Recensioni per
Per un pugno di lacrime
di _L_Black_

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/04/21, ore 09:18

5° classificata al contest "Cosa sarebbe successo se..."

Grammatica: 6,60/10
Mi dispiace tanto ammetterlo, anche perché l'idea base della storia mi è piaciuta moltissimo, ma ho notato parecchi errori:
- Di Hogwarts aveva sempre saputo che fosse un luogo sicuro anzi, secondo quel mezzogigante di Hagrid, il più sicuro di tutto il mondo magico e anche i professori avevano continuato a blaterare spesso questa storiella. "Nessun posto è sicuro come Hogwarts. Non dovete temere" aveva detto a lezione il professor Silente. Sebbene lui fosse un uomo di cui fidarsi e anche il preside Dippet emanasse sicurezza da tutti i pori, dopo l'ennesimo studente trovato pietrificato nel corridoio del terzo piano questa sicurezza iniziava a vacillare. Che poi, era una coincidenza il fatto che tutti gli studenti pietrificati fossero dei Nati Babbani? La prima risposta a questa domanda viene spontanea, è no → poiché i verbi della porzione di testo che precede la frase sottolineata sono stati coniugati all'imperfetto indicativo e all'imperfetto congiuntivo, anche i verbi dell'affermazione finale avrebbero dovuto essere coniugati all'imperfetto → La risposta a questa domanda veniva spontanea: no.
Di fatti, subito dopo continui ancora con l'imperfetto dicendo → E Myrtle aveva allorché iniziato a pensarla in modo diverso.
Eppure, in seguito, troviamo di nuovo il tempo presente → Col cavolo che Hogwarts è sicura → anche qui, avresti dovuto continuare con l'imperfetto: Col cavolo che Hogwarts era sicura (-0,10 pt).
Avresti potuto lasciare il verbo al presente se avessi reso l'ultima frase come un effettivo pensiero di Myrtle, ponendola tra virgolette oppure scrivendola in corsivo, differenziandola dal resto del testo in modo da far capire si trattasse di un diretto pensiero della protagonista.
Si perché Albert era stato l'unico a non crederla pazza […] → Sì → l'affermazione “sì” si scrive con l'accento grave sulla vocale -i (-0,10 pt).
- Nessuna delle sue compagne di casa volevano avere a che fare con una che aveva gli incubi ogni notte […] → voleva → il verbo “volere” fa riferimento a quel nessuna – singolare femminile, motivo per il quale andava coniugato alla 3° persona singolare (-0,10 pt).
Se invece avessi omesso quel nessuna, scrivendo: Le sue compagne di casa non volevano avere a che fare con una che aveva gli incubi ogni notte […], allora avresti potuto adoperare il verbo alla 3° persona plurale.
- «Ciao sono Myrtle Warren e ho paura anche della mia ombra gnee» → gne → hai inserito una “e” di troppo (esattamente come accade per i puntini sospensivi nell'interpunzione, la regola è la seguente: o uno o tre, mai due o più di tre), ma presumo si sia trattato di un refuso dal momento che quest'errore non è più stato commesso (-0,01 pt).
- Ma più di ogni altra cosa, non avevano visto le loro madri piangere davanti alla tomba vuota un figlio di appena vent'anni […] → […] davanti alla tomba vuota di un figlio di appena vent'anni […] → hai dimenticato una parola (-0,03 pt).
- Così Myrtle aveva iniziato a tenersi tutto dentro e a incassare i colpi che ogni parola pronunciata contro di lei, le provocavano → le provocava → parli di parola al singolare, motivo per il quale il verbo non può trovarsi al plurale (-0,10 pt).
- […] Hogwarts era sotto un altro tipo di attacco. Attacchi ai danni di Nati Babbani → dei (-0,05 pt).
- La prima aggressione ebbe luogo a novembre e fu ai danni di Elyse Bredford di Tassorosso, la ragazza venne trovata sul pavimento del quarto piano, immobile come una statua. Pietrificata, decretò Dippet e dal tono che l'uomo usò, si capiva che non portava a nulla di buono → […] si capì che non avrebbe portato a nulla di buono → (-0,10 pt).
- I pietrificati erano tutti Nati Babbani e tra loro, iniziava a salire la paura di ritrovarsi sottoforma di statua → sotto forma → si scrive staccato (-0,05 pt).
- «Molto...molto bene […] → dopo i puntini sospensivi e prima della parola successiva si lascia uno spazio (-0,03 pt).
- «Mi spiego meglio. Facciamo un esempio, mettiamo il caso che un molliccio attacchi la signorina Warren e si trasformasse in un ragno, fino a che lei non si accorge di avere di fronte un molliccio, lui prende tutto della paura di Warren quindi anche i suoi punti di forza. Sono stato esaustivo?» → qui troviamo dei tempi verbali mal coniugati (-0,20 pt).
Per la prima parte della frase, avresti avuto due alternative:
1) Il primo verbo che troviamo, così come da te scritto, è attacchi (voce del verbo “attaccare”, 3° persona singolare del congiuntivo presente); di conseguenza avresti dovuto continuare sulla stessa linea ponendo anche il verbo “trasformare” al congiuntivo presente → «Mi spiego meglio. Facciamo un esempio, mettiamo il caso che un molliccio attacchi la signorina Warren e si trasformi in un ragno […].
