Recensioni per
Solitudini
di D a k o t a

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/10/21, ore 22:22
Cap. 1:

Ciao.
Stavo gironzolando sul sito e ho notato questa storia. Devo farti i miei complimenti perchè , secondo me, hai fatto un ritratto davvero calzante di John Winchester. All'inizio la sua rigidità nei confronti di Dean lo fa apparire odioso e verrebbe naturale chiedersi come può sgridarlo in quel modo dopo che gli ha salvato la vita. Dovrebbe abbracciarlo, consolarlo e ringraziare il cielo per averlo ancora con lui e invece è un continuo riprenderlo per non aver ubbidito ad un suo ordine.
John sembra il padre peggiore del mondo, ma poi, pur se con rudezza, si preoccupa delle condizioni di Dean realizzando che, nonostante il rischio del CPS e di un probabile casino con la polizia, deve portarlo in ospedale.
Il gesto di prenderlo in braccio ha per me un duplice significato: il più immediato è quello di non farlo camminare e peggiorare così le sue ferite, ma è anche il modo per dire a Dean che, dietro la scorza del cacciatore, c'è ancora papà e che sarà sempre il suo bambino.
Lo scambio finale poi è davvero bello perchè entrambi "usano" Sam per dirsi che si vogliono bene e che sono importanti.
Ancora complimenti, bel lavoro.

Recensore Master
06/01/21, ore 18:50
Cap. 1:

Ciao 🍵
Per prima cosa, devo dirti che è diverso tempo che ho notato il tuo profilo e l'abbondanza di storie che pubblichi e che è da altrettanto tempo - da quando ho notato che tipo di storie pubblichi e la qualità e l'attenzione che mi sembri mettere nella tua scrittura - che mi dico di lasciarmi annegare beatamente tra tutti questi spaccati di vita Winchester. L'unico motivo per cui fino ad oggi non lo avevo ancora fatto è uno dei principi secondo i quali cerco di condurre la mia esistenza su EFP, ossia "si recensisce quello che si legge". Quindi eccomi, posso finalmente tuffarmi in qualcuna delle tue storie sapendo di avere il tempo di lasciare una recensione - anzi, spero, nel tempo, più di una, perchè sicuramente dopo questo assaggio mi piacerebbe inoltrarmi ancora di più tra ciò che offri sul tuo profilo 📝
Ebbene, lo ammetto, ho scelto questa storia per prima perché soffro di una malsana attrazione nei confronti delle scene che coinvolgono Dean e i rarissimi casi in cui disobbedisce agli ordini di suo padre. Soffro il fascino di diverse attrazioni malsane, a dire il vero - innumerevoli, in questo fandom - ma la tua presentazione della storia mi ha attirato e devo dire di non essere rimasta assolutamente delusa.
Il rapporto tra Dean e John è delineato in maniera squisita, così profonda e attenta anche a quei particolari che la serie tv non ha lasciato semplicemente in sospeso, ma ce li ha fatti immaginare completamente, costruire quasi da zero. Quindi doppi complimenti a te per come sei riuscita a estrarli, analizzarli e metterli su carta, perché mi sono arrivati dritti dritti allo stomaco ✨
Per quanto io adori Sam - tra i due fratelli, è il mio preferito - mi sono goduta ogni angolo delle interazioni verbali e non tra John e il figlio maggiore, davvero magistrali, e per una volta sono stata contenta che non ci fosse Sam - perché si sa, con Sam presente le dinamiche famigliari subiscono un rimescolamento totale e sarebbe accaduto anche qui.
Se dovessi puntare il dito verso ciò che ho apprezzato di più tra gli elementi che hai messo in risalto, direi a pari merito la costanza della severità di John, che è molto canon ed è uno degli aspetti che più me lo fanno apprezzare (come personaggio) e più mi fanno imbestialire (in veste di padre), e il modo in cui, nella conclusione, l'intera disputa si riassume in un discorso sul bisogno, in un discorso che, per quanto semore rude come solo i Winchester possono essere, parla d'amore. Molto bello 💙
Ecco, ora mi rimane solo una voglia matta di leggermi tutte le tue storie. Piano piano, passo dopo passo, potrei anche riuscirci. Per il momento ti ringrazio di questo emozionante spaccato del rapporto tra Dean e John e ti mando un abbraccio.
Alla prossima 🤗🍁

Recensore Junior
05/01/21, ore 19:26
Cap. 1:

