Cara,
ho letto un po' di tempo fa questa storia e ho deciso di recensirla dopo averla metabolizzata, dopo averla lasciata decantare per assaporarne meglio i contorni, per definirla meglio.
Asteria e Fred sono una nuova scoperta per me: è da pochissimo che ho iniziato a leggere di loro e apprezzarli. Credo che mi piaccia proprio il personaggio di Asteria, così dolce, fragile, destinata a morire giovane, a non vedere crescere suo figlio ed essere per certi versi accomunata a Fred nel destino.
Mi è piaciuto il punto di vista che vede i due interagire dopo la morte di Fred, che qui è poco più che una visione, un fantasma, ma è anche ben delineato nella sua persona: le spalle dritte, il neo dietro l'orecchio... sono dettagli che ho amato.
La figura di Fred, inoltre, sembra essere il labile confine tra la vita e la morte: quel "non è tempo" che hai ben utilizzato come discrimine tra "non è tempo di morire" e "non è più tempo per vivere".
Interessante anche notare come hai gestito le fasi della malattia di Asteria: ad ogni apparizione di Fred, la malattia avanza, consumandola fino a diventare labile e impalpabile come la visione che ama: come un ritoccare di orologio o un granello di clessidra, Fred appare quasi a ricordarle quanto il tempo del loro nuovo incontro si avvicini, questa volta, per indicare eternità.
Ho trovato dolcissima anche la figura di Draco: mi piace pensare che lui ami veramente Asteria e che le attenzioni che dimostra nei suoi confronti, la premura e la cura verso di lei sia pura e sincera. Lei gli ha insegnato l'amore, nonostante - forse - i suoi sentimenti più sinceri appartengano a Fred. Le due figure maschili, Draco e Fred, sembrano effettivamente rappresentare il "prima" di Asteria (un'esistenza segnata dalla malattia, dalla consapevolezza di essere fragile e dover soccombere) e il "dopo" (un'eternità fatta di amore costellato di purezza, spiritualità, forse l'unico vero amore che Asteria abbia provato).
Complimenti ancora per averci regalato questa delicatissima storia.
Un abbraccio
Ilaria |