Tu, invece, l'hai coniugato al congiuntivo imperfetto, 3° persona singolare. Questo ci porta alla seconda alternativa.
2) Se avessi voluto usare il congiuntivo imperfetto, avresti dovuto coniugare allo stesso tempo verbale anche “attaccare” → «Mi spiego meglio. Facciamo un esempio, mettiamo il caso che un molliccio attaccasse la signorina Warren e si trasformasse in un ragno […].
Per quanto riguarda la seconda parte della frase, invece, sia che tu avessi posto i primi due verbi al congiuntivo presente o che li avessi posti al congiuntivo imperfetto, i successivi “accorgere” e “prendere” avrebbero dovuto essere coniugati al futuro semplice del modo indicativo → «Mi spiego meglio. Facciamo un esempio, mettiamo il caso che un molliccio attacchi/attaccasse la signorina Warren e si trasformi/trasformasse in un ragno, fino a che lei non si accorgerà di avere di fronte un molliccio, lui prenderà tutto della paura di Warren quindi anche i suoi punti di forza. Sono stato esaustivo?»
In quell'esatto istante, l'armadio tremò vistosamente e molto studenti → molti (-0,01 pt).
- Myrtle lo fissò esterrefatta mentre i suoi compagni, Hornby in particolare, pregustava già il momento in cui l'avrebbe potuta prendere in giro → anche qui i verbi sono stati mal coniugati → Myrtle lo fissò esterrefatta mentre i suoi compagni, Hornby in particolare, pregustavano (dal momento che parli dei suoi compagni – al plurale – anche il verbo “pregustare” avrebbe dovuto trovarsi al plurale poiché fa riferimento ai compagni – sostantivo maschile plurale) già il momento in cui l'avrebbero (stesso discorso per il verbo “avere” che fa sempre riferimento ai compagni) potuta prendere in giro (-0,10 pt).
- In quei pochi secondi Myrtle s'immaginò di trovarsi di fronte l'aggressore ai Nati Babbani […] → dei (-0,05 pt).
- […] con le lacrime cje continuavano a rigarle il volto […] → che (-0,01 pt).
- Un rumore fuori dal bagno la costrinse a darsi una calmata, si soffiò il naso mentre dei passi nella stanza si facevano sempre più vicini e spalancò la porta di scatto → partendo dal presupposto che dei passi non possono spalancare una porta (che può essere invece spalancata da una persona o, al massimo, da dei calci tirati contro di essa), il tempo del verbo “spalancare” è errato. Volendo pur lasciare intendere che siano stati i passi a spalancare la porta, avresti dovuto coniugare il verbo alla 3° persona plurale del passato remoto poiché si tratta di più di un passo → Un rumore fuori dal bagno la costrinse a darsi una calmata, si soffiò il naso mentre dei passi nella stanza si facevano sempre più vicini e spalancarono la porta di scatto (-0,10 pt).
A ogni modo, se posso darti un suggerimento, per un italiano corretto potresti impostare la frase in maniera differente → Un rumore fuori dal bagno la costrinse a darsi una calmata, si soffiò il naso mentre dei passi nella stanza si facevano sempre più vicini e la porta si spalancò di scatto.
- «Va via!» urlò irritata da quella intrusione → Va' → è il troncamento di vai e si scrive con l'apostrofo (-0,10 pt).
Myrtle la guardò esterrefatta, non era abituata a sentire Olive parlarle in modo pacifico dato che era solita trattarla alla stregua di uno zerbino. Lo stupore lasciò presto lo spazio all'irritazione nel trovarsela di fronte. Come si permetteva di profanare anche il suo piccolo spazio, presentandosi lì come se lei volesse parlarci → mi dispiace, ma questa costruzione lessicale non è per nulla corretta → Myrtle la guardò esterrefatta, non era abituata a sentire Olive parlarle in modo pacifico dato che era solita trattarla alla stregua di uno zerbino. Lo stupore lasciò presto lo spazio all'irritazione nel trovarsela di fronte. Come si permetteva di profanare anche il suo piccolo spazio, presentandosi lì come se lei avesse voluto parlarle → come se lei (Myrtle) avesse voluto parlarle (avesse voluto parlare a Olive) (-0,10 pt).
- «Quando sei uscita da lezione, ho...ho continuato a prenderti in giro» → hai dimenticato di lasciare lo spazio necessario (-0,03 pt).
[…] Solo...ti chiedo di pensarci […] → (-0,03 pt).
Per quanto riguarda la punteggiatura, ahimè, qua tocchiamo un tasto molto ma molto dolente. Lungi da me voler apparire presuntuosa, sgarbata oppure offensiva, ma ho notato parecchi errori inerenti l'interpunzione. In alcuni punti, lo ammetto, è stata inserita bene; ma ce ne sono tantissimi altri in cui proprio non va: alcune volte appare mancante, altre volte appare incompleta (quando, per esempio, troviamo degli incisi racchiusi tra due virgole – a tratti è presente solamente la virgola iniziale e a tratti solo quella finale) e altre ancora, invece, è inserita in punti che non necessitano affatto di virgole, apparendo posizionata – perdona l'espressione – un po' a caso (-2 pt). Inoltre, mi sono resa conto del fatto che alla fine di ogni battuta del discorso diretto, sei andata a capo non inserendo alcun punto fermo prima della battuta successiva. Ti riporto un esempio:

«Riddikulus»
«Ancora»
Myrtle fece un respiro profondo e tenne ben salda la bacchetta tra le dita, per poi agitarla. «
Riddikulus»

Anche questo è un errore e vorrei sapere come mai hai deciso di avvalerti di tale scelta.
Se vorrai, sarò ben felice di mostrarti passo per passo cosa (secondo la mia modesta opinione ed esperienza) non è andato con la punteggiatura del tuo testo.

Stile e Lessico: 6,40/10
Ho trovato che quello della tua storia fosse uno stile semplice, così come le parole che hai utilizzato. Non ci sono frasi particolarmente articolate, ma al tempo stesso neanche periodi estremamente banali. Anzi, ti dirò: stando alla trama narrata, ritengo azzeccato l'uso di uno stile abbastanza agevole!
La scorrevolezza delle tue righe appare, in linea di massima, fluida. Ciononostante, la storia si leggerebbe in maniera molto più naturale se non fosse per la punteggiatura male inserita che, purtroppo, rallenta il lettore. Questo è un punto critico che, unito ai verbi coniugati in modo errato, ha contribuito a intaccare anche il parametro corrente nel quale, mi spiace ammetterlo, non ritengo di assegnare un punteggio complessivo superiore al 7/10. A tale punteggio, tuttavia, ho sottratto alcune ripetizioni che ti sono sfuggite e che hanno creato un effetto disarmonico:
- Semplicemente erano maghi e anche se le notizie sul mondo babbano arrivavano anche in quello magico, non potevano comprenderli → avresti potuto, per esempio, scrivere: Semplicemente erano maghi e anche se le notizie sul mondo babbano arrivavano pure/altresì in quello magico, non potevano comprenderli (-0,10 pt).
- […] Hogwarts era sotto un altro tipo di attaccoAttacchi ai danni di Nati Babbani. La prima aggressione ebbe luogo a novembre e fu ai danni di Elyse Bredford di Tassorosso […] → se la prima iterazione tra “attacco” e “attacchi” può andar bene stando a sottolineare la gravità della situazione, la seconda ripetizione avresti potuto evitarla: […] Hogwarts era sotto un altro tipo di attacco. Attacchi ai danni di Nati Babbani. La prima aggressione ebbe luogo a novembre e fu a discapito di Elyse Bredford di Tassorosso […] (-0,10 pt).
- Myrtle lanciò un'occhiata ai suoi compagni e rimase sorpresa, nel vedere che nessuno alzava la mano, soprattutto i Corvonero come lei. Guardò con timore Silente e alzò timidamente la mano per chiedere parola → avresti, per esempio, potuto scrivere: Myrtle lanciò un'occhiata ai suoi compagni e rimase sorpresa, nel vedere che nessuno alzava la mano, soprattutto i Corvonero come lei. Guardò con timore Silente e si fece timidamente avanti per chiedere parola (-0,10 pt).
- So che trovarsi davanti le proprie paure possa essere uno scoglio insormontabile ma dovete essere concentrati, altrimenti lui avrà la meglio → in questo caso, non solo trovo che avresti potuto diversificare per non ripeterti, ma anche per una questione di uso comune; di fatti, è più frequente utilizzare l'espressione “rimanere concentrati” piuttosto che dire “essere concentrati” → So che trovarsi davanti le proprie paure possa essere uno scoglio insormontabile ma dovete rimanere concentrati, altrimenti lui avrà la meglio (-0,10 pt).
- Le sue iridi vagarono sulla figura del ragazzo, proprio quando stava per lanciare un incantesimo e si bloccò di colpo. La saliva le si azzerò all'istante e la bocca divenne così arida da non riuscire a pronunciare parola, neanche l'incantesimo → Le sue iridi vagarono sulla figura del ragazzo, proprio quando stava per lanciare un incantesimo e si bloccò di colpo. La saliva le si azzerò all'istante e la bocca divenne così arida da non riuscire a pronunciare parola, neanche l'incanto/la magia (-0,10 pt).
- «Senti volevo scusarmi» disse con fare spicciolo, non abituata a dire quelle parole. Myrtle fece per aprire bocca ma le parole le morirono in gola […] → per esempio: «Senti volevo scusarmi» disse con fare spicciolo, non abituata a chiedere scusa. Myrtle fece per aprire bocca ma le parole le morirono in gola […] (-0,10 pt).