Ciao!
Sono sempre un po’ combattuta quando si parla di John Winchester. Per quanto mi dissoci dalla caratterizzazione di quella parte di fandom che lo dipinge come una sorta di mostro a tre teste, devo ammettere di avere un po’ di headcanon decisamente brutti, primo su tutti (e anche il peggiore, perché anche lo show lì non lascia ampio margine d’interpretazione, secondo me) la sua reazione alla scomparsa/fuga di Sam a Flagstaff. In ogni caso, non sto scrivendo questa recensione per risolvere i miei problemi con John, ma per dirti che questa storia mi è piaciuta moltissimo e che l’ho trovata assolutamente IC e in linea con il suo personaggio, per come lo vedo io. Perché sì, per carità, Dean avrà pure disobbedito a un ordine, ma lo ha fatto per salvare - o almeno, provare a salvare - la vita di suo padre, ed è pure rimasto seriamente ferito. Quindi io ce lo vedo proprio John, a fargli una ramanzina del genere, così come vedo Dean che gli concede la verità - che sia nella forma di un lamento, o di una resa - anziché il solito “sto bene” solo quando le domande arrivano sotto forma di ordini. Ecco, tutta quella parte, dal “Sei ferito” fino al “Dobbiamo andare in ospedale” mi ha ammazzato un pochetto. 
C’è un lieve e ben nascosto moto di orgoglio in John nel notare che suo figlio darebbe la vita per lui e per Sam.
E anche questa frase mi ha ammazzato. È assolutamente IC e vera, verissima, ma fa anche un sacco male perché Dean ha sempre messo la sua vita in secondo, terzo piano rispetto a quella delle persone che ama, ed è una cosa bella e che gli fa onore, certo, ma è anche molto triste. La cosa che mi ha colpito di più di questa OS è il modo in cui hai alternato i due punti di vista: ogni paragrafo sembra scavare ancora di più quell’abisso che c’è tra Dean e John, un abisso diverso rispetto a quello che c’è tra quest’ultimo e Sam, ma altrettanto incolmabile, e la metafora delle due solitudini che si incrociano solo a tratti - pur procedendo “affiancate” in qualche modo - è veramente azzeccata, e scritta benissimo tra l’altro. 
Ancora, complimenti ✨
A presto 🌸💎

Recensore Master
29/12/20, ore 11:09
Cap. 1:

