Recensioni per
Omaggio a Pirandello e a molti altri
di sacrogral

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/05/21, ore 10:48

Bello Bello Bello!
Ma dove ero quando la hai scritta? Che diavolo stavo facendo?

Mi è piaciuta davvero molto questa storia, che storia non è, ma storia di chi guarda la storia, pensando di farla sua, ma senza criticarla troppo.
Ed è vero: loro hanno letto quello abbiamo letto noi, e conoscono quello che conosciamo e sempre si piegano a voci che hanno qualcosa di noi. Però loro dettano le regole - e in questo fandom molto più che in altri: fai quello ti pare, mettili in altri mondi, vestili di altri vestiti, come la Barbie, che un giorno è ballerina, un altro principessa ed un altro ancora fa l'astronauta, ma alla fine loro due devono stare assieme. Come Barbie e Ken.
(e, nota a margine, a nessuno piace la Barbie, anche se tutti ci abbiamo giocato, perché ormai è stata condannata in quanto troppo bionda, troppo bella e con le gambe troppo lunghe, ma lei è quella che fa la ballerina, la principessa, il medico e l'allevatrice di barboncini nani, lui fa solo Ken - e gli basta)

André è davvero quello da seconda a destra, l'Amante-che-non-c'è: la ama, la supplica di non sposarsi, piange, sta sempre accanto a lei, le perdona tutto e, in fondo, pare sempre soddisfatto, tranne che nella faccenda dello strappo, dove sbrocca di brutto, ma dura in minuto e dopo piange e si dispera. Questo nell'anime, dove l'hanno ripulito (niente tentativo di omicidio!). Noi facciamo di più: non è il servo che magari sarà anche cresciuto assieme, però poi, al dunque, quella che aveva il precettore era lei, mentre lui, quando lei studiava, era messo a scrostare pitali, affettar carote, o spalare la paglia dagli escrementi dei cavalli, preso a frustate dal maggiordomo e mestolate dalla governante, che incidentalmente era pure sua nonna ma non per questo faceva favoritismi.
Da noi, per qualche strana bizza del vecchio generale, quei due studiano assieme ogni materia per cui alla fine sanno le stesse cose - non sia mai che André faccia errori di grammatica, sbagli un congiuntivo, o abbia un improvviso patè d'animo!

Su Fersen, che dire? Quando vidi l'anime la prima volta ero ignorante: da come lo avevano introdotto sembrava lui l'Eroe predestinato, il Primo Amoroso, quello insomma che alla fine si cucca la cocca - mio padre rise e disse no, Fersen faceva sicuramente altro.

Sono stracontenta che tu abbia scritto e che io ho (finalmente) letto.

Recensore Veterano
24/01/21, ore 14:14

Interessante io lirico quello di questa storia breve ed originalissima. Direi che, come in un giuoco delle parti, l’io si  è scisso tra Paolo Malatesta e il direttore-capocomico dei sei personaggi in cerca d’autore.
Un po’ me lo sono immaginato davvero questo io in giardino, con il bicchiere di vino tra le dita e che viene visitato dai suoi personali fantasmi, da questa Francesca forse andata in sposa a Gianciotto o forse più chiaramente da quell’altra, da quella Françoise andata sicuramente in sposa a colui che è incommensurabile ed inarrivabile.

Il palcoscenico è sovraffollato, gli attori richiedono l’attenzione del regista perché non si può mica sempre recitare a soggetto! La prepotente esuberanza di due protagonisti dall’eredità pesante è però tanto insistente da reclamare tutta la sua attenzione per riaffermare le loro identità di personaggi veri perché hanno da raccontare ancora il loro dramma.

Vogliono le luci del palcoscenico per loro stessi,  vogliono parlare al loro pubblico di sognatori ancora, ma senza la presenza inutile di attori e controfigure.

