Hai uno stile inconfondibile, qualcosa che si possiede sin dalla nascita, anche se in buona parte mi piace attribuirlo un po' agli studi classici che probabilmente hai seguito.
Questo capitolo non ha praticamente trama, eppure si fa leggere tutto d'un fiato fino alla fine.
Voglio provare ad analizzare meglio i punti che più apprezzo di questo tuo modo di scrivere, così mi è più facile copiartelo :-)
Scherzo naturalmente, non basta la tecnica, ci vuole soprattutto la testa. E il cuore.
(1) Il capitolo è corto. Questo è essenziale in un ambiente come EFP. Non scoraggia il lettore frettoloso alla lettura. L'essere concisii è importante anche in qualunque altro ambiente. Obbliga chi scrive a non aggiungere parole e frasi inutili, tutti i dettagli vanno studiati e ridimensionati prima di essere inseriti.
(2) La prima persona dona più empatia al protagonista, lo avvicina di più al lettore e rende la storia più vissuta. E più reale.
(3) Le cose, gli oggetti vivono spesso di vita propria, sono personificati. L'autobus vede epoche migliori; la pioggerellina è indecisa; il letto ha braccia calde.
(4) La realtà è spesso rielaborata attraverso gli occhi dell'ironia, dello scherzarsi addosso
(5) Le descrizioni sono brevi, senza appesantire il contesto, e capitano all'improvviso, al momento giusto. Includono piante e animali, architetture, paesaggi. Dove i colori tendono a mancare, sopperisci con le bacche rosse della rosa canina
(6) I paragoni sono a volte spinti, esagerati: "passato di moda dall’ultima glaciazione". Questo li rende inattesi e gradevoli.
D'altro canto, non trovo niente che possa mancare in questo capitolo. La fantasia vola libera e fluida.
Magari qualche frase più corta, più monca, più "sgrammaticata", non starebbe male, proprio a voler cercare il pelo nell'uovo.
Scusa il ritardo nella recensione, mi premeva esserci! |