I chiaroscuri che usi su John non smetteranno mai di affascinarmi, mi catturano completamente, mi si chiude la gola ogni volta che mi trovo a leggere della sua rigidità - che per lui non è una scelta, ma l'unico modo di sopravvivere-, mi sobbalza il cuore un petto ogni volta che lo descrivi sensibile ai sentimenti nonostante tutto.
Davvero, ancora mi chiedo come tu faccia a scrivere un John così perfetto.
Ho amato tutto di questa storia, TUTTO.
Della prima parte mi ha colpito tantissimo l'introspezione di Dean.
È una sequenza meravigliosa, che mette in luce come Dean a 14 anni sia perfettamente in grado di leggere i toni di suo padre, il linguaggio del suo corpo, il sottinteso delle sue frasi. Se penso a cosa significa in termini di crescita piango da qui all'infinito. ç_ç
Mi è piaciuto e mi ha fatto male allo stesso tempo ritrovare tra le righe -ma neanche poi tanto-, quello stoicismo che lo caratterizza da adulto e ho amato con tutto il cuore quei brevissimi istanti in cui Dean scorge il barlumi di un sentimento in suo padre.
Giuro è tutto troppo bello e mi fa tutto troppo male!
Della seconda parte, ecco, vorrei avere la coerenza necessaria a spiegare esattamente come questa scena abbia scavato profondamente dentro di me -tanto che stanotte penso anche di averla risognata-, perché la parte in cui John controlla le ferite di suo figlio, consapevole di esserne lui la causa per giunta, è una roba che mi riempie di talmente tante emozioni aggrovigliate che non so neanch'io come districarle.
È una scena bellissima, tenera e pungente allo stesso tempo, con un sapore dolceamaro che mi fa girare la testa. E quel senso di colpa che aleggia nell'aria e ricade su entrambi rende meravigliosa l'interpretazione che hi dato della solitudine, di questi due universi che ogni tanto entrano in contatto, ma non riescono a rimanere vicini a lungo, e il conforto di quegli istanti e veramente effimero, ma allo stesso tempo potentissimo e racchiude in sé l'essenza del loro vissuto.
Questa è la recensione peggiore che abbia mai scritto, non sono lucida! ^^
Adesso che ho illustrato in modo così contorto tutto quello che mi hai fatto provare con questa OS, parliamo un attimo della parte puramente stilistica e di quanto sono belli alcuni passaggi:
Qualsiasi sia la verità, quella finestra è già stata chiusa prima che lui possa capire.
L'efficacia di usare la parola finestra!. L'ho vista, ti giuro, negli occhi di John.
E’ uno scostarsi impercettibile, ma non abbastanza impercettibile perché suo padre non se ne accorga.
Si parla di un intuito che associo sempre a John, come cacciatore, ex-soldato e padre. Tu l'hai reso alla perfezione. E aggiungo anche che per questo tipo di scene ho un soft spot: compare uno sciame di farfalle nella mia pancia solo a pensarci. ^_^
ma papà ha fatto finta così tante volte di bersi i suoi sto bene, è tutto a posto che spera che si accontenti.
Piango. Ancora una volta hai colpito nel segno con una tale naturalezza che inizialmente quasi non ho sentito dolore, quasi.
mentre l’altra mano finisce fra i suoi capelli per un po’. A quel gesto, Dean chiude gli occhi e deve utilizzare tutto il suo autocontrollo per sopprimere un nodo alla gola.
Ecco qui accenni ad un altro dei miei numerosi kink, Dean ragazzino touch starved mi uccide, MI UCCIDE. E ne voglio ancora... ç_ç
“Va bene. Me lo merito, papà”
Colpita e affondata. Ciao.
Ed è tutto. John sbarra gli occhi a quelle parole, ma è solo un istante. Il suo sguardo si tinge appena di quella punta di tenerezza che raramente rivolge ai suoi figli, mentre la sua mano va sulla guancia del ragazzino per un momento per poi scivolare in una breve carezza – non una stretta – sulla sua spalla.
Ma la bellezza di questa sequenza? Credo che se John avesse reagito diversamente dopo il "Me lo merito" di Dean mi sarei messa a ululare di dolore. ç_ç
I servizi sociali. E questa frase:
Sono momenti che cavalcano l’onda di un’esistenza in preda alla follia come la loro, un’esistenza che per non perdersi si racconta nella sua agenda. E poi ci sono momenti come quello, momenti in cui è solo un ragazzino spaventato e il peso di una guerra di cui sono artefici e vittime preme sulla loro schiena.
Perché per Dean il più grande spauracchio sono i servizi sociale che possono allontanarlo allo stesso tempo da suo padre e da Sam, e la famiglia per lui è già al primo posto. John qui per la prima volta si comporta da padre, toglie il peso dalle spalle del figli e in sostanza gli dice "Ci penso io." L'ho adorato. E lasciami dire che la parte dove parli di quegli istanti che caratterizzano la loro vita e una delle cose più poetiche mai lette.
Fa attenzione a non fare nessun movimento brusco, a non fare più niente che possa spaventarlo, mentre l’avvolge fra le sue braccia.
Ecco, già ho un debole per gli abbracci, non ti dico che effetto mi ha fatto questa scena in cui John lo prende in braccio! Credo tra l'altro che sia la prima volta che la trovo in una storia, ed è stato bellissimo, compresa la parte in Dean s'indigna! Ce lo vedo proprio, è adorabile! ^^
La parte finale mi è piaciuta tutta. Ogni parola.
Il fatto che Dean riesca ad aprirsi con suo padre e parlare, la capacità di John di leggere tutte e sue pose e l'allusione al fatto che normalmente suo figlio non dice.
È una sequenza meravigliosamente intensa, bellissima da leggere che non riesco a togliermi dalla mente.
“Ha più bisogno di te”
Qui mi soffermo nuovamente, perché in sostanza John sta dicendo a Dean che la sua vita conta di più. La vita di Dean è più importante della sua, e lui la rapporta al prendersi cura di Sam, ma io ho la sensazione che questa frase sia già il seme di quello che poi lo porterà a sacrificarsi per lui. Nasconde tantissime cose questa piccola frase, e esprime un'autoconsapevolezza che su John diventa dolorosa e bellissima.
Insomma, che devo dire.
Per me questa storia è stata un capolavoro e rientra di diritto nella triade delle mie preferite.
Grazie per queste emozioni.
Un abbraccio, Joy.