Oh, mi sono messa seduta comoda e soprattutto sgombra da pregiudizi - a me Girodelle piace, lo sai.
Grazie alla Ikeda e, soprattutto, a Dezaki, il poveretto è stato lasciato nell'ombra come una bambola poco amata che ogni tanto, nei giorni di pioggia, si tira fuori: appare, dice cose, e scompare. In epoca Marie Kondo finirebbe in qualche sacco nero della spazzatura, perché si dovrebbe tenere in casa ciò che ci fa davvero felici (uno dei miei due gatti, allora, lo vedo a rischio) ma qui siamo alla fine degli anni'70 e ce lo teniamo che non si sa mai.
Brilla pure André se c'è anche Girodelle, che un conto è sentirsi dire di sì da una che un fondo non se l'è pigliata nessuna e ora sta messa come sta messa (e allora non si sa se la notte delle lucciole non sia stata altro che la soddisfazione dell'ultimo desiderio, e, nel caso, desiderio di chi delal serie non è che mi morissi, ma 'sto poveretto non ce la faceva proprio più e allora perché no?) ed un conto è stare con una che poteva prendersi Girodelle e ha detto no.
Ma, per far funzionare 'sto brillìo, bisogna pure riconoscere che Girodelle non è il peggio del peggio, anzi... che a suo modo sia una bella briscola altrimenti, scusa eh, ma che gusto c'è a dire mi voleva Beppe er faciolaro, il mendicante zoppo con l'occhio di vetro che vive sotto il ponte e parla con i fantasmi, ma io gli ho preferito te?
Insomma a me piace e sono contenta che di lui si sappia poco così riempio i buchi come mi pare - vuoi mettere? Ma siccome questa è cosa equa ci sta che ognuna ed ognuno se lo usi un po' come ci ha voglia, come si fa con la Barbie, appunto, da bambine: ha potenzialmente non dico mille facce, che non potrebbe mai fare Barbie Astronauta, ma c'è chi lo vede come Barbie Malibù, chi come Il Povero Fesso, chi ci ha fatto pure in film additandolo come Il Pervertito con fantasie di sesso a 3, e non dimentichiamoci che può giocarsi la carta del rosicone nell'anima e nei fatti, o dell'uomo che non si rialza più dopo il colpo al cuore, o, volendo, l'alleato nel momento di difficoltà, quello che muore nobilmente per salvare la coppia.
Detto ciò: bell'inizio che mi vede più che d'accordo - Victor ha il naso sensibile.
E poi, poveretto... come tutti noi nei nostri momenti peggiori, quando ci parte la brocca dal dolore e dall'indignazione (quando insomma il mondo ci dice che non siamo poi 'sto granché che pensavamo di essere), quando ci resta solo o il cibo o l'acquisto compulsivo, il povero Victor sogna il momento in cui qualcosa lo renderà speciale agli occhi del mondo ed il suo amore si pentirà amaramente di non averlo voluto.
Mi piace che salta fuori pomposetto - e ci sta, altrimenti non avrebbe avuto quella faccia tosta a livello planetario di presentarsi a chiedere la mano di lei, che gli parla poco e gli tira pure i ceffoni (avessero saputo e ci avessero fatto su scommesse le quote sarebbero state contro di lui... perfino secondo sua mamma, che non abbiamo mai conosciuto) - e mi piace che non è rosicone: ha perso perché lei era più brava, punto. Non perché quel giorno aveva mal di stomaco o la luce negli occhi, o non s'era impegnato abbastanza: lei era più brava.
Tra parentesi: bella la descrizione di Nonnina, che ha la personalità di un ministro austriaco o di un colonnello, e bello lui che vede 'sti due che stanno bene assieme, come quegli amici che sanno un sacco di cose uno dell'altro e fanno allusioni e battute che fanno ridere solo loro e per cui spesso non c'è nemmeno bisogno che finiscano la frase per intero.
Sono quella cose che ti fanno sentire come se il giorno di Natale lo dovessi passare in una famiglia che non la tua, e a quel punto lui avrebbe dovuto capire che non ce n'era - né per lui, né per nessuno, a parte Fersen, e anche lì, in effetti, sarebbe stato tutto da vedere.
E bello che c'è pure la Nouvelle Heloise! Che Giro costringe tutti a leggere 'sto libro, non lo dimentichiamo.
Bello anche quello che dici di André, che se fosse figlio mio lo avrei pregato di andare altrove a studiare all'estero, a fare volontariato in Madagascar, a ripulire fondali in Sardegna, insomma a svagarsi un po' perché questo amore è uno di quelli che piace chi ne è l'oggetto, che tutte vorremmo essere amate da un drago che diventa uno zuccherino, si sa, siamo tutte stronzette e ci piace farci servire, ma poi, per quello che vive così e chi lo guarda... 'nsomma... sembra più una brutta malattia.
Quindi André è uomo libero, liberissimo, schiavo solo di Oscar e per libera scelta. Ah ecco... a me onestamente sembrava inzerbinito, ma non sono poetica ;P
Il ballo vedo che lo hai preso dal manga - a me piacque poco, ma capisco che Oscar lo ritenesse giusto e volesse dimostrar qualcosa - Alain presumo, qui da il meglio di sé ;P
E pure Giro fa buona figura - ha le sue idee ma non è cattivo, ha il suo senso dell'onore e di ciò che è giusto ed ingiusto.
Ed ottima, ottimissima la figura che fa nel tuo finale quando lui ed André si stringono la mano.
Arrivano i cavalli - per come la vedo io sono venuti a prenderlo... ci sarà un processo e poi gli sparano perché la rivoluzione è lì lì ma ancora non è scoppiata, o ormai è tutto avvenuto e allora vengono per decapitarlo? Perché da come scrive sembra non sapere che Oscar è morta e che il matrimonio non c'è stato... è prima o dopo? Poco importa - è la fine.
Mi spiace - mi spiace sempre quando nessuno a arriva a salvarti e mi spiace sempre quando non ha il suo momento di felicità e si, è stato per felice per lei e per André, va bene, ha incassato con stile e riconosciuto che lui l'ama meglio e di più, ma.. 'nsomma, è una consolazione?
Che dire? M'è piaciuta tanto, ma proprio tanto tanto! La dedica lasciala, te ne prego!
E' una storia che vorrei aver scritto io solo che io per il DuePiccato ho un debole e solo una volta (fino ad ora) l'ho fatto morire
(e sistema 'sto testo che l'hai copincollato due volte!!!!!! oh dico... una storia così bella! trattala bene!) |