Infine vorrei chiederti una cosa che non consiste in un errore, più che altro ha stuzzicato la mia curiosità: hai deciso di avvalerti del nome originario della protagonista, chiamandola Myrtle e non Mirtilla; il nome di Olive Hornby è rimasto invariato dall'inglese all'italiano, ma ciò non è accaduto per Silente (di fatti, nella versione originale, lo troviamo come Albus Dumbledore). La mia domanda quindi è la seguente: perché hai scelto per Mirtilla il suo nome originale, mentre per quanto riguarda Silente hai optato per la versione italiana?

Originalità: 5/5
Non so perché, ma ho sempre immaginato Olive Hornby come la versione femminile e Corvonero di Draco Malfoy (d'altronde, chi dice che per essere insopportabili bisogna necessariamente appartenere alla Casa di Serpeverde?). Data tale premessa, un elemento che ho trovato originale nella tua storia sono state le scuse che Olive porge a Myrtle e che, di conseguenza, hanno impedito la morte di quest'ultima: non avrei mai immaginato che una come Olive potesse chiedere scusa (così come non immagino per nulla che scuse di alcun tipo possano espressamente uscire dalla bocca di un soggetto come Malfoy); eppure, trattandosi di una Corvonero e non di una Serpeverde radicata agli ideali della purezza del sangue, non è stato difficile pensare che Olive (al contrario di Draco) possa davvero aver compreso il proprio errore e fatto ammenda.
Prendendo in considerazione la morte di Myrtle, questo potrebbe apparire come un episodio “banale” (e tengo a sottolineare che, per “banale”, non intendo sia insignificante la morte di una ragazzina di tredici anni – assolutamente!) che pochi tendono a vagliare, preferendolo a situazioni molto più ampie presenti nella saga. Personalmente trovo che, invece, questo sia un episodio che ricopre un'importanza particolare, senza il quale le cose non sarebbero andate come sono effettivamente andate – o, ancor più, senza il quale le vicende non avrebbero potuto svolgersi: se Mirtilla non fosse morta, Harry non avrebbe mai avuto da lei le informazioni necessarie che, sommate alle altre, lo hanno poi condotto all'entrata della Camera dei Segreti. O ancora: se Mirtilla non fosse morta, il suo fantasma non avrebbe potuto spiare Cedric Diggory nel bagno dei Prefetti e, successivamente, suggerire a Harry come venire a capo dell'indizio contenuto nell'uovo d'oro durante il Torneo Tremaghi. Per cui, cosa sarebbe successo se Harry non avesse mai trovato l'entrata della Camera dei Segreti? E cosa sarebbe successo se non fosse riuscito a decifrare l'indizio e quindi ad accedere alla prova successiva del Torneo? Di sicuro le cose non avrebbero preso la piega che conosciamo e, chissà!, forse non sarebbero andate avanti poiché ogni tassello, dal più piccolo al più grande, è stato importante e necessario ai fini dell'intera saga.
Ciò che ho trovato davvero originale, riguarda le vicende che hai costruito attorno alla vita di Myrtle. Di lei si hanno poche informazioni, e tutte inerenti la sua morte. Della Myrtle in vita, sappiamo solo che fu una strega nata intorno al 1928 da genitori babbani, che fu smistata nella Casa di Corvonero e che venne costantemente bullizzata. Ecco perché ho apprezzato tantissimo la tua idea di narrare episodi inerenti la sua vita prima e durante Hogwarts: la guerra nel mondo babbano, la morte del fratello al quale era legata, poi gli attacchi ai danni dei Mezzosangue, il Molliccio durante la lezione e infine le scuse da parte di Olive.
Brava, ottima inventiva!

