Ciao e buon anno ^^
Visto che avevo un po’ di tempo e la tua storia è molto corta, sono venuta subito a recensirla.
Intanto comincio col dirti che mi ha fatto molto piacere che tu abbia scelto di scrivere qualcosa su Jaime Lannister e i suoi sentimenti per Brienne. La scelta del fiore, dunque, è azzeccatissima per loro: in questo caso non si tratta di un amore nascosto agli altri, ma anche ai diretti interessati che, per un motivo o un altro (perché sono scemi principalmente 🙈), non riescono ad accettare in fretta i loro sentimenti.
Questa storia è ambientata alla fine della settima stagione e ci mostra il momento in cui Jaime decide, senza ulteriore indugio, di andare al Nord per combattere con i vivi. È interessante il fatto che tutto parta da un sogno che fa, in cui vede una stella zaffiro spegnersi mentre il ghiaccio ricopre un campo di aquilegie; anche nei libri è un sogno a spingere Jaime ad andare a salvare Brienne a Harrenhal, mentre qui questo è un sogno ricorrente che, alla fine, gli dà la forza di indagare su ciò che vede – anche se lui non crede davvero che significhi qualcosa.
L’idea che Varys usi i fiori per comunicare con i suoi uccellini l’ho trovata molto interessante e plausibile, mentre mi è sembrato un po’ strano che Jaime avesse perso una scommessa con lui e per questo avesse dovuto tenere nella sua stanza dei libri tra cui, guarda caso, ce n’era proprio uno che parlava del significato dei fiori. Forse avresti potuto approfondire un po’ di più questa parte, con alcuni dettagli sulla scommessa e sul perché di quelle scelte di Varys. Un’altra cosa che non mi è tornata moltissimo è come facesse Jaime a sapere che quei fiori si chiamavano aquilegie. Non mi dà l’idea di essere un esperto e quel fiore non mi sembra molto comune (ma magari mi sbaglio io, anche perché non sono molto esperta di fiori: mi piace il fatto che a ognuno sia affiancato un significato particolare, ma sarei in grado di riconoscere pochissimi fiori fisici 😅)
Ho poi apprezzato il fatto che tu abbia inserito il paragrafo del libro in cui vengono spiegati significato e caratteristiche dell’aquilegia, è stato interessante leggere queste informazioni, anche se ti consiglio di tenere sempre a mente il contesto in cui sei: la lingua latina non esiste in Got, né credo che conoscano i pianeti – o che li chiamino come noi, quindi Venere, Marte, ecc… Tipo qui magari avresti potuto dire: “deriva da una parola che, in Alto Valyriano, indica un recipiente…” così avresti mantenuto lo stesso concetto, ma adattandolo a Westeros ^^
Il finale, infine, mi è piaciuto molto. Qui vediamo proprio quello che è il dilemma interiore di Jaime: ha una donna bellissima come Cersei al suo fianco, eppure si trova sempre più spesso a pensare a Brienne. Questa difficoltà viene però estinta nel finale, quando lui incontra gli occhi disgustati di sua sorella mentre si prepara a partire, e capisce di non provare più quell’amore intenso che un tempo li legava. Immagino – e spero – che questa consapevolezza porti poi a uno sviluppo diverso della sua storia con Brienne (cioè con lui che non torna sui suoi passi per dichiarare il suo grande amore per Cersei 🙈)
Prima di concludere, visto che sono qui in veste di “giudice”, ti faccio un paio di appunti su delle sviste che ho trovato:
“Quella notte si svegliò di soprassalto,con il corpo” -> ti sei persa uno spazio tra la virgola e il corpo
“o dovrei forse chiamarlo incubo?.” -> il punto non serve, c’è già il “?” a chiudere la frase.
“aver mantenuto la promessa, che, a onor del vero, non gli era costato poi tanto.” -> il soggetto è “promessa”, quindi dovrebbe essere costata.
Detto ciò, mi ha fatto molto piacere leggere la tua storia. Hai saputo rappresentare bene il significato del fiore scelto e trovo che tu abbia fatto un ottimo lavoro con la caratterizzazione di Jaime. Spero che deciderai di scrivere ancora su di loro, il tuo stile mi è piaciuto molto e mi piacerebbe tanto leggere altro sui Braime scritto da te ❤
Alla prossima!
Baci, pampa |