E non importa in che epoca si trovino, in quella dove il secolo finisce con il rumore di una esplosione e un fastidioso piagnisteo oppure in quella del tempo in cui sono vissuti davvero.
La linea temporale non conta poi molto, essa è frammentaria almeno quanto la vita di coloro che abitano quel tempo perché, come diceva Pirandello, la vita non segue un corso lineare.
Eccoli qua allora che vogliono di nuovo essere raccontati insieme a mani unite, sempre,  e nella speranza che la magia si rinnovi ed il tempo diventi eterno.

Ciao e grazie dello spunto.

Minaoscarandre

Recensore Veterano
21/01/21, ore 15:18

Allora, ricordo quel pomeriggio di inizio marzo in cui lessi per la prima volta questo racconto. Ricordo il sorriso che mi strappò e la consapevolezza di aver trovato chi scriver sa.
Se quel pomeriggio Oscar e André son venuti a trovarti, se è stata la nostalgia per un tempo perduto a richiamare a te i ricordi di questi personaggi, non posso che essere lieta e grata per questa nostalgia che ti ha portato qui.
Decisamente André ha creato dei problemi a voi ragazzi, competere con un simile esempio di perfezione non deve essere stato facile. E nemmeno per noi ragazzine era facile essere all'altezza di Oscar.
Ma vi son uomini veri che non hanno nulla da invidiare ad André, se la nobiltà è la gentilezza e l'onestà dell'animo, un uomo in particolare è il più nobile dei re.
Ti aveva infastidito molto quel giorno André con la sua felicità ostentata perché lui sapeva di avere l'amore di Oscar da sempre e per sempre. E mi fece sorridere quella tua bugia dettata dalla stizza, povero André, dirgli che avevi tifato per Fersen.
Il tuo giardino era molto affollato quel giorno, e, per fortuna, continua ad esserlo.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante
Tanto hai scritto e, auspico, ancora tanto scriverai.

Recensore Master
21/01/21, ore 14:12

Ciao Sacrogral, eccomi nuovamente a scartabellare nel mio archivio con uno dei primi commenti ai tuoi scritti che ti riporto.

“Ciao Sacrogral, incredibile, curiosa e surreale la situazione che hai descritto e che pare quel recondito anelito della mente che vuole trovare nella piacevolezza di ricordi lontani un momento di quiete per ascoltare i propri pensieri e lasciarli vagare. Una costruzione della mente che a volte prende il sopravvento portandoci a ragionare sul nostro vivere quotidiano e sulla realtà che ci circonda . Il tempo passato a guardare l’anime di Lady Oscar è sempre stato un tempo per riflettere, per approfondire concetti, poiché non è mai stato un semplice cartone animato. Chi lo vedeva solo come tale non sarà mai riuscito ad entrare in empatia con i personaggi tutti, che se li ascoltavi con attenzione ti parlavano facendoti entrare nel loro mondo. Quando li guardavo ero una ragazza ed ora che sono molto cresciuta mi accorgo di quanto sono sempre state estremamente potenti le sensazioni che hanno lasciato. Quando poi questa forza che loro emanavano la si poteva condividere con qualcuno che aveva la stessa passione, allora si poteva stabilire un contatto e iniziare un dialogo che per molti di noi ancora continua. Il loro è un invito a continuare a scrivere di loro perché attraverso le parole e i racconti di voi autori loro continuano a vivere e noi a sognare di loro e con loro. Complimenti.”

A presto!

Recensore Veterano
19/01/21, ore 19:18

Carissimo Gral, non so se sei "sacro" ma di certo un po' magico sì...non si fa in tempo ad esprimere un desiderio ed ecco che viene esaudito. Ricordo molto bene questa storia e quando l'hai pubblicata; era primavera ed è stata la prima storia tua che ho letto e che mi ha fatto apprezzare quale autore straordinario tu sia. Ricordo bene che mi aveva attirato l'omaggio a Pirandello, un autore che, in tempi ormai lontani, mi ha impegnato a tutto tondo e che amo tutt'ora.
Se posso permettermi un altro piccolo desiderio (di solito sono tre, no?)...ti prego, ripubblica "La coscienza di Girodel"...l'ho amata tantissimo.
Felicissima di averti di nuovo tra noi.
Un caro saluto.