Gradimento personale: 8/10
La storia, nel complesso, mi è piaciuta parecchio!
Non solo per l'originalità che hai avuto nel ricollegarti a episodi realmente accaduti nel mondo babbano durante gli anni in cui si svolgono le vicende, ma anche per la decisione di parlare di un episodio della saga che, là per là, appare “poco rilevante”. Eppure, se le cose fossero andate come da te descritte, Myrtle sarebbe sì sopravvissuta, ma le sorti di Harry – e dell'intero mondo magico – sarebbero successivamente mutate. Inoltre, ho apprezzato la tua scelta di narrare di un personaggio abbastanza snobbato e che, in alcuni casi, suscita persino antipatia nei lettori.
Oltretutto, la tua è sicuramente una one-shot da prendere come esempio: si tratta di un testo che narra di guerra, malesseri e bullismo, ma al contempo il carnefice arriva a capire quanto sbagliate siano state le proprie azioni e, andando contro la propria natura, fa la cosa giusta e si scusa con la vittima (salvandola, inconsapevolmente, da morte certa). La morale che aleggia tra le tue righe è la cosa che, probabilmente, mi è piaciuta più di tutte!

Totale: 26/35

Recensore Master
19/01/21, ore 10:57

Ciao!
Mi hai detto di essere tornata da poco a metterti in gioco con i contest sul forum di efp e ho voluto leggere questa storia che partecipa a uno, perché trovo che siano un modo intrigante di provare a scrivere anche su personaggi o temi che consideriamo di meno, come hai fatto tu con Mirtilla Malcontenta.
Ho apprezzato come hai costruito un background ampio e solido a partire da quelle poche informazioni che sappiamo di lei, che sono soprattutto inerenti alla sua morte. Ecco, tu non hai scritto di quel momento che conosciamo dai libri dal racconto stesso del fantasma a Harry Potter, ma hai approfondito quella che è la vita di Mirtilla (o Myrtle naturalmente, io sono affezionata alla prima traduzione in italiano), non la morte. Ti sei riallacciata alle vicende storiche Babbane del tempo, che ci sono ben note, e l'ho trovato molto credibile, essendo lei una Nata Babbana, perciò sicuramente coinvolta nell'angoscia della guerra nel Regno Unito e nel mondo. Hogwarts è un posto sicuro per lei, ma non per la sua famiglia non magica. Fino a quando anche Hogwarts diventa pericolosa, per gli attacchi del Basilisco, e allora lei non può sentirsi al sicuro in nessuno dei due mondi in cui vive. Trovo che la sua introspezione in proposito sia stata efficace.
Ci sono state le interazioni con Olive, che la prende in giro, come sappiamo, ma ho trovato comunque credibile il suo cambio di prospettiva alla fine della storia e le sue scuse. Per quanto odiosa, è solo una ragazzina nata in una famiglia di maghi e si tratta di scherzi giovanili; non è priva della sensibilità di comprendere cosa significa la guerra per i Babbani, nel momento in cui le viene spiegata (sicuramente i maghi non erano coinvolti attivamente ed è plausibile che lei semplicemente non avesse idea delle reali implicazioni del periodo storico).
Molto carina la citazione al canon, con la lezione di Difesa contro le Arti Oscure sui Mollicci!
È stata una lettura piacevole, in bocca al lupo per il contest!
Alla prossima!
Legar

Recensore Veterano
04/01/21, ore 17:14

Ciao, sono anche io una partecipante a questo contest, spero di finire presto la storia.
Comunque, la storia mi è piaciuta molto anche se all'inizio , non so per quale strano motivo, credevo che fosse dal punto di vista di " Tu sai chi" , vabbè, Tom riddle. Seriamente, non so perchè. Inquietante la fine, mi ha fatto venire i brividi, anche se sono contenta che sia finita così per la povera Mirtilla.
Complimenti e arrivederrci.