni, e grazie per avermi fatta commuovere A presto,
Airborne

Recensore Veterano
20/12/20, ore 13:46

Ciao!
Finalmente sono qui per recensire la storia che mi hai regalato. Perdonami se non sarà abbastanza questa recensione ma sono giorni frenetici e ci tenevo a non passare in un tempo biblico come mio solito.
Il "dopo Fred" è un momento che mi affascina sempre da lettrice e che ho sperimentato solo una volta da autrice, non essendo i gemelli personaggi di cui scrivo di solito.
Per George, che non è mai stato solo nemmeno al momento della nascita, questa vita di eterna solitudine dev'essere stata nuova, diversa, eternamente monca e, ovviamente, esistono situazioni, come il Natale, in cui questa condizione è destinata ad amplificarsi, a rendere ancora più acuta la mancanza del gemello.
Il Natale è anche il momento in cui c'è uno dei suoi soliti scherzi, il costante scambiarsi un maglione, che è poi l'espediente narrativo che hai usato per tutto il racconto.
George, ad ogni Natale, va salvato da questo precipizio, ogni anno tocca a qualcuno, ogni tanto qualcuno deve riportarlo a casa e strapparlo alla solitudine: è estremamente realistico nella brutalità del suo dolore, così come è realistico il fatto che questo suo atteggiamento cambi, inevitabilmente, al momento della nascita dei figli, con la paternità.
Il rapporto con questo mini Fred che pian piano lenisce le ferite di George mi ha intenerita infinitamente, così come - menzione d'onore - la dolcezza di Angelina nello star vicino al suo compagno, poi marito.
Sei stata tanto tanto tanto delicata nel trattare questo tema, nell'affrontare l'essere Grinch di George e nel suo ritornare ad una forma di normalità.
Ti ringrazio ancora per avermela regalata!
Un abbraccio
Fede

Recensore Master
19/12/20, ore 15:38

Ho beccato ieri questa storia sul gruppo e non ho potuto fare a meno di pensare che dovevo leggerla, con assoluta certezza dovevo fare una capatina. Se si tratta di George e di Fred [per quanto Fred non ci sia, ma è presente in altri modi], io posso solo dire "eccomi".
E ti dico eccomi in tanti modi, prima di tutto ringraziandoti per quello che hai scritto: una storia del genere, benché non lo sapessi proprio prima, mi serviva. Mi serviva la tristezza, il dolore di una perdita, il vuoto e ancora, piano piano, la nascita di qualcosa di diverso. Ma arrivo a tutto con calma.
Di questa storia mi sono entrate dentro parecchie frasi, mi hanno costellato il cuore in una maniera indicibile: ho amato questa idea di giorni che passano e qualcosina in più, perché in fondo George mica lo sa quando suo fratello è morto e ho amato una parte della lettera precisa "è stata la prima volta che non ho pensato a te per dieci secondi. Ti chiedo scusa, se non ho pensato a te, in quei dieci secondi"; la pienezza e la pesantezza di queste parole sono inconcepibili, te lo giuro.
Il mio cuore ha avuto uno scompenso a questo punto della storia ed è stato difficile sia andare avanti che non andare avanti: combattuta, avevo paura di trovare di peggio, ma forse quel peggio sarebbe stato ancora più poetico. E per quanto peggio non lo sia, non proprio ecco, è comunque una meraviglia.
Perché è geniale l'idea che ogni anno qualcuno lo vada a prendere: sono talmente tanti che alla fine ogni volta è una persona diversa, può essere Angelina [l'amore della sua vita che è entrata nella sua vita con così poco, tingendo la quotidianità], può essere Ron o Harry, che ormai è un nuovo fratello. O può essere Percy, che ha bisogno di farlo tornare in vita: non può perdere un altro gemello.
E ho amato questo gioco dei maglioni, che fa tanto male: Arthur che dice a Molly che forse è il caso di smetterla, di fare maglioni che non hanno un senso, perché è più doloroso farli e poi tenerli lì senza nessun motivo, che non farli proprio. Il modo in cui George prende in mano il maglione e pensa "sarà di Ginny" e invece no, non se ne rende conto e questo mi spezza. E mi spezza ancora di più Fred Junior che scende le scale, con un maglione troppo grande, ma che è proprio da lui e George glielo lascia addosso e non piange più: il vuoto nel cuore è un vuoto che rimarrà per sempre, ma ha imparato che può essere comunque felice.
Ho amato questa storia, dico davvero: perdonami per lo sproloquio, ma è stato davvero davvero bellissimo.
Sia ❤

Nuovo recensore
19/12/20, ore 00:24

Datemi dei fazzoletti. Sarò ipersensibile ma questa storia è una bomba. Penso di aver iniziato a piangere prima della metà e di non aver smesso fino alla fine. Penso che effettivamente George ci abbia messo davvero tantissimo tempo prima di togliersi di dosso un Po di dolore...quindi hai reso a pieno il suo stato d'animo e la sua sofferenza. Complimenti!

Recensore Master
18/12/20, ore 21:07

Mi immagino che ci voglia davvero molto tempo perché il dolore della morte di una parte di sé, perché così era Fred per George e viceversa, si presenti a intervalli sempre più lontani, lasciando la possibilità di tornare a festeggiare il Natale. Perché il dolore per la morte di qualcuno a cui si vuole bene all'inizio è una devastante marea che ti mette sotto continuamente e non ti fa respirare. Poi la marea comincia ad abbassarsi e riemergono alcuni spuntoni di roccia, alcuni momenti di serenità. La marea si abbassa sempre più, tuttavia basta un attimo, una parola particolare, in maglione con le iniziali, un oggetto caro e ritorna il dolore come un terribile tsunami che allaga di nuovo tutto. Passa il tempo e gli tsunami sono sempre più radi mentre aumentano i momenti sereni, persino quelli felici, però quelle ondate improvvise ci saranno sempre.
Ecco perché George ci mette anni e anni a tornare a gioire del Natale e ci riesce soprattutto grazie all'affetto di Angelina e dei figli. Eppure avrà sempre quella marea improvvisa a dilagnargli il cuore.
Sei stata davvero brava a descrivere l'evoluzione della sua sofferenza.