Ciao cara, eccomi qui \(*^*)/
Parto subito chiedendoti scusa qualora durante la recensione dovessi confondermi e scrivere François al posto di Marianne, spero di non fare pasticci – comunque ho trovato estremamente calzante l'idea di chiamare François “Marianne” nella sua versione femminile, è un bellissimo omaggio alla Francia *^*
Questo primo capitolo mi è piaciuto tantissimo e sono molto felice di vedere che la mini long è completa, già non vedo l'ora di proseguire nella lettura perché, diciamocelo, il modo in cui si conclude il primo capitolo lascia un sacco di spazio all'immaginazione su come si potrebbe evolvere il rapporto tra Arthur e Marianne – e poi, quando ho letto che nel secondo capitolo sarebbe arrivato l'Angst, ho fatto un piccolo salto sulla sedia perché, ormai che te lo dico a fare, io VIVO di Angst E QUINDI.
Ma adesso concentriamoci su questo primo capitolo: il background di Arthur influisce molto sulla sua caratterizzazione e la cosa che più mi è piaciuta è il fatto che lo hai delineato alla perfezione con pochissimo, rendendolo al contempo molto efficace. Sappiamo che Arthur è arrivato a Parigi dopo aver risparmiato ogni centesimo per poter andarsene da Londra, perché dopo che la sua famiglia è caduta in disgrazia a causa dei debiti, si è dovuto arrangiare e reinventare dopo aver perso tutto.
Sappiamo inoltre che è alle prese con una scena alquanto ardua e che proprio non riesce a scrivere: sa che manca qualcosa, ma non capisce cosa. Ed è proprio a Parigi che la sua vita viene completamente stravolta da Marianne, questa ragazza che non solo riesce a metterlo a nudo e a tastare ogni suo nervo scoperto, ma paradossalmente sembra addirittura sulla sua stessa lunghezza d'onda nonostante all'apparenza sembrino agli antipodi: lei è la scossa che serviva ad Arthur per aprire gli occhi, per comprendere appieno ciò che gli mancava.
Ho amato il loro primo incontro, le loro interazioni, la diffidenza iniziale di Arthur che pian piano svanisce, arrivando addirittura ad addentrarsi nel Moulin Rouge, un posto nel quale non avrebbe mai pensato di mettere piede. Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui rimanga apparentemente nelle sue convinzioni, ammettendo però infine di aver apprezzato lo spettacolo – e a proposito, lo spettacolo di Marianne e delle altre ballerine lo hai descritto benissimo ed è sicuramente una tra le mie parti preferite del capitolo perché non solo sono riuscita a immaginare ogni momento in maniera limpida (e anche sensuale) nella mia mente, ma anche (e soprattutto) perché mi ha divertita leggerlo dal punto di vista di Arthur che mai, ma proprio MAI nella vita si sarebbe immaginato di apprezzare così tanto un'esibizione del genere.
È stato davvero un gran bel capitolo e sono super curiosa di sapere cosa succederà nel secondo *^*
Complimenti e alla prossima!
M a k o |